Il finale di Game of Thrones, atteso da mezzo mondo, è andato in onda poche ore fa. Al di là di qualsiasi discussione su come si sia conclusa (qui potete trovare il nostro parere, ma occhio agli spoiler!), è indubbio che questa serie sia uno dei fenomeni più grandi della storia della televisione. Pochissimi show nella storia sono riusciti a raccogliere un pubblico così enorme ed eterogeneo.
Anche senza considerare i record di ascolti, sempre complessi da valutare, Game of Thrones è stata una serie totalizzante, finale compreso. Non appena iniziava una nuova stagione, qualsiasi ambiente ne veniva pervaso, dai gruppi Facebook dedicati ad altri fandom, alle chat di Whatsapp fino alle macchinette del caffè in ufficio, con buona pace di chi non la seguiva, tormentato da ore di discussioni a cui non poteva contribuire. E ora è finito tutto.
Il vuoto lasciato dal finale di Game of Thrones
La conclusione di una serie TV di questo tipo lascerà un buco incredibile nel settore. Per restare in tema con l’ambiente di Westeros, possiamo facilmente parlare di un vuoto di potere. La Regina delle serie TV ha abdicato, il Trono del Pubblico è libero e sono tante le Casate (leggi: i network televisivi) che stanno puntando a quel titolo, ognuna con il proprio Campione, a volte anche più di uno.
Ovviamente non si tratta di un processo che parte solo adesso. I tanti network americani hanno iniziato a preparare le proprie rivendicazioni già da tempo. La stessa HBO, come vedremo, ha diversi assi nella manica studiati attentamente per riuscire a mantenere la propria posizione.
Così, a poche ore dal finale di Game of Thrones, abbiamo voluto lanciarci in un’analisi di ciò che attende gli spettatori nei prossimi mesi. Da una parte l’obiettivo è riflettere sul panorama televisivo moderno, per cercare di indovinare dove si dirigerà il pubblico in futuro. Dall’altra, vogliamo in prima persona trovare un modo per riempire quel vuoto nel cuore che ci ha lasciato questa conclusione.
Perché, come abbiamo detto in apertura, il racconto della storia di Westeros ci ha segnato definitivamente. Per quanto possiamo discutere a lungo su come si sia arrivati alla fine, non è facile dire addio a uno show che ci ha catturato per anni, facendoci vivere alcuni dei momenti più emozionanti della nostra esperienza con le serie TV. Speriamo che i suoi eredi siano degni di raccogliere lo scettro.
Dopo il finale di Game of Thrones, tanto altro fantasy in arrivo!
Tra i possibili successori spirituali della serie, i principali candidati sono sicuramente tutti i progetti fantasy attualmente in cantiere. Nei prossimi mesi assisteremo a una sorta di invasione del genere in televisione. Tantissimi network televisivi sono infatti al lavoro su adattamenti seriali delle più famose saghe letterarie e sono già in molti a suggerire che ‘l’erede’ emergerà tra questi.
Sembra proprio che in questi anni, in preparazione al finale di Game of Thrones, gli autori si siano lanciati al saccheggio di qualsiasi racconto fantasy sul mercato. Pensiamo ad esempio alla serie ispirata a The Witcher di Andrzej Sapkowski, che Netflix sta sviluppando. O ancora ad Amazon Prime Video, che sta addirittura lavorando a tre progetti ispirati ad altrettante serie fantasy gigantesche: La Torre Nera di Stephen King, La Ruota del Tempo di Robert Jordan e Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien (da molti indicato come favorito in questa speciale ‘corsa’).
Anche la stessa HBO non è certo rimasta con le mani in mano. Sappiamo da tempo come stia sviluppando diversi spin-off ambientati proprio nel mondo di Westeros e uno di questi avrebbe già iniziato le riprese. Oltre a questo, a brevissimo arriverà la serie ispirata a Queste oscure materie di Philip Pullman, di cui è uscito il primo trailer (non a caso) proprio pochi giorni prima del finale di Game of Thrones.
Insomma, una vera e propria overdose di fantasy, considerato che abbiamo voluto citare solo i progetti principali che arriveranno. Ma siamo proprio sicuri che questa sia la strada giusta da seguire?
James Gunn e i successori di Deadpool e Star-Lord
Prendiamola alla larga, molto larga. Tempo fa James Gunn, regista di Guardiani della Galassia, aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook una riflessione riguardante il primo film su Deadpool, appena arrivato nelle sale all’epoca.
https://www.facebook.com/jgunn/posts/10153162287591157
Nel post, l’autore cercava di evidenziare come il successo del Mercenario Chiacchierone fosse la sua originalità, il suo voler cambiare le regole. Non era il fatto che fosse sboccato in sé, quanto che avesse il coraggio di esserlo. Gunn profetizzava, basandosi anche sulla sua esperienza con Guardiani della Galassia, che tanti studios avrebbero preso l’insegnamento sbagliato da Deadpool, mettendo in cantiere progetti simili a livello superficiale, ma che proprio per questo non erano originali, mancando completamente lo spirito che aveva reso la pellicola un successo.
