Secondo l’autore di giochi Marc Gascoigne (Warhammer, Warhammer 40.000, Shadowrun) “C’era Una Volta” rappresenta uno dei modi migliori per un non-giocatore di lasciar andare la propria immaginazione e farsi trasportare nel nostro mondo. Senza dubbio C’era Una Volta è un gioco che lascia libero sfogo al lato più fantasioso che alberga nella nostra mente.
Questo gioco di narrazione da 2 a 6 giocatori, ideato da Richard Lambert, Andrew Rilstone e James Wallis e distribuito da Atlas Game, trasforma i partecipanti in novelli fratelli Grimm e li catapulta nel mondo delle fiabe, che loro stessi dovranno narrare.
Le meccaniche di gioco sono piuttosto semplici: ciascun giocatore ha una mano variabile di carte, che rappresentano gli spunti sui quali costruire una storia. Questi spunti sono suddivisi in 5 categorie: personaggio (la Regina, il Lupo, il Mendicante,…), luogo (il castello, la notte, l’isola,..), evento (inseguimento, discussione, un oggetto si rompe,…), oggetto (fuoco, porta, corona,…) e aspetto (mascherato, maledetto, impaurito,…). Il giocatore di turno deve cercare di costruire una storia sfruttando le carte che ha in mano. Man mano che riesce ad inserire gli elementi delle proprie carte nella storia, dovrà scartare le carte. Gli altri giocatori possono a loro volta scartare carte quando un avversario cita l’elemento raffigurato, rubandogli il controllo della narrazione. A quel punto sarà chi ha scartato l’ultima carta ad inserire i propri spunti, proseguendo da dove l’avversario è stato interrotto. Esistono anche alcune carte interruzione, legate ad una delle cinque categorie degli spunti. Possono essere giocate non appena l’avversario scarta una carta della stessa tipologia.
Insieme alle carte spunto, ciascun giocatore riceve una carta Lieto Fine, ovvero la frase con cui si dovrà concludere la sua storia (ad esempio “… ella tornò a trovarli ancora per molto tempo.”). lo scopo di ciascun giocatore è terminare le carte della propria mano e concludere la narrazione con la frase della sua carta.
Conclusioni su C’era una Volta
C’era Una Volta di per se è piuttosto semplice, ma lascia libero sfogo all’immaginazione dei giocatori. Questi devono collegare gli elementi raffigurati sulle carte spunto con la frase della carta Lieto Fine. Il gioco si adatta bene a tutte le fasce d’età. I bambini ne apprezzano il lato fantasioso e l’ampia libertà di narrare secondo il proprio gusto. Anche per gli adulti si rivela un’esperienza rilassante e piacevole. La durata di ciascuna manche dipende dal numero di giocatori ma resta comunque contenuta. Il che permette di costruire diverse favole nell’arco della stessa serata.
I materiali sono basilari: 112 carte spunto, 56 carte Lieto Fine, un libretto d’istruzioni. Le carte hanno un grafica piacevole e pulita, con un disegno a pastello che si intona bene col tema fiabesco del gioco. La scatola di cartone è abbastanza robusta da sopportare il trasporto del gioco, anche se al suo interno la mancanza di separatori fa si che le carte si mescolino tra loro, costringendo ad iniziare il gioco separandole.
Complessivamente il gioco merita decisamente di essere giocato più di una partita. La sua longevità è molto buona, legata alla fantasia di chi lo gioca piuttosto che al numero di carte spunto, che comunque sono più che sufficienti.
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Gioco stupendo, ma forse per avvicinare al gioco da tavolo un neofita potrebbe risultare più efficace “Sì, Oscuro Signore”, la libertà di narrazione è molto simile e il fattore comico lo potrebbe rendere più appetibile. :3
Fidati Michael, anche c’era una volta può risultare comico, dipende dai giocatori. E da quanto alcol gira nella serata 😀