Intrattenimento

Cervello sui Muscoli

Parliamo un po' di eroi, di protagonisti di avventure del filone Fantasy e di storie epiche. La prima cosa che vi verrà in mente sarà un cavaliere, spada in pugno, magari intento a combattere contro un drago o altre bestie dell'immaginario. Ma oggi non vogliamo esaminare questo tipo di personaggio, ma il suo diretto opposto: l'eroe astuto, intelligente, che non risolve con l'acciaio i problemi, che non usa le armi per salvare il mondo. Sono davvero pochi, sono sempre stati un numero piuttosto esiguo, spesso accantonato o non degni della fama che meritano. Certo, il primo a cui penserete sarà Bilbo Baggins, magari anche grazie alla recente uscita al cinema de Lo Hobbit. Ma quanti altri come lui ci sono, nel panorama narrativo in genere?
Pochi, fino ai tempi più recenti. Ma sta succedendo qualcosa, nell'universo degli eroi di fantasia.
È un cambiamento sottile e graduale, come la crescita dell'erba: non lo si percepisce fino a che non diventa evidente. Se ci guardiamo indietro, anche solo per un istante, possiamo notare come le cose, anche solo dieci anni fa, fossero diverse. Gli eroi sono cambiati. E non stiamo solo parlando de "la rivincita dei Nerd", ma di un fenomeno molto più ampio e che abbraccia un numero sempre maggiore di medium narrativi. A poco a poco, gli eroi alti, tronfi e muscolosi stanno lasciando il posto alle loro controparti intelligenti e astute.
Ma andiamo con ordine.
Come abbiamo detto poco fa, guardiamo indietro per un istante.
In ogni opera c'è un personaggio “Intelligente”, astuto, magari con un'altisonante laurea in ingegneria-di-qualcosa-di-astruso. E in ognuna di queste opere, il nostro amico Intelligente era relegato a due ruoli ben definiti: il cattivo e la spalla.
Quante volte abbiamo visto scienziati pazzi nei panni di antagonisti e villain? Geni del male pronti, con i loro diabolici piani, a conquistare il mondo o a distruggerlo? Era questo il punto: erano geni, persone che votavano la loro mente superiore all'invenzione di ogni genere di dispositivo per il dominio del mondo. O la sua distruzione. In ambiente Fantasy vediamo accadere la stessa cosa, solo sostituendo la parola inventore con “mago” o un'altra definizione di incantatore.
Quando i cervelloni (chiamiamoli così) si schieravano dalla parte dei buoni, però, non ottenevano quasi mai il ruolo di protagonisti. C'è un'intera collezione di personaggi spalla di questo tipo, il cui compito è fin troppo spesso quello di aiutare l'eroe “muscolare” con le sue conoscenze o capacità tecniche, in modo che il protagonista possa poi spaccare tutto.
Con questo non vogliamo dire che i nostri amici cervelloni non abbiano avuto i loro momenti di gloria in passato, ma erano piuttosto sporadici.
Forse il mercato si è accorto che la maggior parte dei lettori tende a essere un tipo classificabile come “Nerd”, o forse è solo la moda che, muovendosi come un pendolo, questa volta oscilla nella nostra direzione.
Sono comparsi un po alla volta, ma adesso li possiamo vedere conquistarsi la loro fetta di terreno alla luce del sole. 
Ci siamo imbattuti per la prima volta in un vero eroe “intelligente” in uno splendido romanzo chiamato Il nome del vento,  di Patrick Rothfuss. All'interno della trilogia Kvothe, il protagonista non impugna seriamente una spada per quasi duemila pagine. Rothfuss porta in libreria uno splendido esempio di come creare una storia epica senza il bisogno di avere un guerriero formidabile fra i protagonisti.
Ma non solo lui: un altro grande autore che fa la stessa cosa è Scott Lynch, con il suo Gli inganni di Locke Lamora, un autentico capolavoro, in cui le principali armi del protagonista sono il suo cervello e una lingua tagliente. Ma ci sono anche esempi più sottili (anche se non di molto) e che sono sotto gli occhi del grande pubblico, da prima che Lo Hobbit uscisse al cinema: ne Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George RR Martin, ad esempio, chi fa affidamento sulle armi tende a fare sistematicamente una brutta fine (fare qui l'elenco sarebbe causa di spoiler, oltre che oltremodo lungo) mentre personaggi di svelto ingegno hanno, almeno per il momento, un'aspettativa di vita molto più lunga.
Forse il mondo sta uscendo dal tunnel dominato da icone di sola forza e prestanza fisica, per giungere, finalmente, a premiare gli uomini d'ingegno, spesso così bistrattati nel genere Fantasy come altrove.
Non ci resta che sperare, noi che ci consideriamo persone cerebrali e di pensiero, che questa deriva si allarghi sempre di più, che la nostra società, compresa anche di intrattenimento e moda, si renda davvero conto che i muscoli si possono far crescere con l'allenamento, ma il cervello purtroppo no.

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