Come è universalmente noto, a meno che non siate stati su qualche isola deserta o in luoghi non raggiunti dai magici tentacoli della rete, il 12 settembre scorso, in un atteso evento svoltosi nel teatro intitolato a Steve Jobs nella nuova sede della Apple a Cupertino, sono stati presentati i nuovi prodotti dell’azienda, fra cui due nuovi modelli di iPhone: l’iPhone 8 e l’iPhone X (si legge dieci, pare).
L’iPhone X, oltre a uno schermo edge-to-edge che ricopre la parte frontale del cellulare (il più grande schermo mai visto su uno smartphone, se si escludono almeno tutti i modelli Samsung), presenta una novità che ha attirato grande attenzione, e cioè il riconoscimento automatico del viso “Face ID” per sbloccare il dispositivo senza dover usare il codice pin o l’impronta digitale.
Face ID funziona grazie alla telecamera frontale, a una fotocamera a infrarossi – sempre posizionata sulla parte frontale -, un proiettore di punti e altri sensori. In pratica, Face ID proietta migliaia di punti invisibili che tracciano una mappa del viso unica che permetta allo smartphone di costruire un modello tridimensionale del volto del proprietario, misurando alcune caratteristiche uniche per ogni individuo. In questo modo, il riconoscimento facciale funziona anche con pettinature diverse, barba, occhiali (con alcune eccezioni per le lenti che non lasciano passare i raggi infrarossi) e altri cambiamenti minori. Nel caso Face ID non dovesse funzionare, per un motivo o per l’altro, c’è ovviamente anche il buon vecchio blocco con codice di sicurezza.
Sin da prima della presentazione ufficiale di iPhone X e Face ID, quando pochi giorni prima dell’evento il Wall Street Journal aveva pubblicato un articolo in cui si anticipava questo sistema di riconoscimento facciale, in molti si sono interrogati sulla sua effettiva sicurezza. Ad esempio: cosa succede se qualcuno ti costringe a mettere il viso davanti al telefono o magari lo fa mentre dormi? Per un prezzo del genere, ci si aspetterebbe almeno un esame tossicologico o che so io, da parte dello smartphone in modo da captare livelli sballati di melatonina o adrenalina o altri ormoni in -ina che permettano di capire quando il proprietario non è in grado di procedere di sua volontà allo sblocco del suddetto aggeggio. (Solo un suggerimento). Quelli di Apple però ci hanno pensato – anche se non a questi livelli così sofisticati, bisognerebbe far notare – e praticamente Face ID funziona soltanto se si guarda lo schermo, altrimenti lui capisce che non lo vuoi davvero sbloccare, che non sei sicuro al 100% e lui non si sblocca, quindi basta distogliere lo sguardo, come una sorta di corteggiamento da bar, una agile danza di sguardi. E poi esiste anche un sistema per disattivare Face ID temporaneamente, premendo i tasti del volume e del blocco schermo secondo una sequenza estremamente elaborata, quasi quanto quella per trovare il menu per uscire dall’account di Netflix su una smart TV.
Fin qui, tutto bello. Face ID, però, ha già dimostrato alcuni limiti. Ebbene, se si hanno gemelli, fratelli, sorelle o parenti molto somiglianti, doppelgänger, sosia ecc. meglio lasciar perdere e usare solo il pin, perché lo smartphone potrebbe confondere i volti. Apple sconsiglia anche di usare Face ID a persone minori di 13 anni. Bisogna dire però che nel caso in cui a un ragazzino di meno di 13 anni venga regalato un telefono da oltre mille talenti, il problema non è di Face ID ma sta a monte. Il problema sono i genitori, sì, risposta esatta.
Ora passiamo a più gravi e seri argomenti, ossia: come farebbero i supereroi per sbloccare il nuovo iPhone X? Quali potrebbero essere le difficoltà per alcuni di loro?
Innanzitutto bisogna capire quale delle due identità necessiti di uno smartphone: il supereroe o l’alter ego – o forse è il supereroe ad essere l’alter ego (mi confondo sempre, soprattutto dopo aver visto Kill Bill Volume 2)?. In questo tipo di lavoro, si sa, è sempre meglio tenere la vita privata separata. Quindi due telefoni forse sarebbero più comodi, anche se porterebbe come risultato a un salasso notevole delle finanze; alcuni possono permetterselo, ovviamente, altri no. Bruce Wayne potrebbe, certo, ma visto che si è detto che Face ID anche con una pettinatura diversa, occhiali, barba e sciarpa funziona, rischierebbe forse di rivelare la vera identità di Batman? E poi non sono mai riuscito a capire bene come funzionano i nomi e le identità degli X-Men, i loro alter ego sono solo nomi da battaglia o vere e proprie identità? Tempesta e Ororo Monroe sono come Batman e Bruce Wayne agli occhi del pubblico (tenendo conto ovviamente che appartengono a universi, editoriali e non solo, differenti)? E Logan e Wolverine sono come Peter Parker e Spider-Man? Quindi, come funziona?, a loro interessa mantenere l’anonimato o se Face ID identifica Ciclope come Scott Summers non succede nulla? Anche se, in effetti, Ciclope non credo abbia molte possibilità di servirsi di un iPhone X, non con riconoscimento facciale comunque. Dubito che i suoi occhiali al quarzo rubino lascino passare gli infrarossi dei sensori del telefono e, come si sa, meglio che non li levi per sbloccarlo. Ma, ed ecco la domanda che mi tormenta, cosa succederebbe se fosse Superman a utilizzare il nuovo modello di iPhone di Clark Kent? Si sblocca o non si sblocca? Oppure, e con un prezzo del genere mi aspetto che il nuovo cellulare della Mela sviluppi un qualche livello di coscienza, diciamo almeno quello di un bambino di 4/5 anni, il nuovo iPhone si troverebbe dinanzi a un dilemma ontologico? Lo stesso che affligge tutti coloro che si sono imbattuti nel superuomo DC nel corso dei decenni: come mai nessuno capisce che l’imbranato reporter del Daily Planet e il muscolosissimo e pressoché indistruttibile alieno di Kripton sono la stessa persona? Ingarbugliata in pensieri di siffatta complessità l’AI Apple rischierebbe di precipitare in un baratro dal quale difficilmente, io credo, riuscirebbe a riemergere e si renderebbe necessaria una immediata sostituzione dell’apparecchio.
Ritornando alla suddetta necessità di reperire due iPhone X, uno per identità; la tecnologia Face ID funzionerebbe per quei supereroi che indossano maschere che coprono interamente il volto? Spider-Man, per esempio. In caso contrario, un telefono solo basta, ma se Peter vuole portarselo dietro anche mentre combatte il crimine del suo quartiere e controllare messaggi, profili Instagram, Snapchat e stalkerare Mary Jane o Gwen o qualche altra cotta del momento sui social, come qualunque teenager (e, ahimè, non solo) fra una rapina sventata e l’altra, si consiglia l’uso in zone appartate, per evitare che sguardi indiscreti possano vedere lo spara-ragnatele con la maschera sollevata. Anche perché uno schermo del genere, il più grande schermo mai visto su uno smartphone con la risoluzione più alta mai vista, illumina a giorno, una volta sbloccato.
Quindi, ricapitolando: se proprio voi supereroi là fuori volete usare il vostro nuovissimo iPhone X (dieci, dite dieci, di grazia!, e non ics) mentre siete al lavoro – cosa che non si dovrebbe fare -, trovate un posticino appartato prima di levarvi maschera e cappuccio e abbassate la luminosità, così non rischierete di compromettere la vostra identità.
Anche questi, ovviamente, sono solo dei suggerimenti.