Nel corso di questi 40 anni, Harrison Ford ha spesso cambiato posizione in merito al segreto di Rick Deckard, il suo personaggio in Blade Runner. Per molto tempo l’attore ha rigettato l’idea che Deckard fosse un replicante. Il regista Ridley Scott, al contrario, ha sempre sostenuto l’ipotesi del replicante.
Ora però anche Ford ha cambiato idea. L’attore, che il mese prossimo compirà 81 anni, ha dichiarato a Esquire:
“Ho sempre saputo di essere un replicante. Tuttavia volevo solo respingere l’idea. Penso che un replicante voglia credere di essere umano”.
Il personaggio di Harrison Ford in Blade Runner (e il suo segreto)
La grande discussione sulla natura del personaggio verte sulla celebre scena del “sogno ad occhi aperti dell’unicorno”, presente nella versione director’s cut del 1992. Ridley Scott ha dichiarato pubblicamente che la sua intenzione era quella di alludere al fatto che Deckard fosse effettivamente un replicante e che il sogno ad occhi aperti fosse stato impiantato. Tuttavia Harrison Ford ha sempre rigettato questa ipotesi
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“Questo era il principale punto di scontro tra me e Ridley all’epoca”, affermava Ford nel 2006. “Pensavo che il pubblico avesse bisogno di un essere umano sullo schermo con cui stabilire un rapporto emotivo. Pensavo di aver ottenuto il consenso di Ridley, ma in realtà credo che avesse qualche riserva in merito. Credo che volesse davvero avere entrambe le cose”.
La questione si è protratta a lungo. Nel 2017 Denis Villeneuve, regista di Blade Runner 2049, ha affermato che Scott e Ford stavano ancora discutendo sulla questione.
In realtà, come ben sappiamo, il dibattito va ben oltre le posizioni di Scott e Ford. Blade Runner è basato sul romanzo distopico Gli Androidi Sognano Pecore Elettriche? di Philip K. Dick, nel quale il personaggio di Deckard è descritto come umano. Nonostante ciò l’adattamento cinematografico si è preso parecchie libertà interpretative, quindi non è assurdo pensare che il personaggio sia stato stravolto.
La risposta finale potrebbe arrivare da Hampton Fancher, sceneggiatore del film, il quale ha esplicitamente affermato che Deckard è un umano. La pellicola, tuttavia, mantiene un alone di ambiguità.