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Annecy cinéma italien non si farà, tutti i dettagli

Ogni anno, in questo periodo, Annecy cinéma italien (ACI) avrebbe portato il meglio del cinema italiano in Francia. Tuttavia, quest’anno è diverso. La 41ma edizione del festival non avrà luogo, e i direttori della manifestazione, insieme ad artisti da Paolo Virzì a Nanni Moretti, passando per Matteo Garrone e Pupi Avati, hanno scritto una lettera aperta per parla della situazione.

Annecy cinéma italien, l’appello degli artisti

Francesco Giai Via, direttore artistico, e Jean Gili, direttore storico di ACI, hanno condiviso una lettera aperta firmata da numerosi professionisti del cinema italiano, tra cui registi, attori, produttori, sceneggiatori e montatori.

Secondo la lettera, il festival non si farà per via di uno stallo tra le istituzioni locali di Annecy, che non hanno definito un budget sufficiente per l’edizione 2023. ACI ha sempre rappresentato un importante ponte tra Francia e Italia nel mondo del cinema. Secondo gli artisti, di fronte alla cancellazione dell’edizione 2023, emerge la necessità di ripensare profondamente la governance del festival.

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Annecy cinéma italien 2022 © Herve

Gli organizzatori ritengono che fondamentale creare un nuovo organismo composto da figure di spicco delle istituzioni e del cinema, sia francesi che italiani, incaricato di stabilire linee guida e priorità strategiche. Negli anni, ACI è cresciuto non solo come una vetrina cinematografica ma anche come una piattaforma per iniziative educative e di cooperazione tra i due paesi.

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I tantissimi artisti firmatari, sperano di poter lavorare insieme per garantire che il prossimo 25 settembre del 2024 sia nuovamente un giorno di celebrazione per l’apertura di una nuova edizione di Annecy cinéma italien.

La lettera aperta

Riportiamo di seguito la lettera scritta dai due direttori, firmata da tantissimi artisti: da Alessandro Borghi a Marco Bellocchio, da Valeria Golino a Toni Servillo.

Oggi è il 25 settembre. Per Annecy cinéma italien (ACI), storica manifestazione nota a livello internazionale per il suo lavoro sul cinema italiano, non è un giorno qualsiasi. È l’ultimo lunedì del mese, giorno in cui tradizionalmente si svolge l’inaugurazione del festival. Quest’anno però accadrà qualcosa che non ha precedenti. Dopo ben quarant’anni, oggi pubblico e ospiti non affolleranno la splendida sala grande di Bonlieu scène nationale. La quarantunesima edizione del festival non avrà luogo. Le ragioni della cancellazione sono sostanzialmente legate ad una situazione di stallo fra le istituzioni locali della città di Annecy che non ha permesso la definizione di un budget con il quale realizzare l’edizione 2023. Le autorità italiane da noi sollecitate si sono dimostrate da subito disponibili a risolvere le problematiche organizzative e finanziarie, senza però incontrare effettivo e positivo interesse da parte delle istituzioni locali. Da Direttori che hanno contribuito alla creazione di ACI nei suoi 40 anni di storia abbiamo però ritenuto importante condividere, in questa data così simbolica, alcune considerazioni. L’annullamento è sempre una opzione dolorosa, ma può anche essere l’occasione per riflettere sulle criticità che hanno portato a questa scelta estrema. Noi siamo fermamente convinti che il festival debba continuare ad esistere e che debba essere rafforzato a livello organizzativo, per far si che ciò che è accaduto quest’anno non accada mai più.
Negli anni ACI ha saputo dimostrare il suo ruolo centrale nel rapporto fra Francia e Italia. È una manifestazione partecipata e di successo, profondamente radicata sul territorio. È una vetrina d’eccellenza per lo storico e ben saldo rapporto di cooperazione cinematografica fra i nostri due paesi e vanta la collaborazione e il pieno supporto delle istituzioni e dell’industria del cinema italiano.
Anche per questo è necessario ripensare profondamente la governance del festival. Crediamo che sia fondamentale la creazione di un nuovo organismo formato da un gruppo ristretto di personalità di spicco delle istituzioni e del cinema, incaricato di stabilire linee guida e priorità strategiche. È fondamentale che questo nuovo soggetto abbia al suo interno rappresentanti sia francesi che italiani e che possa unire la dimensione locale con figure di primo piano che conoscano profondamente il cinema e la sua industria. Per storia e prestigio è altresì fondamentale che la produzione dell’evento sia realizzata da una struttura solida e di assoluta affidabilità, che sappia dare forma ad un evento di alto profilo e che abbia al suo interno tutte quelle competenze organizzative che hanno fatto di ACI quello che è stato fino ad oggi.
Nel corso degli anni il festival ha dimostrato di non essere soltanto la vetrina per una settimana di cinema. ACI ha saputo farsi piattaforma progettuale, sfruttando la sua posizione privilegiata nelle dinamiche franco italiane: basta citare lo straordinario lavoro fatto con le scuole, il successo delle repliche sul territorio del Dipartimento e la spinta propulsiva dell’iniziativa Alpi Film Lab, progetto europeo dedicato alla formazione e alla coproduzione fra i due paesi. ACI ha tutte le carte in regola per inserirsi nella molteplicità di iniziative professionali e di formazione messe in atto dagli organismi istituzionali francesi e italiani, mettendo a disposizione le sue competenze e le sue eccellenze. 
Abbiamo deciso di condividere questo appello con un gruppo di professioniste e professionisti dell’industria cinematografica italiana a cui il festival è legato e che hanno voluto firmare con noi questa lettera aperta. Il loro supporto è la prova che ACI rimane un luogo unico, che merita un futuro all’altezza del suo passato. Ora è necessario lavorare insieme. 
Che l’ultimo lunedì di settembre del 2024 sia nuovamente il giorno in cui festeggiare l’apertura di una nuova edizione di Annecy cinéma italien.

Trovate maggiori informazioni sul festival qui.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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