Non siamo sicuri che per le nuove generazioni sia ancora così, ma quando eravamo piccoli noi non c'era niente di più entusiasmante di un Dinosauro!
Creature mistiche, lontanissime, giganti del passato ridotti a piccole miniature di plastica e gomma che lottavano tra di loro in una incongruenza temporale giustificata dalla tenera età.
Presto o tardi, ad aggiungersi alla lista di fregature che il diventare grandi comporta, questa passione si riduce o scompare del tutto, soppiantata da altri svaghi.
Questo (per fortuna) non è successo ai paleontologi Simone Maganuco e Stefania Nosotti che hanno curato la mostra "Dinosauri in carne – Scienza e Arte riportano alla vita i dominatori di un Mondo Perduto", presso l'università La Sapienza di Roma.
Immersi nel placido Giardino Sperimentale della Città Universitaria, torreggiano i rettili giganti. Realizzati da Geo-model, famosa azienda artigiana veneta, attraverso sofisticate tecnologie di ricostruzione scientifica e modellazione tridimensionale per un risultato a grandezza naturale, impressionante.
Le visite guidate sono curate direttamente dagli stessi paleontologi che ci hanno raccontato la storia dei dinosauri esposti e la loro realizzazione. Tra uno Spinosauro, che abbiamo scoperto essere in grado di passare parte della sua vita in acqua, e un Velociraptor, che abbiamo scoperto essere alto appena mezzo metro (sigh!), ecco che si erge il più famoso di tutti, il Re dei dinosauri, il terribile Manuspondylus! …. vi aspettavate qualcun altro? tranquilli, stiamo parlando del Tyrannosaurus Rex, Manuspondylus è il primo nome con cui è stato identificato ma che non è (per fortuna) mai stato usato.
Piccole scoperte come questa, ci hanno fatto ritornare un po' bambini e ci hanno incuriosito ancora di più sulla mostra che stavamo guardando.
All'interno della sede di Paleontologia dell'università abbiamo assistito alle scoperte paleontologiche tutte italiane, come il minuscolo Scipionyx Samniticus, conosciuto come "Ciro" scoperto nella provincia di Benevento. E ancora fossili di tutti i tipi, impronte, ricostruzioni e piccoli dettagli sulla costruzione dei modelli esposti.
Con la collaborazione dell'Università La Sapienza di Roma, dipartimenti di Scienze della terra e Biologia ambientale, la mostra è gestita da Associazione Paleontologica A.P.P.I.
Un progetto tutto Made in Italy, che vede la partecipazione di numerose aziende e artigiani affiancati da studiosi e paleontologi come Umberto Nicosia e il famoso John "Jack" Horner, ispiratore e consulente scientifico del film "Jurassic Park".
Il tema "Jurassic Park", esaltato dall'imminente "Jurassic World", si è presentato più volte durante la visione della mostra. Le curiosità del pubblico non sono rimaste nascoste e i paleontologi, spinti da passione e professionalità, non sono rimasti indifferenti alle nostre domande, per quanto le risposte ci abbiano lasciato con l'amaro in bocca.
Gran parte derivavano, ovviamente, dalle scarse conoscenze acquisite nel tempo da rappresentazioni e film, prima fra tutti "Jurassic Park". Potete immaginare il nostro disappunto nello scoprire che, come già detto, il Velociraptor era poco più alto di un cane! che il T-Rex ci vedeva benissimo o che il Brontosauro non è mai esistito! Maledetto Steven!
Ma tutto questo non ci ha impedito di goderci la mostra. Una grande mostra che ci ha riportato indietro nel tempo e ci ha immerso in una atmosfera suggestiva ed incantevole.
Vi invitiamo a visitare la Città Universitaria della Sapienza di Roma fino al 31 Maggio e lasciarvi trasportare nel passato.
Io ho sempre amato i dinosauri. Mi ricordo di quando prendevo l’enciclopedia dedicata a questi rettiloni (sono, perché li ho ancora, 3 tomi molto voluminosi), e li leggevo e li leggevo. Purtroppo non ho più molto tempo per farlo, ma è sempre un piacere vedere mostre (e mostri…) simili! 🙂
Rettiloni?
Questo fa da incipit a una serie di battute scatologiche.