La Fase 5 prende ufficialmente il via. Ant-Man and the Wasp: Quantumania debutterà infatti nelle sale domani, 15 febbraio, e ha il non facile compito di lanciare il sempre ampio pubblico del Marvel Cinematic Universe in un nuovo percorso. Scott Lang e la sua famiglia dovranno affrontare forse l’avventura più grande che hanno incontrato finora senza il supporto degli Avengers. Ed è ironico pensare che questo avvenga nel mondo subatomico del Regno Quantico.
Di cosa parla Ant-Man and the Wasp: Quantumania?
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Dopo la definitiva sconfitta di Thanos, la vita per gli Avengers è cambiata sotto molti aspetti. Lungo la Fase 4 abbiamo esplorato come tanti eroi abbiano affrontato questo nuovo status quo, che li ha resi ancora più celebri e celebrati. Dopotutto, hanno salvato l’universo intero e riportato in vita miliardi di persone, solo sul nostro pianeta.
Chi ha sfruttato al meglio questa rivoluzione è senza dubbio Scott Lang. È passato dall’essere un eroe semi-sconosciuto (e prima ancora un ex-criminale in cerca di un lavoro stabile) a una celebrità, con un grande seguito e un libro best-seller. È riuscito a ricucire un rapporto con sua figlia e ha trovato una nuova famiglia nei Pym, nonostante i battibecchi occasionali con Hank.
In questo idillio però c’è qualcosa che stona: Janet Van Dyne ha mantenuto il più stretto riserbo su quanto avvenuto nei trent’anni in cui è rimasta imprigionata nel Regno Quantico. Un segreto che potrebbe ritornare alla luce grazie agli esperimenti di Hank, Hope e Cassie legati proprio a questo micromondo. E che potrebbe avere conseguenze disastrose per tutti, sulla Terra, nell’universo e addirittura nel Multiverso.
Si nota un certo distacco tra Ant-Man and the Wasp: Quantumania e le precedenti avventure di Scott Lang. Una virata prepotente verso la fantascienza più sfrenata, con l’abbandono di tante delle caratteristiche e dei personaggi visti in passato. Insomma, una nuova via per certi versi coerenti con il passaggio a una nuova Fase e soprattutto una nuova Saga, incentrata sul Multiverso.
La differenza chiave con la Fase 4
Potremmo affrontare questa recensione di Ant-Man and the Wasp: Quantumania seguendo uno schema ricorrente negli ultimi anni per i film e serie TV del Marvel Cinematic Universe. Parlare cioè di come dopo la grande battaglia di Avengers: Endgame, questo franchise abbia puntato più all’espansione in tante direzioni diverse rispetto all’intreccio delle storie. E questo vale sia a livello narrativo che stilistico.
Riguardando a posteriori la Fase 4 possiamo infatti notare come, ancora più che in passato, le storie si siano diversificate al punto da prendere un genere proprio. C’è un nucleo comune, quella che ogni tanto si definisce la “formula Marvel”, ma ogni film o quasi ha un’impostazione molto differente. Black Widow è strettamente legato alle spy story alla Jason Bourne, Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli vira sul fantasy e sul wuxia, She-Hulk: Attorney at Law è una sit-com quasi pura, per non parlare poi di esperimenti arditi come Licantropus.
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Potremmo fare questo stesso discorso anche per Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che porta il franchise in un’altra direzione ancora. Un’esplorazione della fantascienza più ardita, con un viaggio che anche se ci porta nel subatomico non è differente da un’avventura spaziale, con nuovi mondi da esplorare, culture, alieni e usanze bizzarre. Il tutto con un gusto un po’ retrò.
Ma c’è un’importante differenza e il suo nome è Kang il Conquistatore. La sua prima apparizione effettiva (non più una variante, come in Loki) è il vero colpo di partenza della Multiverse Saga. E Jonathan Majors si conferma un’ottima scelta per dare vita a questo villain. Un’incarnazione dalle mille e più sfaccettature che risulta imponente e dominante in ogni sua mossa.
Ma Ant-Man and the Wasp: Quantumania non è ancora abbastanza
Mettiamo le cose in chiaro: Ant-Man and the Wasp: Quantumania è un buon film d’azione, perfettamente centrato sul genere di cui si parlava più sopra. Ha un inizio piuttosto rapido, ma non affrettato, e probabilmente la conclusione meritava qualche rifinitura in più, ma nel complesso c’è poco da recriminare. Però non è la scossa che il MCU necessitava.
Veniamo da una Fase 4 che è stata la prima orfana di un grande progetto davvero esplosivo. Non abbiamo avuto né film degli Avengers, né vie di mezzo come Captain America: Civil War. Ci sono stati grandi successi come Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange nel Multiverso della Follia, certo, ma narrativamente sono sempre stati piuttosto contenuti.
Il problema che in molti stanno sottolineando in questa Multiverse Saga è la mancanza di una direzione. La forza del franchise è sempre stata questa interconnessione, la capacità di raccontare una storia condivisa. E se un periodo di calma e ricostruzione era necessario dopo l’ambiziosa guerra con Thanos, ora serve una nuova accelerata. Che purtroppo Ant-Man and the Wasp: Quantumania non dà.
Sì, è indubbiamente il colpo di partenza della Fase 5 e dell’intreccio della Multiverse Saga, ma è un colpo in sordina. Una nuova e divertente avventura per gli eroi Marvel, che allarga i confini del franchise e prepara il terreno in vista di ciò che avverrà. Che però (anche guardando il calendario) non sembra essere molto più vicino.
Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrebbe meritato più ambizione
È bene ribadire in chiusura come questo film resti comunque di buon livello: i diversi personaggi trovano il proprio spazio, il tono comico si mescola bene con l’azione (anche se alcuni passaggi potrebbero fare storcere il naso ai più sensibili al tema) e soprattutto il villain è assolutamente meritevole. La perfetta applicazione della “formula Marvel” alla fantascienza retrò, pienamente in linea con gli standard a cui ci ha abituato il franchise.
Però proprio qui si annida il problema. Ant-Man and the Wasp: Quantumania meritava forse di spingere l’asticella più in alto e cercare di andare oltre il buon risultato. Smuovere di più le acque e lanciarci definitivamente in questa nuova storia. Il testimone passa più avanti, ma è sempre più necessario che questa svolta arrivi davvero.
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