La storia ci insegna che nel mondo dei videogiochi prima o poi appare un titolo talmente ambizioso da sembrare irrealizzabile, una sfida improponibile che sembra la spacconata del classico ragazzino provincialotto venuto da lontano. Eppure, nonostante 99 volte su 100 quest’ambizione si riveli tutto fumo e niente arrosto, arriva il momento in cui l’inimmaginabile si realizza, e quell’unica volta su 100 cambia completamente la storia. Durante la Gamescom 2018 siamo andati a verificare con i nostri occhi se il nuovo progetto di CD Projekt Red, l’imponente Cyberpunk 2077, sia davvero in grado di rappresentare quell’unica volta su cento nel mondo videoludico degli ultimi anni.
Il titolo, dopo un teaser uscito oramai quasi 6 anni fa, si è rivelato allo scorso E3 durante la conferenza Microsoft, con un filmato che introduceva l’affascinante mondo di gioco. Il gameplay è stato invece presentato in una demo a porte chiuse, vista e raccontata dalla stampa senza che trapelassero video o immagini. Noi di Orgoglio Nerd abbiamo avuto l’occasione di vedere quella stessa demo di due mesi fa durante la Gamescom di Colonia, in un padiglione dedicato soltanto al nuovo titolo di CD Projekt Red.
Seduti in una saletta che ricordava molto un cinema in miniatura, abbiamo assistito alla presentazione dei due sviluppatori della software house polacca, nostri ciceroni della demo. I due avevano ruoli ben distinti: uno ci raccontava le meccaniche di gioco viste su schermo, mentre l’altro giocava. Il tempo totale della prova da noi vista si è aggirata all’incirca sull’ora di gioco e ancora oggi, nel ripensare all’esperienza, rimaniamo a bocca aperta per tanta magnificenza.
Cyberpunk 2077 è qualcosa di maestoso da osservare in movimento: Night City brulica di vita, con paesaggi futuristici che non sfigurerebbero in un Blade Runner o in altri grandi capolavori del cinema di fantascienza. Muoversi per le strade dell’enorme città del futuro ci renderà partecipi del mondo del domani visualizzato su schermo, un crogiolo di ogni tipo di razze anima le strade abbellite dai neon sfavillanti di mille negozi e locali. L’umanità ha ceduto il passo alle macchine, tanto che è ormai difficile trovare persone senza innesti cibernetici, mentre le corporazioni sfruttano questa dipendenza dalla tecnologia per tenere sotto controllo la popolazione tramite i dati forniti dalla rete, a cui tutti sono collegati senza possibilità di fuga. Un mondo distopico che affascina e un po’ fa paura, a causa delle tante similitudini portate all’esasperazione con il mondo di oggi, che diventa per un attimo il mondo del passato, dato l’alto livello di immersione che abbiamo sentito durante la demo.
In questa ambientazione dipinta magnificamente, si muove il nostro protagonista chiamato da tutti con lo pseudonimo di V. Questo soprannome sarà l’unica cosa che accomunerà il personaggio in tutti i playthrough che verranno giocati in futuro, per il resto gli sviluppatori di CD Projekt Red ci mostrano velocemente un menù di personalizzazione che permetterà di decidere ogni singolo aspetto del nostro futuro eroe. Dal sesso all’altezza, dai lineamenti ai tatuaggi, fino a scegliere che tipo di innesti tecnologici siano presenti nel corpo del nostro alter ego virtuale e persino alcuni eventi del passato come l’episodio che ha segnato la nostra vita, cosa che probabilmente avrà importanza nella storia principale.
