L'anno scorso usciva un progetto videoludico parecchio interessante: Asura’s Wrath. Questo videogame non era il solito action, infatti se dal punto di vista del gameplay non proponeva niente di innovativo e anzi risultava piuttosto semplicistico, d’altro canto aveva una struttura narrativa parecchio notevole e molto più approfondita di un qualsiasi altro gioco appartenente alla stessa categoria. Il gioco prodotto da Capcom era stato sviluppato dai Cyberconnect2, famosi per aver portato su console la serie dei videogames dedicati a Naruto, ovvero i vari Naruto Ultimate Ninja Storm, osannati da tutti come forse la miglior trasposizione in videogioco di un manga, grazie alla fedeltà all’opera originale e alla grande qualità tecnica usata per realizzarli.
Asura’s Wrath è stato realizzato dopo l’esperienza acquisita nello sviluppo dei suddetti giochi dal team di sviluppo e infatti i risultati si sono visti. Asura’s Wrath è infatti una specie di anime interattivo più che un action, che dà maggior risalto alla storia rispetto alla giocabilità. I vari capitoli, strutturati come un episodio di un anime, compreso di intermezzi e anticipazioni dell’episodio successivo, hanno reso Asura un gioco parecchio apprezzato dagli amanti dell’animazione giapponese. C’è da dire che ha diviso la critica e il pubblico fra chi lo ritiene un gran gioco per la sua componente narrativa e chi invece lo reputa mediocre per la povertà del gameplay, ma tutto sommato resta un progetto interessante per le novità apportate e si spera che in futuro abbia una replica fatta con ancor più convinzione.
Essendo un gioco molto vicino all’animazione giapponese, non poteva poi generare un manga, e oggi vi parleremo di questa trasposizione cartacea portata in Italia da J-Pop. Il manga è una miniserie in due volumi, scritta da Kunihiko Okada e disegnata da Kei Ichimonji.
La storia riprende in modo abbastanza fedele le vicende del videogioco. Asura è una delle otto principali divinità guardiane della Terra nella lotta contro dei demoni chiamati Gohma, che infestano il pianeta. Un giorno Asura è tradito dai suoi compagni che gli uccidono la moglie e rapiscono sua figlia Mithra e, non contenti, lo imprigionano in una roccia. Dodicimila anni dopo, Asura sentendo il pianto di un bambino e ricordandosi della figlia si risveglia brutalmente. Accecato dalla sua stessa furia è pronto a massacrare i suoi ex compagni per reclamare vendetta. Inizierà così la sua lotta contro le altre divinità e piano piano si scoprirà il segreto del complotto ordito nei suoi confronti.
Gli elementi proposti in questo manga/videogioco si rifanno alla mitologia indiana, qui riproposta con un interessante mix tecnologico mistico, fra arti meccanici e astronavi alimentate dall’energia delle preghiere, fonte primaria della potenza delle divinità. Fra i personaggi spicca ovviamente il protagonista, che specialmente nel manga è quello più approfondito, con la sua storia di vendetta e la sua furia cieca che gli fa compiere atti davvero esaltanti. Fra gli altri, troviamo un paio di avversari dalla caratterizzazione interessante, che forse ci fanno perdere un po’ di vista la maggior condensazione della storia del manga rispetto alla controparte videoludica, ma che mantengono un certo fascino sul lettore. I disegni rendono bene lo stile mitologico del fumetto e valorizzano le numerose scene d’azione presenti, non facendo storcere troppo il naso a chi si era affezionato ai modelli 3D originali.
Una miniserie interessante in soli due volumi, sia per chi ha già giocato il videogioco e vuole rivivere la storia vista con un angolazione diversa, sia per chi invece non conosce affatto l’opera ma ne è incuriosito.