Che siano Original o Canon, che siano vestiti elaborati o scintillanti armature, ormai i Cosplay sono una parte integrante di quasi tutte le fiere Nerd, i cosplayer impegnano anima e corpo (ed una considerevole quantità di denaro) per creare veri e propri capolavori che attirano non solo altri cosplayer, ma anche fan dei personaggi da loro interpretati o semplici curiosi. Anche gli organizzatori delle manifestazioni hanno intuito che il cosplay è spettacolo e divertimento per tutti, tanto che in molte fiere si applicano anche degli sconti per chi condivide la sua arte con tutti gli avventori. Tutto bello insomma, tutti felici in questo paese delle meraviglie che quasi ogni fine settimana spunta da qualche parte con un nome diverso (Comicon, Sagra dei Fumetti, Lucca Comics, eccetera), in Italia come nel mondo.
Ma purtroppo qualcosa non va.
Qualcosa di orrendo sta accadendo sempre più di frequente nel mondo che tanto adoriamo, ed è il terribile fenomeno delle molestie di stampo sessuale, verbali e fisiche, subite dai (ma soprattutto DALLE) cosplayer.
Qualcuno forse ricorderà quella persona che durante Lucca Comics 2016 si travestì da scatola di “croccantini per cosplayer”, idea piuttosto infelice ma che da la misura di quanto il fatto di insultare le cosplayer con epiteti come “cagne” o invitandole ad “uscire” i seni sia ormai una prassi diffusa. A livello mondiale poi sono purtroppo innumerevoli i casi di ragazze avvicinate per una foto e palpeggiate o addirittura costrette ad un bacio contro la loro volontà come è successo al Comic-Con di Londra.
Fa paura poi la cassa di risonanza del web che spesso dà ragione ai molestatori, additando le cosplayer che vestono costumi succinti come provocatrici, il famigerato “Se ti vesti così te la vai a cercare”… (prendetevi pure un po' di tempo per farvi passare la rabbia, dopo una frase del genere è facile che salga).
Per tentare di arginare in fenomeno, nel 2014 è nato un movimento di sensibilizzazione chiamato “Cosplay is NOT Consent”, scaturito da una petizione in cui si richiedeva all'organizzazione del Comc-Con di San Diego di migliorare la sicurezza della fiera in questo senso, aumentando l'attenzione del personale ed integrando il regolamento interno con norme adatte. Molte sono le fiere che hanno aderito all'iniziativa, mettendo regolamenti restrittivi e installando pannelli informativi nei padiglioni.
Tornando nei nostri confini nazionali la situazione non è delle più rosee: benché siano meno frequenti i casi di molestie fisiche, le molestie verbali, sia in fiera che su internet, sono all'ordine del giorno e non c'è una vera e propria risposta univoca e solidale come il movimento americano, le fiere nostrane applicano le norme di legge ma non hanno regolamenti con un’attenzione particolare a queste problematiche.
Cosa possiamo fare allora per evitare le molestie? Più di quello che si potrebbe pensare!
La prima cosa che possiamo fare è la più lunga e impegnativa ma la più efficace a lungo termine: tentare di educare le persone al rispetto. È facile notare, anche sul web, che spesso sono ragazzini, anche giovanissimi, ad avere comportamenti scorretti ed alcuni di questi non capiscono il male che possono provocare; se vedete un ragazzino ripetere frasi che magari nemmeno capisce può valer la pena provare a dialogare e fargli capire il suo errore, se riuscirete nel vostro intento avrete potenzialmente risparmiato episodi spiacevoli o pericolosi a decine di ragazze.
Un'altra arma di difesa che avete a disposizione è una formula arcana composta da due antichi simboli, una N ed una O. Dite NO se vi chiedono una foto in un momento o una posa in cui non vi sentite a vostro agio, se qualcuno vi chiede un selfie abbracciandovi e vi da fastidio fategli tenere le mani a posto. Che sia per malizia o poca accortezza nessuno ha il diritto di fare o farvi fare ciò che non volete. Nel caso l'errore non fosse voluto vi sentirete chiedere scusa, per tutti gli altri casi passate al punto successivo.
Non abbiate timore di chiedere aiuto. Se una persona vi sta molestando e non smette davanti ad un vostro divieto, o ancor peggio vi segue se cercate di allontanarvi, cercate aiuto tra le persone attorno a voi. Se avete un gruppo di amici alle spalle saranno i primi ad intervenire, ma se foste da sole o in pochi rivolgetevi alle autorità competenti (Forze di Polizia o semplici addetti alla sicurezza), e se sul momento non ne trovate chiedete aiuto a chiunque vi capiti a tiro, è probabile che quel tipo grosso con la camicia viola e la ragazza col neo sullo zigomo lì a fianco siano amichevoli e pronti ad aiutarvi.
Cercate di evitare lo scontro. Benché ci siano anche ragazze capacissime di sfoderare un paio di ceffoni, qui ci rivolgiamo in particolare ai ragazzi, che magari accompagnino le loro amiche/morose in cosplay; se vedeste un molestatore il primo impulso potrebbe essere quello di appendere al muro il suddetto, il quale però potrebbe facilmente celare le sue cattive intenzioni e provare la vostra aggressione in un tribunale. Le tute arancioni stanno male a chiunque.
Raccontate le vostre disavventure. Per molte potrebbe risultare imbarazzante rivelare pubblicamente di essere stata molestata in fiera, soprattutto data la possibilità che su internet qualche troglodita tenti di farvene una colpa, ma è proprio su questo che i molestatori campano. Laddove non ci fossero gli estremi per una denuncia legale, la divulgazione di un vostro episodio spiacevole può aiutare a sensibilizzare molte più persone riguardo questo problema, arrivando magari a petizioni per regolamenti ad hoc come negli Stati Uniti.
Infine, l'ultimo consiglio che abbiamo da darvi è sicuramente il più difficile da applicare: fate introspezione ed autoverifica. È spaventosamente facile cascare in errori che potrebbero fomentare questi episodi, una battuta fatta nel modo e nel momento sbagliato, un commento acido ad una cosplayer poco vestita, tutto questo ed altro ancora, sia dal vivo che sul web, può insinuare idee sbagliate alle persone, portando magari quei ragazzini citati in precedenza a sentirsi legittimati nel flirtare volgarmente con le cosplayer o ad allungare le mani. State attenti a ciò che dite e che scrivete!
Speriamo che queste righe vi siano risultate banali e scontate, o ancor meglio inutili, speriamo davvero che un giorno non ci sia più bisogno di cartelli “Cosplay is NOT Consent”, ma nel frattempo vi invitiamo a divulgare la cultura del rispetto in questa bellissima community mondiale del Cosplay, e per risollevarci un po' il morale vi lasciamo con questo video che ha commosso migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo.
Testi di Michael Schiaretti