Siamo nel 1885, nel pieno dell'età vittoriana, un'epoca che da sempre è immensa fonte di ispirazione per ogni genere di arte. Che sia per il fascino delle innovazioni tecnologiche o per le tematiche sociali che iniziano ad affiorare con violenza, questo periodo suscita costantemente interesse e curiosità anche se, come spesso capita quando qualcosa diventa popolare, trovare un modo nuovo di raccontare o un contenuto innovativo da proporre, risulta sempre più difficile.
Chester 5000 XYV tratta l’argomento in un modo un po' diverso dalla solita ambientazione steampunk; pur lontano dall'essere un capolavoro di unicità, è un webcomic un po' atipico che nel suo piccolo ha catturato la nostra attenzione nella vasta marea dell'Internet.
L'autrice è Jess Fink, disegnatrice di New York proveniente dallo spazio (almeno a detta sua), con un background da novelist a tema fantascientifico ed erotico, che ha deciso di unire le sue passioni in un unico prodotto, creando qualcosa di particolare.
Il suo tratto semplice e un po’ vintage, con una chiara ispirazione alla pornografia di Tijuana, dipinge personaggi lineari e netti, che ci coinvolgono in una storia un po’ anomala. Il protagonista e fulcro della storia è Chester 5000 XYV, robot maggiordomo tuttofare che si prende cura della casa, specialmente della padrona di casa. A dargli vita è Robert, uno scienziato troppo occupato dal lavoro per dedicarsi alla moglie Pricilla nei modi e nei tempi in cui lei vorrebbe. La sua creazione non è rapida e indolore in realtà, avviene infatti dopo una serie di esperimenti che coinvolgono anche un’altra coppia, Isabelle e suo marito George (in un prequel che sorprendentemente vi strapperà forse anche una lacrima). Chester non è solo un ripiego estemporaneo, la sua dedizione casalinga si trasforma presto in qualcosa di molto più elaborato; le fredde braccia meccaniche, e le sue molte altre parti rimovibili, estendibili e aggiungibili, diventano un conforto irrinunciabile per l’insaziabile Pricilla.
Prima di gettarsi a capofitto nella storia però è fondamentale leggere le mini biografie fornite dall’autrice per entrare nel mood e per aver chiaro cosa stia succedendo sin da subito, perché si rischia non capire la trama a causa dello stile narrativo, che poi è il dettaglio più pregevole delle strips. I protagonisti infatti comunicano attraverso i classici balloon fumettistici, ma senza dialoghi. Al posto delle parole, vediamo cuori, croci, frecce e altri segni che simboleggiano l’intenzione ma il contenuto del discorso non è mai esplicitato a parole. Mancando dunque una presentazione dei personaggi interna alla storia, è importante leggere da subito le bio!
Ma veniamo al punto centrale delle strisce: l’erotismo. A differenza delle conversazioni, dal punto di vista del sesso, non c’è nulla di lasciato all'immaginazione. Chester è il risultato di un accurato studio scientifico, una serie di esperimenti più o meno mirati, scoperte involontarie, riapplicazioni di uso improprie, fino a trovare il perfetto compromesso di arti e organi artificiali rimovibili e assemblabili per soddisfare al meglio le curiosità e gli appetiti di una moglie insaziabile. Ogni tanto vi troverete a scorrere un po’ più in fretta per l’imbarazzo, altre a capovolgere lo schermo (o voi stessi) per riuscire a capire cosa e dove sia stato posizionato, ma nel complesso si tratta di qualcosa di divertente e assai fantasioso. Quel che colpisce è il modo naturale con cui il susseguirsi di pagine unicamente erotiche, e a tratti un po' perverse, non risultino un mero diletto pornografico, ma quasi uno studio, come del resto Chester in fin dei conti non è che il risultato di studi ed esperimenti.
Non vi anticipiamo altro e vi lasciamo leggere le storie di Jess Fink a questo link; non ci vorranno molte ore per completare la lettura, ma sicuramente non mancano gli spunti e i colpi di scena.