Durante la nostra presentazione gli sviluppatori hanno deciso di selezionare un protagonista maschile, per cambiare rispetto alla demo dell’E3 in cui era stata usata la sua controparte femminile. Una volta selezionate tutte le caratteristiche si viene subito catapultati nell’azione. Il nostro V, insieme all’amico Jackie, anch’esso mercenario, si ritrova a dover sgominare una banda di rapitori per salvare una ragazza il cui segnale di riconoscimento è sparito. Il compito di V e Jackie è dunque quello di ritrovarla, viva se possibile. I due riescono a individuare il luogo dove i rapitori tengono la ragazza e capiscono subito che si tratta di trafficanti di organi. La prima sparatoria non tarda ad arrivare, così da poter avere il primo assaggio delle meccaniche che governeranno il combat system. Verifichiamo quindi subito che Cyberpunk 2077, come si era detto in questi mesi dopo il debutto all’E3, è un RPG in prima persona, con sequenze di combattimento molto action. Personalmente non avevamo compreso le polemiche di molti giocatori che andavano contro la prima persona per partito preso, senza aver mai visto il titolo in movimento, e le capiamo ancora meno dopo aver visto con i nostri occhi di cos’è capace Cyberpunk quando si passa ai fatti.
Se in Witcher, data l’ambientazione fantasy medievale, il combattimento era basato su scontri corpo a corpo, in Cyberpunk saranno le armi da fuoco a farla da padrone, e dunque quale miglior sistema se non l’utilizzo della prima persona per rendere al meglio l’efficacia delle armi da fuoco. Gli elementi da RPG esistono comunque e la visuale non penalizza l’esperienza di gioco, anzi la valorizza.
Nella prima sparatoria da noi vista, V utilizzava una pistola automatica e inoltre, tramite una droga speciale, si poteva attivare un effetto in stile “bullet time”, in modo da avvantaggiarci nello scontro tramite un potenziamento dei nostri sensi. Inutile dire che, grazie all’abilità combattiva potenziata dalle droghe di V e al supporto impeccabile di Jackie, non c’è stato scampo per i rapitori, così che i due compagni sono riusciti a concludere con successo la missione chiamando una squadra speciale medica (armata di tutto punto, essendo il servizio sanitario più costoso disponibile) che ha tratto in salvo la ragazza.
Il giorno dopo V si risveglia dopo aver fatto baldoria con un gigolò per festeggiare la riuscita della missione. Gli sviluppatori ci spiegano che la componente sessuale sarà importante all’interno del gioco, dato che in un mondo decadente e senza morale come quello di Night City non sorprende che il sesso sia vissuto senza freni inibitori, dovuti anche alla possibilità di cambiare protesi così che, come si era visto nel primo trailer, si possano anche cambiare connotati e vivere esperienze sempre diverse.
Uscito di casa, V viene contattato da un personaggio importante all’interno dell’ecosistema di Night City, una sorta di boss di un’organizzazione criminale che comanda su diversi settori importanti della città. La nostra guida dotata di pad ci porta sul luogo dell’appuntamento e noi restiamo nuovamente a bocca aperta mentre ammiriamo la città. L’altro sviluppatore presente ci spiega di come potremo interagire con tanti diversi PNG presenti sulla strada, infatti nella moltitudine di gente presente vediamo davvero tantissimi nomi evidenziati. La città avrà in totale sei distretti esplorabili, e se quanto abbiamo visto sarà completamente visitabile allora avremo un open world davvero mastodontico, non soltanto in orizzontale ma anche in verticale, dati gli enormi grattacieli esistenti nel mezzo della cittadina del futuro.
Arrivati all’appuntamento, veniamo caricati in macchina dal nostro nuovo datore di lavoro, che è molto interessato al nostro talento da mercenario. Per potersi fidare ha però bisogno di metterci alla prova e ci chiede di recuperare uno speciale drone da battaglia trafugato alla corporazione produttrice di armi Militech da parte di un gruppo criminale ossessionato dalla tecnologia in modo quasi religioso (vedremo poi come tutti i membri appartenenti a quest’organizzazione siano pesantemente modificati da innesti cibernetici, tanto da renderli ormai poco umani anche nell’aspetto).
