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Che razza di animali sono i personaggi Disney? Tra Cartoon e Scienza

E' storia nota che l'origine di molti degli iconici personaggi di cartoni animati, fumetti e videogiochi siano fatti come li conosciamo non tanto per decisioni artistiche o per un maggiore realismo, bensì per più o meno obbligate scelte legate alla fattibilità tecnica o al costo: l'esempio di Super Mario e dei suoi baffi, aggiunti perché non si riusciva a creare una faccia pixellosa che rendesse bene, ha fatto scuola, ed anche la mancanza dei mignoli in più o meno tutti i personaggi dei cartoons: il quinto dito non aggiungeva nulla a livello di design, ma evitare di disegnarlo rappresentava un risparmio non da poco se moltiplicato per tutti i frame necessari per un cartone animato, anche breve. I personaggi, in particolare quelli Disney, più famosi ed amati sono quindi ben lontani da quello che dovrebbero, se visti da un punto di vista che grossolanamente potremmo chiamare scientifico. 
Ma noi siamo Nerd, ragion per cui, pur consci dell'inutilità della nostra idea, è proprio quello che abbiamo deciso di fare.
-Pluto e Pippo, discriminazioni e privilegi: Iniziamo questa carrellata con una storia di ingiustizia e discriminazione. Pippo, il vacuo e tonto amico di Topolino, è ovviamente un cane. Quale specie di cane si tratti è meno chiaro, perché la Disney ha creato il personaggio come “umano con tratti animaleschi” fin dall'inizio, anzichè viceversa. Pluto, invece, pur essendo a sua volta un cane (ufficialmente un meticcio con grandi affinità con il Pointer Inglese), viene trattato…da cani: guinzaglio, cuccia, ossa da rosicare, mancanza di parola e di cervello (anche se quest'ultima caratteristica forse lo accomuna con Pippo, anziché no). Perchè? Perchè, ci chiediamo, viene perpetrata questa ingiusta distinzione? Non siamo i primi a notare il fattaccio: da Claudio Bisio, nel suo celeberrimo spettacolo Quella Vacca di Nonna Papera, a Stand By Me, passando per la Disney stessa, in una puntata dello show Even Stevens ed in una di House of Mouse. Possiamo proporre una possibile spiegazione, estremamente flebile, ma che potrebbe portare a una normalizzazione di questa profonda ingiustizia: Pippo è, nelle sue prime apparizioni, estremamente vecchio. Questo poi viene corretto, e negli episodi successivi il personaggio viene fatto ringiovanire, fino ad assumere l'aspetto che conosciamo oggi (che comunque non è quello di un giovanotto: ricordiamo che Pippo ha un figlio, ed è vedovo), ma ci chiediamo: possibile che la differenza fra i due derivi semplicemente da una maggiore maturazione e vecchiaia? Possibile, cioè, che nel magico mondo Disney i cani nascano con le caratteristiche di animali domestici, e poi invecchiando guadagnino quelle di civilizzati personaggi umanoidi? …sì, non ci crediamo neanche noi.
-I Paperi, o meglio: le Anatre: Ci diverte molto che tutti i personaggi che hanno base a Paperopoli, da Paolino Paperino a Paperon de' Paperoni, da Gastone Paperone a Paperoga, siano considerati appartenenti alla specie dei “paperi”, quando invece non lo sono affatto. Eggià, perché scientificamente parlando il “papero” non è nemmeno un animale, bensì un termine popolare che descrive tutto quell'insieme di uccelli “paperiformi”, dalle anatre alle oche. La definizione da dizionario di “papero” è precisa: significa “giovane oca, soprattutto se maschio”. E quindi, se non sono paperi, che animali sono i paperi? Ebbene, non è difficile arrivarci: è sufficiente dare un'occhiata a quale sia la traduzione di “duck”: “duck” vuol dire “anatra”. Certo, Paolino Anatroccolo o Anatron degli Anatroni non suona altrettanto bene…eppure questa sarebbe la traduzione più corretta! Un personaggio, tuttavia, ha mantenuto nel suo nome una traccia della corretta tassonomia, e si tratta…del povero, sottovalutato Ciccio! Il suo vero nome, infatti, è Ciccio dell'Oca, figlio di Luca dell'Oca. Nemmeno le oche sono anatre, però, giusto? Bè, più o meno. Entrambi i termini indicano diverse specie appartenenti ad una stessa famiglia, quella degli anatidi, e tendenzialmente la differenza principale è, oltre alla dimensione, il dimorfismo sessuale: gli esemplari di anatre maschi e femmine sono estremamente differenti (prendete i germani, ad esempio), mentre quelli delle oche non lo sono. Del resto, il fatto che un “papero” non sia altro che un giovane esemplare maschio di oca chiude il cerchio piuttosto bene. Pensateci, la prossima volta che si parlerà di Anatropoli ed Ocopoli!
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-Topolino: topo o pantegana?: Questa è facile, direte voi: Topolino non può che essere un topo, e in questo caso nemmeno la traduzione indica nulla di strano…Mouse, in fondo, vuol dire topo. Giusto? Giusto! Stavolta non ci sono trabocchetti. Tuttavia non possiamo che farci delle domande…Topolino, ma anche Minni, Tip e Tap e parentame vario, sono neri, nerissimi, e belli grossi. Non proprio quello che ci viene in mente pensando ad un esemplare di Mus Musculus, il topo domestico, generalmente di colore molto più chiaro, dal grigio al marroncino al bianco più candido. Piuttosto, è il Rattus Rattus l'animale più fisicamente vicino al nostro personaggio preferito: più grosso, quasi il doppio, più forte e soprattutto completamente nero. Considerando poi la tendenza del rattus a ficcanasare dove non dovrebbe, e il suo superiore livello di intelligenza (certi addirittura utilizzano la propria coda per pescare), i dubbi si dipanano in fretta. Oh, non abbiamo parlato delle orecchie: nel ratto nero sono talmente grandi da essere della dimensione di metà del cranio. Coincidenze? Noi di Voyager…
Ci sono tante altre bizzarrie di cui potremmo parlare: la love story fra un cavallo e una mucca, oppure il fatto che Gambadilegno, un gatto selvatico, non abbia paura né di Pippo né di Pluto, cani, mentre si lascia mettere nel sacco da un topo (pardon, ratto), oppure ancora potremmo riesumare Oswald il Coniglio, che appare esattamente identico ad un Topolino qualunque, fatte salve le orecchie stiracchiate…ma se ne riparlerà, la prossima volta che avremo del tempo per le mani e poca voglia di essere produttivi.

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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