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Perché nei film horror abbiamo paura delle bambole?

In occasione dell’uscita di M3gan ci siamo chiesti: per quale motivo nei film horror abbiamo sempre paura delle bambole? Cosa rende questi semplici giocattoli così terribilmente spaventosi? Abbiamo quindi deciso di analizzare più a fondo la questione e stilato una breve classifica delle bambole assassine più spaventose dei film horror.

Le bambole e i film horror: una combo sicura

La paura delle bambole – conosciuta anche pediofobia – è una fobia piuttosto comune e, in quanto tale, viene spesso utilizzata nei film horror. Vi siete però mai chiesti per quale motivo moltissime persone hanno paura di questi oggetti all’apparenza insignificanti? Insomma, sono solo bambole.

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Per molte persone, il disagio nei confronti delle bambole non è una vera e propria fobia. Tuttavia è sufficiente per evitare un film con bambole assassine, oppure una camera da letto piena zeppa di bambole di porcellana. Una ricercatrice di giocattoli presso l’Università di Turku, Katriina Heljakka, ha affermato che secondo lei l’avversione per le bambole potrebbe avere a che fare con i loro occhi.

“Le bambole sono giocattoli con il volto e, in termini filosofici, gli occhi sono la porta dell’anima”, ha dichiarato. “Le bambole hanno la capacità di fissarci e di ‘vedere tutto’, mentre il nostro sguardo non le fa reagire”.

Invece Kate Wolitzky-Taylor PhD, membro della facoltà dell’UCLA presso il dipartimento di Psichiatria e Scienze Biocomportamentali, anni fa ha dichiarato che non si tratta di una fobia con cui si nasce. La paura delle bambole è infatti una fobia che si acquisisce ed è circolare. Più abbiamo paura delle bambole, più le etichettiamo come un oggetto da temere, e più la paura delle bambole si diffonde.

“Questo abbinamento coerente delle bambole con altri stimoli inquietanti e spaventosi può portare a provare paura o nervosismo quando ci si confronta con una bambola o con l’immagine di una bambola”, spiega Wolizky-Taylor. “L’apprendimento è un fattore importante, sia che si tratti di esperienze dirette di apprendimento, sia che si tratti di apprendimento vicario attraverso gli altri”.

L’effetto Uncanny Valley

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L’effetto inquietante che trasmettono le bambole, tuttavia, potrebbe anche avere a che fare con la cosiddetta “uncanny valley“.

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Coniata per la prima volta negli anni ’70 da Masahiro Mori, allora professore al Tokyo Institute of Technology, Mori usò questa espressione per descrivere l’inquietante sensazione di disagio che le persone provano quando i robot dall’aspetto umano iniziano ad assomigliare troppo agli esseri umani. Fino a quel momento, Mori aveva anche notato che gli esseri umani si sentono relativamente a proprio agio con i robot.

Il robot non è del tutto simile all’uomo ma non è nemmeno del tutto simile a un robot. Di conseguenza questo mix sconosciuto dà agli esseri umani un profondo senso di inquietudine. Non sappiamo come leggere il robot, quindi ci sentiamo spaventati.

Lo stesso accade con le bambole, che si trovano a cavallo di questa linea di demarcazione. Questo è ciò che ha affermato David Kupferman, Professore presso la Minnesota State University di Moorhead e autore del saggio Toy Gory, or the Ontology of Chucky: Childhood and Killer Dolls.

“Di tanto in tanto ci si imbatte in una bambola i cui occhi si muovono da un lato all’altro, o le cui palpebre si chiudono e si aprono se si inclina la testa”, ha dichiarato. “C’è un’inquietante freddezza, come se la bambola fosse in grado di osservarvi anche quando vi muovete nella stanza”.

Le bambole parlanti della metà del secolo scorso, come Chatty Cathy, sono già abbastanza inquietanti – tutti quei movimenti a scatti e le registrazioni vocali graffianti. Tuttavia le bambole più recenti che si spingono verso la robotica, come la fittizia M3GAN o la popolare bambola robotica Luvabella, superano il normale livello di inquietudine per molte persone.

Secondo Mori, quindi, più la bambola è simile a un essere umano, più è spaventosa. Questo conferma quanto scritto dalla giornalista Linda Rodriguez McRobbie nel 2015 in un articolo per lo Smithsonian. La paura delle bambole infatti non era una paura comune fino a quando le innovazioni nella produzione di giocattoli nel XIX secolo hanno fatto sì che le bambole iniziassero a essere prodotte in massa. Bambole – con occhi che si aprono, capelli veri – che potevano passare per un bambino dagli occhi vitrei.