Prima di proseguire con la missione ci viene mostrata una sequenza in cui V cambia alcuni dei suoi innesti cibernetici, facendosi impiantare un nuovo scanner dell’ambiente, in grado di rivelare la presenza nemica dietro alle pareti e tenendo a schermo alcune informazioni importanti come la salute e le cartucce nel caricatore. Inoltre, gli viene inserito un nuovo impianto nella mano che servirà a ridurre il rinculo delle armi. Questa scena dimostra quanto l’attenzione al dettaglio sia ampia, infatti poteva essere bypassata tramite un menu di modifica del personaggio, invece è tale da rendere ancora più coinvolgente il gioco, soprattutto quando si è visto il cambio dell’occhio direttamente con la visuale dell’interessato, con le nuove aggiunte, differenti rispetto al vecchio impianto, mostrate sullo schermo del giocatore. In questo caso vi è proprio un allineamento di visuale fra giocatore e personaggio, cosa che rende il titolo ancora più immersivo.
Finita l’operazione di potenziamento cibernetico, si ritorna a occuparsi del lavoro in sospeso. Le opzioni disponibili per questa missione erano diverse e le scelte principali erano: assaltare in modo diretto i criminali, negoziare con loro o andare da alcuni addetti della Militech incaricati di risolvere il caso e allearsi con loro. La strada percorsa è proprio quest’ultima e V farà la conoscenza di Stout, una donna dipendente della Militech disposta a tutto pur di recuperare il robot, dato che altrimenti sarà lei a doversi prendere tutta la colpa per il fallimento. V si muove da solo, lasciando Jackie di guardia; i convenevoli non vanno nel migliore dei modi e il nostro protagonista è bistrattato dagli uomini della Militech. Già in questa fase abbiamo diverse opzioni di dialogo, che ci permettono di cambiare le sorti della missione: era anche possibile ribellarsi al trattamento rude ricevuto e far scoppiare una sparatoria, ma il nostro addetto al pad sceglie di andare per vie pacifiche e rivela informazioni utili alla donna, che decide così di fidarsi temporaneamente di V donandogli un chip con all’interno 50 mila eurodollari (la valuta del mondo di Cyberpunk). All’interno del chip c’è anche un virus che friggerà i circuiti di tutti i criminali connessi alla linea neurale del gruppo di ladri.
La prossima tappa è dunque il covo dei banditi, dove V viene accolto in malo modo per la seconda volta. Notiamo nuovamente una grande cura per i dettagli, che a volte fanno sembrare scelte molto secondarie come importanti, come ad esempio l’offerta di uno dei membri del gruppo criminale di un inalatore contenente della droga per V. La gamma di possibilità offerte dalle quest è davvero ampia: probabilmente, da quanto visto, potevano esserci almeno quattro o cinque modi di completare la missione. Gli sviluppatori ci hanno riferito di aver preso spunto dal sistema di quest delle espansioni di The Witcher 3, soprattutto Blood & Wine, che rappresentava quasi un gioco a sé.
In questo caso, si sceglie di rivelare il trucco del chip ai criminali, ma fra le scelte si poteva anche combattere direttamente o fregarli lasciandogli utilizzare il sistema dotato di virus. Il capo dei criminali ci ringrazia, anche se non con modi troppo gentili e ci intima di andarcene con il robot ora comprato grazie ai 50 mila eurodollari, dicendo a V di comprarsi una giacca nuova. La quest sembra finita, ma il commento alla giacca apre un nuovo ventaglio di opzioni la cui scelta è quella di ammazzare tutti i criminali sfruttando il supporto del robot ragno appena ottenuto e riprendersi i soldi, tradendo così sia i criminali che la Militech. Grazie alle capacità di hacking a distanza del piccolo robot, il giocatore frigge i circuiti della maggior parte dei presenti nella stanza, mentre V e Jackie finiscono i sopravvissuti con le armi da fuoco. Da qui inizia la seconda fase action cui abbiamo assistito, molto più lunga e interessante.
Benché il titolo sia nelle meccaniche uno sparatutto, non mancano statistiche e livelli come in ogni buon vecchio RPG. Il giocatore avrà una scheda con caratteristiche identiche a quelle viste nel gioco di ruolo cartaceo a cui Cyberpunk 2077 si è ispirato. Queste caratteristiche avranno un impatto anche al di fuori delle battaglie, poiché sarà possibile utilizzarle anche nei dialoghi o per aggirare alcuni ostacoli. Questo per dire che le armi da fuoco o da mischia faranno danni, espressi numericamente a ogni colpo, in base al nostro livello e punteggio, e anche i nemici avranno un livello.
