E' passato un anno dalla chiusura della trilogia di Nolan e Batman è all'auge del proprio successo. Nemmeno i film di Tim Burton erano riusciti a portare nelle sale così tanti spettatori per il Cavaliere Oscuro.
Sabato 13 luglio è uscito l'episodio pilota per la nuova serie animata di questo supereroe: Beware the Batman.
Ma andiamo con ordine. Per motivi contrastanti, che possono andare dal calo d'ascolti all'inopportunità per un personaggio oscuro come Batman di essere inserito in una serie animata per ragazzi, diverse testate si sono succedute nel tempo, ognuna con le proprie peculiarità e un restyle dei personaggi, operato ad hoc, titolo per titolo.
Si va da Batman: la Serie Animata (che voi, come noi, ricorderete quanto meno per la sigla) andata in onda dal '92 al '95 e famosa, oltre che per la maggior fedeltà al fumetto, per aver introdotto il personaggio di Harley Quinn, la partner del Joker.
Seguì Le Nuove Avventure di Batman, che introdusse molte delle spalle del supereroe come elementi fissi della serie, da Robin a Bat-Girl, fino ad arrivare a Nightwing.
Alle porte del 2000 venne alla luce Batman Beyond, incentrato su un futuro alternativo dove un tale Terry McGinnis prende il mantello di Batman da un ormai anziano Bruce Wayne. La serie, terminata prematuramente, esplorava in un mondo più oscuro e futuristico alcuni temi della serie dell'Uomo Pipistrello inediti rispetto ai titoli precedenti, specialmente di tipo psicologico.
Segue la serie che avrà più premi e successo: The Batman (2004-2008). Questa, nonostante prenda elementi dalla continuity del supereroe, se ne discosta nella storia, portando avanti una catena di vicende propria in uno stile affilato e deformato. La serie in particolare ospiterà numerosi cameo provenienti da altre testate, dalla Justice League a Superman.
Infine, alla "morte" dello show nel 2008, comincerà Batman: The Brave and the Bold, incentrato su vari team-up con altri supereroi al fine di sconfiggere il cattivo di turno. L'aria oscura delle altre serie viene totalmente estirpata, tornando al costume grigio e blu reso noto da Adam West e mantenendo per le tre stagioni della serie un tono decisamente più leggero e spensierato rispetto allo standard del personaggio.
Siamo di nuovo nel 2013 e per tagliare del tutto i ponti col passato, sabato scorso è uscito l'episodio pilota di Beware the Batman (ve lo ripetiamo, casomai vi foste dimenticati perchè siete qui). Tanto per cominciare lo show è animato in computer grafica, una novità assoluta rispetto ai propri predecessori.
Come in un rigurgito di pentimento rispetto al titolo precedente, la nuova serie ne prende le distanze in ogni modo possibile.
Si perde il vecchio costume alla Adam West riportando alla gloria quello nero e utilizzando una linea di design molto simile alle ultime stagioni di The Batman. Anche le spalle classiche del supereroe sono state sostituite, oscurando il caro vecchio Robin e affiancando il Cavaliere Oscuro con la spadaccina giapponese (sorpresa, sorpresina) Katana.
Per quanto riguarda gli antagonisti non si sa ancora l'intero dispiegamento di forze che si impegnerà a spezzare le ossa a Batman, ma sappiamo che la scelta verte per lo più su personaggi sconosciuti al grande pubblico, come il Professor Pyg, Magpie (presenti nell'episodio pilota) e Tobias Whale.
Sorprende come, nonostante tra gli antagonisti figuri il nome di Ra's-al-Ghul, il cattivo principale della stagione pare essere Anarky, un antistatista con un modus pensandi molto simile al Bane di The Dark Knight Rises e un aspetto che ricorda molto il V di Alan Moore.
Nonostante sia appena al pilota, la serie è stata già giudicata troppo spettrale e violenta per dei bambini, il che ha portato la produzione a manipolare tutte le armi da fuoco per renderle meno realistiche. La puntata pilota convince poco, non riesce a trascinarti e si conclude con un grande "meh", soprattutto nel caso del pubblico purista.
Si prospetta quindi uno di quegli strani ibridi tra prodotto per ragazzi e animazione per adulti e noi della redazione, francamente, siamo incuriositi dagli sviluppi'.