“Il nostro cervello è progettato per leggere i volti e ricavarne informazioni importanti su intenzioni, emozioni e potenziali minacce”, scrive McRobbie. “In effetti, siamo così predisposti a vedere i volti e a reagire ad essi che li vediamo ovunque, nelle vetrine imbrattate e nelle sbavature di Marmite, toast e bucce di banana”.

Niente emozioni: la carta vincente

Quando nel 2014 uscì Annabelle, il regista John Leonetti spiegò in un’intervista perché secondo lui le bambole sono un ottimo elemento da inserire all’interno dei film horror.

“Se ci pensate, la maggior parte delle bambole emula una figura umana”, ha detto Leonetti. “Ma manca loro una cosa importante, cioè l’emozione. Quindi sono dei gusci. È un veicolo psicologico naturale e giustificabile per i demoni che se ne impossessano. Se si guarda una bambola negli occhi, questa si limita a fissarla. È inquietante. Sono vuote dentro. Quello spazio deve essere riempito”.

Noi siamo consapevoli che le bambole sono prive di vita; nonostante ciò, ci sentiamo comunque insicuri. Questo crea quindi una tensione con cui i creatori di film horror amano giocare.

“Combinando la valle del perturbante con le altre qualità sinistre che vediamo nelle bambole dei film horror, diventiamo davvero molto a disagio. “La trasformazione di qualcosa che dovrebbe essere un giocattolo carino e coccoloso in qualcosa che vuole ucciderci è terrificante”.

Le bambole più spaventose dei film horror

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Come ben sappiamo, le bambole nei film horror possono essere inquietanti, sciocche o entrambe le cose. Scopriamo quindi quali sono le bambole più spaventose – o divertenti – dei film horror. Insomma, dipende tutto dal vostro punto di vista.

  • Blood Dolls: si tratta di un’assurda commedia horror realizzata da Charles Band. Il film parla di un ricco pazzo con una testa anormalmente piccola. Come parte della sua ricerca di morte e tortura senza fine, l’uomo crea un trio di bambole assassine che uccide chiunque gli abbia fatto un torto.
  • Dolly Dearest: il film ha come protagonista Denise Crosby nel ruolo di Marilyn, una donna che si trasferisce in Messico quando il marito acquista una vecchia fabbrica di bambole. Nel frattempo, uno scavo archeologico nei pressi della fabbrica di bambole scatena una forza demoniaca che prende dimora nelle già inquietanti bambole della fabbrica.
  • Giocattoli Infernali: quando un tentativo di arresto va male, un criminale ferito si fa strada in un magazzino pieno di giocattoli. Il sangue dell’uomo risveglia un gruppo di giocattoli posseduti da demoni che si scatenano in una furia omicida.
  • Dolls: nel film, una tempesta costringe una ragazzina ad andare con il padre e la crudele matrigna a cercare riparo a casa di una coppia di anziani. La famiglia, insieme a tre estranei anch’essi in cerca di un posto in cui passare la notte, scopre numerose bambole in tutta la casa della coppia. La gentile coppia ha ovviamente dei secondi fini; inoltre, durante la notte, le bambole prendono vita.
  • Annabelle 2: Creation: Annabelle è una delle bambole assassine più riconoscibili della storia del cinema, comparsa per la prima volta brevemente in The Conjuring (2013) prima di diventare la protagonista di una serie di film tutta sua. Tra gli spin-off, Annabelle: Creation è probabilmente il più interessante. Nel film, una ragazzina scopre una bambola di porcellana nascosta in un armadio della casa in cui è stata affidata. La bambola scatena una forza demoniaca che minaccia di uccidere e/o possedere tutti gli abitanti della casa.
  • La bambola assassina: la popolarità di Chucky non ha eguali nel genere e questo primo film è quello che ha fissato lo standard con cui vengono giudicati gli altri film di bambole assassine. Mentre i film successivi del franchise erano più espliciti per quanto riguarda la comicità e il gore, La Bambola Assassina riconosce la ridicolaggine del concetto ma offre allo stesso tempo un film genuinamente spaventoso e pieno di tensione.

Qual è la vostra bambola assassina preferita?

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Fonti
NMEYahoo

Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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