Se bazzicate sui social saprete di certo cosa è la Boiler Summer Cup. In questi giorni la nuova challenge di TikTok ha fatto parlare di sé perché pare essere una nuova frontiera dell’involuzione della specie umana. Se ancora non eravate incappati in questa triste sfida estiva, ve la spieghiamo in breve.
Il “gioco dell’estate” che, stando alle ultime notizie, sta spopolando tra i giovani sembra essere questa sorta di adescamento di ragazze sovrappeso da corteggiare mentre gli amici riprendono la scena. Il tutto, ovviamente, senza il consenso della vittima. L’obiettivo sarebbe conquistare la ragazza più grassa (e quindi, agli occhi di parteciperebbe alla challenge, la più brutta) della serata, per accumulare punti.
Ci spiace descriverlo in termini così crudi e sprezzanti, ma non c’è altro modo per parlare di un gesto così crudele e disumano. Ma partiamo dal principio e analizziamo questo nuovo trend, da cui il social media TikTok ha ufficialmente preso le distanze.
Boiler Summer Cup: nuovo trend o stessa solfa di sempre?
Abbiamo fatto una ricerca su TikTok e non abbiamo trovato molti video di questa challenge, le motivazioni possono essere diverse: la security del social si è davvero impegnata nella rimozione dei contenuti oppure la tendenza non era ancora così diffusa come si pensava. Altri pensano possa trattarsi di una bufala in tutto e per tutto. In ogni caso, pare che quello nato come un terribile gioco tra amici sia uscito dalla cerchia iniziale diffondendosi, fino a giungere alle orecchie di attivisti a attiviste che hanno denunciato il fatto.
In un post di Belle di Faccia è partita una riflessione su come questa “novità” non sia altro che la solita vecchia grassofobia, ma con abiti nuovi. Insomma, niente di così originale, le ragazze grasse sono sempre state vittime di umiliazioni e bullismo, la Boiler Summer Cup è solo l’ennesima testimonianza di quanto grave sia il problema. I corpi delle donne nel 2022 sono ancora di proprietà dell’occhio maschile, che ne decreta la validità.
La grave colpa delle donne grasse
Questa Boiler Cup altro non è che la congiunzione perfetta degli astri della grassofobia e quelli della misoginia. Sì, perché si parla di donne grasse. Si sa, il gentil sesso è nato per piacere ai maschi, quindi è lo sguardo di questi ultimi a dettarne i criteri per stabilire cosa va bene e cosa no. Quello che sembra essere assolutamente essenziale è la bellezza, l’aspetto estetico, prefabbricato e standard, senza deroghe ed eccezioni. Uscire dai parametri socialmente condivisi significa assumersi la responsabilità di accettare le proprie colpe, scusarsi e vergognarsi.
Così pare essere visto che un corpo non conforme ai canoni estetici diffusi viene messo alla sbarra, giudicato ed infine incriminato. Nascere con lineamenti, tratti somatici e forme fisiche che non assomigliano a quelle delle modelle di Victoria Secret’s sembra essere un errore imputabile alla persone, che per redimersi devono vivere nell’ombra, in silenzio, cercando di sparire, ammirando da lontano le belle ragazze a cui dovrebbe somigliare. Grasso non significa brutto, ma soprattutto bello non ha una sola accezione.
Nel 2022 ci sembra così assurdo che un corpo abbia tutto questo peso a livello morale e sociale che non ce ne capacitiamo. Ripetiamolo insieme: ogni corpo (e ogni colore di pelle, lineamento, naso, fronte, sorriso, eccetera) è valido. La bellezza non apporta qualità o pregi personali e chiunque merita rispetto. Questi dovrebbero essere concetti chiari anche ai muri.
La paura ad uscire con le amiche e fidarsi dell’altro
In un video molto crudo e onesto, Dalila Bagnuli si fa porta voce di una community di donne e ragazze che si dichiara spaventata di fronte a serate in discoteca e uscite con le amiche. Il motivo è semplice: si potrebbe finire sui social, vittime di derisione e bullismo, per il semplice fatto di esistere e abitare un corpo grasso.
Altro nodo spinoso è la fiducia nell’altro, ci si può sentire tranquille di fronte ad un uomo che corteggia, sapendo di poter essere oggetto di un gioco a punti? Non è assolutamente normale che una ragazza non possa sentirsi a suo agio parlando con nuove persone, per il terrore di essere vittima di derisione e umiliazione.
Qualcuno ha osato ribattere “Eh ma quelle si aspettano di avere tutti quei corteggiatori?“. La risposta esatta è: sì, perché no?
Boiler Summer Cup: i punti allo squallore
Lo stupore che questa challenge sta portando sui volti del grande pubblico è abbastanza assurdo, davvero ci si meraviglia? La grassofobia, è ovunque, dalle pubblicità sui gradini della stazione Centrale di Milano, nelle menti e nella cultura di tutti e tutte. Si pensa che i corpi grassi debbano coprirsi, vergognarsi, fare di tutto per rimpicciolirsi. Se a questo pensiero si aggiungo una buona dose di arroganza e una forte mancanza di rispetto nei confronti degli altri, ecco cosa si ottiene.
I ragazzi che si arrogano il diritto di prendere in giro, illudere e poi umiliare e deridere una donna, vengono coperti poi con la scusa della “goliardia”. Peccato che fare stare male una persona non è mai uno scherzo, ma è sempre un atto di cattiveria e crudeltà.
Una scalata veloce verso i trend social
Cercando le parole “Boiler Summer Cup” sui social, si può notare che i video di attivisti e attiviste che cercano di contrastare questa tendenza superano di gran lunga i contenuti incriminati. Per fortuna. Ci siamo chiesti come abbia fatto una sfida tanto vile ad attecchire e circolare così alla svelta.
Il motivo potrebbe proprio essere che la comunità che si batte per l’accettazione di tutti i corpi e della diversità si è davvero arrabbiata. L’attivismo per la fat acceptance e l’inclusività ha aiutato a veicolare messaggi positivi e maggiore consapevolezza su temi come la grassofobia. Non si può più parlare di una piccola minoranza di persone che si ribellano agli standard comuni, ma di una vera e propria rivolta dal basso di persone che non ne può più di scusarmi per il proprio corpo, per il genere o per l’orientamento sessuale. Così la challenge dell’estate si è trovata davanti un muro di solidarietà e una community che ne ha fin sopra i capelli dell’arroganza.
Scriviamo questo articolo con tanta rabbia e una buona dose di rassegnazione. Non vogliamo più dover parlare di un “noi” e di un “loro”, di ripetere concetti tanto semplici e essenziali che dovrebbero essere impliciti all’educazione comune. Il nostro augurio è di un’estate serena per tutti e per tutte. Che ogni corpo possa andare al mare sereno, mostrandosi al 100% senza rinunciare ad un solo centimetro dello spazio che può occupare.
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