Il secondo combattimento è ancora più spettacolare di quello precedente. In quest’occasione il giocatore ha nuovi gingilli con cui fare strage: un fucile a pompa in grado di perforare i muri e le persone e di colpire tutto ciò che c’è oltre, un mitragliatore con proiettili che inseguono il bersaglio all’interno del reticolo di mira automaticamente, una pistola con proiettili che rimbalzano sulle pareti (potrete vederne la traiettoria) e infine, fiore all’occhiello della demo, una katana in grado di generare un campo di forza per fermare i proiettili nemici. Grazie alle nuove armi e abilità, V fa una strage con facilità, continuando a sfruttare anche la meccanica simile al bullet time. Tutta la platea si è esaltata quando, con la katana sguainata, il personaggio si è messo a correre verso un nemico deviando tutti i proiettili con il campo di forza per poi scivolare a terra e colpirlo a una gamba tranciandogliela di netto.
In una fase ci è stato anche mostrato come il combattimento a viso aperto non sia l’unica opzione, infatti, tramite l’utilizzo del drone, è stato possibile hackerare i circuiti di un nemico impedendogli di usare la sua arma, così il personaggio controllato dal giocatore si è arrampicato in alto lanciandosi poi su un inerme nemico con le lame mantide (le stesse viste nel primissimo trailer), uccidendo poi entrambi i soldati avversari. La parte action si è conclusa con una mini-boss battle, in cui un criminale dotato di esoscheletro ha affrontato V e Jackie. Grazie alle opzioni dello scanner, V è riuscito a conoscere i punti deboli del modello robotico, iniziando poi a scaricare una pioggia di proiettili, mentre si nascondeva dietro a delle colonne per evitare le potenti mitragliate nemiche. In breve, il nemico è sconfitto e V e Jackie escono vittoriosi dallo stabilimento occupato dai ladri. Ad aspettarli lì fuori trovano alcuni soldati della Militech, ma non Stout. A detta di un suo collega non era più necessaria, dato il presunto fallimento, e noi siamo liberi di andarcene con il lavoro ultimato. Anche il boss che ci aveva affidato l’incarico chiama i due molto contento del risultato: per V è l’inizio di una nuova avventura nel mondo di Night City, un’avventura che cambierà completamente il suo modo di vivere, ma per il momento ci dobbiamo fermare qui, la demo è infatti conclusa.
Quanto visto ci ha lasciato davvero estasiati sotto ogni aspetto: il gameplay è veloce e pieno di opzioni con cui affrontare i nemici; il mondo di gioco appare ricco e dettagliato in ogni aspetto, con tantissime possibilità di esplorazione anche con i mezzi; la storia è intrigante e soprattutto plasmabile come meglio crediamo nelle diverse quest, grazie all’ampia libertà dataci nelle opzioni di dialogo; tecnicamente il titolo è stupendo, tanto da farci sospettare che sia un primo assaggio della next-gen di console, infatti non solo il mondo di gioco è realizzato in maniera sopraffina, ma anche la fisica e la distruttibilità degli oggetti è resa in maniera perfetta. Insomma, se anche solo metà delle impressioni che abbiamo avuto da quest’ora di demo saranno confermate, avremo un capolavoro di cui parleremo per gli anni a venire.
Quando siamo entrati in quella stanza non sapevamo cosa aspettarci e ora sappiamo di aver visto il futuro. Cyberpunk 2077 ha superato ogni nostra aspettativa e ci piange il cuore per la consapevolezza che attualmente non esiste una data d’uscita. Consci che CD Projekt Red difficilmente ci potrà deludere, ci mettiamo l’anima in pace e aspettiamo con impazienza nuovi dettagli sul titolo, magari trovando una capsula dove ibernarci per abbreviare l’attesa.
Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).
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