Camera Café: aspettare, prima di giudicare

Nei mesi successivi però le informazioni e le conferme hanno cominciato a diventare sempre di più, fino alla conferma definitiva avvenuta (non a caso) con un video pubblicato su Facebook dallo storico co-protagonista Luca Bizzarri. Da allora sono iniziate le continue speculazioni su quali sarebbero state le novità, chi sarebbe tornato del cast storico e cosa potesse significare il passaggio in Rai, spesso partendo dalle immagini pubblicate dai membri del cast sui propri profili. Tra questi, in particolare ha fatto discutere un lungo post pubblicato da Carlo Giuseppe Gabardini, autore e interprete di Olmo nelle prime cinque stagioni, dove raccontava a poche ore dalla première i suoi rapporti conflittuali con la nuova produzione e le ragioni della sua esclusione dal progetto. Non conoscendo la versione della controparte, non ci dilungheremo al riguardo, ma potete trovare il post originale qui.

In tutto questo, si è arrivati al 4 settembre, data in cui ufficialmente è iniziato Camera Café: Il mondo nuovo, la sesta stagione della sit-com e la reazione del pubblico è stata tiepida. Tolti gli ovvi critici che, come sempre in questi casi, hanno mal digerito le diverse novità apportate al format, in generale i nuovi episodi sono stati accolti sì positivamente, ma senza grandi entusiasmi. E perché tutto questo?

Il motivo è molto semplice: Camera Cafè è difficile. Non si tratta semplicemente di infilare qualche gag e qualche frase ricorrente all'interno di situazioni (più o meno) normali di vita d'ufficio, ci sono meccanismi molto complessi da padroneggiare, a partire dai tempi comici, fortissimamente dipendenti dai pochi stacchi che offre il format. La troupe di questa sesta stagione in parte completamente nuova (compresi autori e registi) e ancora aveva molto da imparare. E così i primi episodi non riuscivano a lasciare il segno, scorrevano via rapidamente senza colpire, lasciando lo spettatore confuso e indeciso. 

Per questo abbiamo deciso di dare loro tempo, prima di esprimere il nostro parere sul nuovo corso e la scelta ha decisamente pagato. Giunti ormai alla trasmissione di un terzo dei nuovi episodi prodotti, possiamo vedere come molto sia migliorato, da ogni punto di vista: le new entry assumono una personalità sempre più definita nell'economia della serie, le battute vengono date con il giusto tempo, gli script iniziano a migliorare e così via. 

La prova del nove è l'episodio Seduzione, che per la prima volta non vede comparire né Luca né Paolo. Questo è fondamentale, perché Camera Cafè deve gran parte della sua forza alla sua coralità, al cast allargato, ai personaggi secondari e devono quindi essere capaci di reggere e coinvolgere anche senza la presenza dei protagonisti. Seduzione non è sicuramente il miglior episodio della serie (e neanche della stagione), ma tiene senza grossi difetti ed evidenzia come piano piano gli autori stiano imparando a gestire questo progetto.

La strada è ovviamente ancora lunga e c'è ancora tanto in cui migliorare, tra cui l'assenza (finora) di episodi di durata superiore ai 4-5 minuti, di più ampio respiro, ma la direzione quantomeno è quella giusta. Siamo ancora lontani dai picchi raggiunti dalla terza stagione, ma d'altro canto si nota una nettissima differenza di approccio e qualità rispetto alla quinta, considerata generalmente il picco più basso della serie. 

La vera incognita è se la Rai continuerà ad avere fiducia nel progetto, che attualmente prevede solo 150 episodi, che la renderebbero la stagione più corta di sempre, e i fan continuano a sperare. Dopotutto si sa: Chi la dura… La dura!