I membri del SAG-AFTRA, il sindacato degli attori, hanno votato a favore di un’autorizzazione allo sciopero nell’industria dei videogiochi con una schiacciante maggioranza del 98,32% (sebbene abbia partecipato solo il 27,47% dei membri). Questo voto apre la porta a un potenziale sciopero per contestare le software house. Ma è importante notare che non garantisce automaticamente che uno sciopero avrà luogo. Tuttavia, i negoziatori sindacali ora hanno l’autorità per indire uno sciopero se lo ritengono necessario.
Attori pronti allo sciopero anche contro le software house dei videogiochi
Le aziende coinvolte in questi negoziati comprendono giganti del settore come Disney, Activision, Insomniac Games, Electronic Arts, Warner Bros., Epic Games, Take-Two Interactive e altre. Il presidente della SAG-AFTRA, Fran Drescher (celebre per il ruolo da protagonista ne La Tata), ha espresso la sua fiducia nei membri. E ha dichiarato che: “È tempo che le aziende produttrici di videogiochi smettano di giocare e si impegnino seriamente a raggiungere un accordo su questo contratto”.
Uno sciopero nell’industria dei videogiochi non influirà sui tempi o sui progressi dei negoziati relativi al contratto televisivo/teatrale SAG-AFTRA, che procedono separatamente. Le trattative e uno sciopero nell’industria dei videogiochi non avranno alcun impatto diretto sugli attori e i lavoratori televisivi e teatrali. Si tratta di trovare un accordo migliore per i doppiatori e gli attori dei videogame.
Uno sciopero potrebbe avere un impatto significativo su progetti futuri e giochi in via di sviluppo, specialmente quelli previsti per il 2024 e oltre. Giochi come “Marvel’s Wolverine” o “Suicide Squad: Kill the Justice League” potrebbero arrivare in ritardo. I doppiatori e gli artisti vocali hanno un ruolo cruciale per le esperienze di gioco narrative.
Quando nel 2016 gli attori scioperarono, molti videogame sostituirono i doppiatori con persone non affiliate al sindacato. Un esempio, come riporta Comicbook, è LEGO Marvel Super Heroes 2. Ma il nuovo clima attorno ai movimenti sindacali negli Stati Uniti potrebbe fare la differenza, in questo caso.
Lo sciopero, tuttavia, resta l’ultima arma di contrattazione per il sindacato. La speranza è che le software house e gli attori trovino un accordo senza bisogno di tornare ai picchetti.
- Accordi Rickards, Marco (Autore)