Il fumetto è un mezzo di comunicazione dotato della capacità di raggiungere facilmente l’emotività delle persone creando un legame diretto che viene a instaurarsi fra l’autore e il proprio pubblico. Entrambe le figure hanno infatti il compito di colmare i rispettivi vuoti, dando vita alle scene messe su carta dal disegnatore colmando gli spazi bianchi presenti fra le vignette.
In particolare in questi delicati momenti per il nostro paese, momenti nei quali proprio la nave Aquarius è protagonista.
Questa relazione rende possibile parlare di tematiche molto diverse fra loro, dal racconto fantastico a quello d’amore, dal romanzo di formazione a storie che raffigurano la vita quotidiana di una determinata nazione o categoria di persone.
Fra tutti questi generi il Graphic Journalism è fra quelli attualmente in maggior ascesa, sospinto dall’interesse verso il fumetto e dalla potenza espressiva di cui è dotata la nona arte, elemento capace di trasportare il lettore al centro stesso della realtà dei fatti. Seguendo questo principio Feltrinelli Comics ha deciso di pubblicare un racconto attuale e dal forte impatto sociale, Salvezza, una storia scritta da Marco Rizzo e disegnata da Lelio Bonaccorso incentrata sulla vita a bordo della nave Aquarius.
Era novembre 2017, poco dopo Lucca Comics e molto prima che l’Aquarius diventasse protagonista di un caso diplomatico per via dei recenti fatti di cronaca, quando la coppia di autori decise di partire per un viaggio nel Mediterraneo, imbarcati con l’intenzione di realizzare un reportage su quello che quotidianamente accade lungo le tratte migratorie.
Salvezza è il racconto di ciò che Marco e Lelio hanno vissuto direttamente sulla propria pelle, mettendosi in gioco in prima persona, diventando essi stessi narratori e personaggi del fumetto in una storia i cui protagonisti sono le migliaia di migranti che dalle più diverse parti del mondo si ritrovano sulle coste del Mediterraneo in cerca di una nuova speranza.
La forza del volume risiede nelle intenzioni che più volte gli stessi autori dichiarano apertamente, diffondere le storie delle migliaia di persone che percorrono deserti e nazioni, subendo torture, violenze e soprusi, con il solo obiettivo di trovare una vita migliore.
Sebbene non nuovi a parlare di tematiche attuali e di continuo dibattito come le migrazioni, la mafia o l’ecologia, gli autori hanno deciso di addentarsi personalmente nel cuore della vicenda, trascorrendo tre settimane in mare aperto, senza nascondere di aver trovato anche delle difficoltà nel raccontare nel modo più professionale e imparziale possibile gli episodi che si presentavano loro davanti. Grande aiuto lo hanno trovato proprio nei disegni di Lelio, che supportato dagli attrezzi del mestiere è stato capace di superare il muro dell’iniziale diffidenza, creando un contatto empatico con i migranti in grado di raccogliere le loro testimonianze dirette.
Il lavoro grafico di Lelio Bonaccorso è contraddistinto dalla sintesi, semplice e simbolica, con cui rappresenta i diversi momenti di vita sull’Aquarius, la nave gestita della ONG SOS Mediterranée e da Medici Senza Frontiere, che diventa essa stessa simbolo di salvezza. Tutto merito del suo inconfondibile colore arancione, lo stesso dei salvagenti utilizzati nelle operazioni di salvataggio, una delle poche varianti cromatiche alle diverse sfumature di bianchi e grigi che caratterizzano il volume.
Leggendo Salvezza noterete inoltre come i migranti, sebbene siano contraddistinti da lineamenti africani o arabi, abbiano tutti i volti di colore bianco proprio come gli operatori europei a bordo dell’Aquarius. Una scelta accurata ed emblematica, che pensiamo sia stata adottata per superare il muro di diffidenza generato dal pregiudizio verso i migranti e per far riflettere su come ogni persona sia uguale all’altra.
Salvezza è un reportage di grande impatto e importanza sociale, un fumetto in cui è assente una trama di fondo il cui scopo principale è informare su ciò che ogni giorno accade nelle acque del Mediterraneo.
Una storia che vuole generare delle domande nei propri lettori, aprendo una finestra su ciò che da anni succede a pochi chilometri dalle nostre case, prima che le persone diventino semplicemente numeri di cui parlare nei notiziari.
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Sarà anche qualcosa adatto ai più piccoli ma fatto sta che i film normali della disney sono adatti a tutti perchè fanno emozionare tutti, questo invece è solo per bambini perchè i grandi non li smuove !