Ecco, questo è quello che rischia di succedere anche con Game of Thrones dopo il suo attesissimo finale.
Tutte le serie che abbiamo elencato in precedenza possono assomigliare allo show di HBO in superficie. Ma già scavando un po’ ci rendiamo conto di come non basti condividere l’etichetta di fantasy per essere la stessa cosa. Se conoscete le saghe originali, saprete benissimo come al di là della presenza di magia, di geografie nuove, di bestie mitologiche in comune, in comune con le Cronache del ghiaccio e del fuoco hanno piuttosto poco. Target, stile, focus, taglio di narrazione e molto altro ancora sono profondamente diversi.
Qual è quindi la chiave del successo di Game of Thrones?
Questa domanda non è certo facile, le risposte possibili sono davvero moltissime. Tra le tante opzioni però, difficilmente inseriremmo il fatto di essere una serie fantasy. Anzi, potremmo argomentare che il successo di questo show sia nato nonostante questo suo lato.
Uno degli aspetti più affascinanti di Game of Thrones infatti è proprio come sia riuscito a coinvolgere un pubblico eterogeneo, tipicamente lontano dal genere fantasy, che la ha seguita fino al suo finale. Conquistare chi è cresciuto a pane, Dungeons & Dragons e Signore degli Anelli (come chi sta scrivendo questo pezzo) con un prodotto del genere era relativamente facile. Riuscire ad appassionare anche chi è fuori da questo mondo è stata la vera chiave di volta.
Ad attrarre il pubblico sono stati i personaggi affascinanti, i dialoghi serrati, la narrazione articolata e piena di colpi di scena, capaci di sorprenderci settimana dopo settimana. Tutto questo, condito con un’abbondante dose di violenza e sesso per dare un tocco di shock factor, è il vero motivo per cui Game of Thrones è diventato quello che è.
Concentrandosi solo sull’aspetto fantasy, si rischia di ottenere l’effetto contrario. Gli spettatori spaesati dopo il finale di Game of Thrones si lanceranno in uno dei progetti sopracitati, aspettandosi di trovare le stesse cose, ma non sarà così. E quindi la strada per queste serie (che sulla carta promettono di essere incredibili anche se diverse dalle storie di Stark e Lannister) si farà ingiustamente in salita.
E quindi, chi sarà questo erede?
Chiaramente nessuno può davvero prevederlo. Anzi, è probabile che per qualche anno il Trono resti vacante e che il prossimo grande fenomeno seriale sia ancora solo un’idea nella mente di uno sceneggiatore da qualche parte nel mondo.
Nel frattempo saranno tanti show a contendersi il pubblico e non solo quelli sopracitati. È probabile che la vincitrice (anche senza necessariamente raggiungere i livelli di Game of Thrones) di questa nuova ‘battaglia degli ascolti’ sia un’altra serie, lontana dal mondo fantasy per tutte le ragioni di cui sopra.
Pensiamo ad esempio a Westworld, che HBO sembrava aver designato come sostituta di Game of Thrones, programmandone la seconda stagione nel 2018, anno di ‘pausa’ delle avventure di Westeros. Certo, i risultati non eccezionali dell’ultimo ciclo di episodi potrebbe fare venire qualche dubbio, ma è ancora possibile una risalita e lo show ha sicuramente il potenziale per sfondare.
Un’altra candidata ideale, forse la migliore, però potrebbe essere la serie ispirata a Watchmen, nuovamente sviluppata da HBO. Non si sa ancora molto, ma pensando anche alla serie a fumetti a cui è legata, potrebbe essere (o almeno così speriamo) quella più vicina a quello spirito profondo di Game of Thrones di cui parlavamo in precedenza: personaggi affascinanti, una scrittura accattivante, colpi di scena e una nuova nicchia da estendere al mondo intero, come già fatto con il fantasy.
Insomma, le possibilità sono infinite. Il panorama televisivo è vivo più che mai e sono davvero tantissimi i progetti che ci affascinano in arrivo nei prossimi mesi. Sarà bellissimo vedere come dopo il finale di Game of Thrones si affronteranno tutti i pretendenti al Trono.
Esattamente come è stato bellissimo vedere quello che è successo a Westeros dopo la morte di Re Robert Baratheon. Un’avventura che porteremo nel cuore per sempre.
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