Nella storia dei villain più iconici della storia Disney, Crudelia De Mon occupa senza dubbio un posto speciale. Antagonista principale de La carica dei cento e uno, colpisce da subito per la sua personalità esuberante, sottolineata anche dal pezzo principale della colonna sonora. Ora, a esattamente cinquant’anni dal primo cartone animato, è pronta ad assumere il ruolo di primo piano in un film tutto dedicato a lei. Noi l’abbiamo visto in anteprima e in questa recensione vogliamo raccontarvi le nostre impressioni a riguardo.
Crudelia, ascesa di una leggenda
Nel nuovo live-action Disney seguiamo la storia di questa nuova protagonista fin dall’inizio. Si parte infatti dall’infanzia dell’anticonformista Estella, per ricostruire tutto il percorso che la porterà a diventare la Cruella (curiosamente tenuto in originale anche nell’adattamento italiano, come diversi altri elementi e nomi) che conosciamo. Assistiamo quindi alle sue difficoltà scolastiche, la sua ritrosia ad adattarsi a un sistema di regole rigido. Una lotta interiore tra un lato chiaro e un lato oscuro, in qualche modo richiamato dai suoi caratteristici capelli.
La storia di Estella è travagliata. La giovane si ritroverà a dover lottare con i denti per la propria libertà, ma ancora di più per affermarsi nella scena della moda londinese degli anni ’70. Un ambiente spietato, un mondo dove cane mangia cane (irrinunciabile gioco di parole), che richiederà alla nostra protagonista di sfoderare tutto il proprio ingegno e inventiva per farsi valere e mostrare al mondo il proprio talento.
Il difetto principale di Crudelia sta purtroppo proprio nella sceneggiatura. Se si può provare a chiudere un occhio su una trama che ricorre spesso a espedienti narrativi piuttosto ovvi, ricordando che si tratta di un prodotto destinato anche alle famiglie, già più difficile è giustificare alcune linee di dialogo. La scrittura è decisamente blanda, con concetti espressi fin da subito in maniera didascalica, mancante proprio del carattere eversivo e anticonformista che dovrebbe rappresentare la sua protagonista.
Vale la pena evidenziare come il film riesca a inserire un gran numero di collegamenti al futuro del personaggio. Da buona origin story, spiega la nascita di tanti elementi caratteristici di Crudelia De Mon, così come del mondo che la circonda. Per alcuni di questi però la sensazione è che avvenga in modo forzato. Sembra quasi che il desiderio di trovare una quadratura del cerchio prevalga su quello di raccontare.
D’altro canto è giusto concedere che la missione di questo film era decisamente impegnativa. Per quanto iconica, Crudelia De Mon è probabilmente la meno giustificabile dei villain Disney, estremamente spietata e con scopi futili. Creare empatia con lei pur portandola alla destinazione prevista era un compito quasi impossibile. Il risultato ottenuto dal film è già migliore di quanto ci si possa aspettare, ma purtroppo non è comunque soddisfacente.
Un involucro splendido che però manca di sostanza
Tutto questo lascia l’amaro in bocca, soprattutto perché di elementi meritevoli in Crudelia ce ne sono. Fin dai primi trailer, questo live-action ha stupito per l’attenzione mostrata al lato visivo, con un’estetica estremamente elaborata. Un approccio che si poteva aspettare da un titolo così legato al mondo della moda, ma che a conti fatti riesce a superare anche le impressioni iniziali.
La Londra degli anni ’70 è ricostruita in maniera più che godibile. Per tutta la pellicola ci si ritrova completamente immersi in quell’atmosfera, aiutati da numerosi elementi a supporto. Non ultime sicuramente le musiche, con una colonna sonora che forse in alcuni momenti poteva puntare maggiormente sull’originalità, ma che resta comunque di grande impatto.
E poi, non si può non parlare dei costumi, naturalmente. In Crudelia c’è un continuo sfoggio di soluzioni innovative e creative e anche chi naturalmente non è particolarmente interessato a questo tema, non potrà che restare stupito e soprattutto curioso di vedere cosa il film tirerà fuori dal suo cappello.
Meritevole anche l’apporto di Craig Gillespie da un punto di vista registico. Il suo approccio è più ardito di quanto ci si possa aspettare da un progetto del genere. Non mancano le sequenze in cui cerca soluzioni creative, optando spesso per schivare la via più semplice in favore di una più elaborata. A volte forse si esagera, calcando la mano quando non è necessario, ma alla fine è parte del gioco e perfettamente in linea con lo spirito del film.
Passando al cast, non si può non citare l’ottima prova di Emma Stone, che si trova perfettamente a suo agio nel rappresentare i due estremi della protagonista. Quando è lei a raccogliere il testimone di Estella/Cruella, si sente immediatamente un cambio di passo. Valido anche il cast di contorno, con una Emma Thompson decisamente sopra le righe (ma in linea con quanto richiesto dal personaggio) e soprattutto un Paul Walter Hauser che si conferma un nome da tenere d’occhio con attenzione.
Crudelia non convince come dovrebbe
Sfortunatamente però tutti questi elementi positivi, tra più e meno brillanti, non riescono a sopperire alle difficoltà della pellicola nel suo complesso. Il risultato è un’opera che si mostra con una confezione estremamente elegante, ma che una volta aperta non contiene molta sostanza.
È un rischio che bisogna tenere in conto quando si affrontano progetti destinati a reimmaginare figure iconiche. Affrontare sotto una luce nuova un personaggio già noto e trattato è molto difficile e lo diventa ancora di più al crescere dei ‘paletti’ da seguire. L’impresa in questo caso era particolarmente ardua e per quanto ci siano aspetti meritevoli, Crudelia non è davvero riuscito a convincerci.
Crudelia è disponibile da oggi nelle sale italiane e dal prossimo 28 maggio in streaming su Disney+ con Accesso VIP.
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