Abbiamo messo le mani sul nuovo Magic 2014 Duels of the Planeswalkers e abbiamo passato una serata in compagnia dei ragazzi della Wizard's, che in occasione della presentazione ufficiale del gioco ci hanno offerto una piacevole scusa per poter giocare a Magic, videogiocare a Magic e chiacchierare del nostro gioco di carte preferito con alcune delle persone che contribuiscono a forgiarne caratteristiche e filosofia.
Ma prima di parlare delle prime e della seconda, qualche dato: Magic 2014 è la quarta iterazione del videogioco Duels of the Planeswalkers ed è già disponibile per PC (tramite Steam), X-box Live Arcade, Playstation Network, tablet iOS e, per la prima volta, tablet Android. Occhio, abbiamo scritto tablet iOS e tablet Android perchè il gioco non è compatibile con gli smartphone, nemmeno se lo trovate disponibile nei vari market. E' un peccato che non si sia pensato ad una versione “light” per cellulari intelligenti, ma tant'è, ed è nostro dovere mettervi in guardia.
Ed ora passiamo al bello, ovvero al gioco in sé: le caratteristiche di quest'anno sono, a parte l'introduzione delle carte dell'ultima espansione di livello basic, M14, sostanzialmente due: una maggiore attenzione e profondità della modalità campagna, in cui seguiremo la storia di Chandra attraverso i piani, e soprattutto l'introduzione del Sealed Play!
Per chi non masticasse il gergo, si tratta sostanzialmente di una modalità in cui al giocatore vengono date sei bustine di carte con le quali crearsi un mazzo da zero. Non è, a ben guardare, proprio ciò che i fan avevano a gran voce richiesto, cioè la possibilità di costruirsi mazzi fin dalle fondamenta, ma ci si avvicina abbastanza, ed avere un numero ristretto di carte casuali fra cui scegliere è sempre stimolante. Inoltre, il Sealed Play rispecchia maggiormente la filosofia che ha animato il progetto Duels of the Planeswalkers fin dalle sue origini.
Questi videogiochi sono concepiti dalla Wizard's per essere delle porte per l'ingresso dei nuovi giocatori nel mondo di Magic, non dei simulatori virtuali del gioco di carte. Di questi ne esistono, ufficiali e non. Duels of the Planeswalkers è invece pensato per essere una sorta di complesso e vasto tutorial, con cui i nuovi giocatori si possano fare le ossa per poi affrontare il gioco vero, che, a detta di tutti, è quello attorno ad un tavolo, con le carte fisiche in mano. Offrire un editor per mazzi in un prodotto simile è quindi rischioso: c'è il pericolo che il nuovo, trovandosi di fronte alle straordinarie possibilità di deckbuilding che anche una sola espansione offre, possa rigettare l'idea ed allontanarsi dal gioco. Il Sealed, invece, offrendo un ambiente più controllato (perchè con meno carte), funge da ottima introduzione al deckbuilding “vero”, ed inoltre ha anche il vantaggio di essere una sorta di “handicap” per i giocatori esperti nelle partite in multiplayer.
Il tema del videogioco come introduzione al gioco reale è anche sottolineato da questa promozione: comprare una copia del videogioco fornisce al giocatore un codice che va portato in un negozio aderente alla promozione. Qui il giocatore potrà fare una partita dimostrativa gratuita con dei mazzettini di trenta carte, monocolore, e riceverà una bustina di 6 carte di M14, contenente una carta promo, foil, di notevole livello di potenza (fidatevi: ne hanno data una anche a noi!). Da qui all'esperienza di un prerelease il passo è breve.
La Wizard's, insomma, ci tiene a prendere per mano i giocatori e far loro sperimentare un percorso considerato l'ideale per vivere Magic in tutti i suoi aspetti. La raccomandazione è la solita: se siete giocatori esperti questo non è un prodotto pensato per voi. Potreste divertirvi lo stesso (anzi, è certo che sarà così), ma è difficile che vi terrà incollati allo schermo a lungo. Inoltre c'è da dire che il gioco è virtualmente identico a quello dell'anno scorso, eccettuate le novità anche grosse di cui sopra. Il modello è quello dei giochi sportivi: fare uscire una versione aggiornata ogni anno. Il che, se ci permettete, per un gioco da dieci euro ha molto più senso che per uno da cinquanta. Decidete voi se ne vale la pena!