Qualche giorno fa si è tenuta la conferenza stampa globale di Andor, nuova serie Disney+ ambientata nell’universo di Star Wars. Nello show ritroveremo alcune facce note, a partire dal suo protagonista. Si tratta infatti del racconto delle origini di Cassian Andor, uno dei ribelli che abbiamo visto all’opera in Rogue One: A Star Wars Story. E la sua storia ha risvolti importantissimi sul presente, come ci hanno raccontato durante questo incontro virtuale.
Andor, tutti i partecipanti alla conferenza stampa
Alla conferenza stampa di Andor era presente gran parte del cast artistico e tecnico. A raccontarci questo show sono stati Genevieve O’Reilly, che torna ancora una volta a interpretare Mon Mothma, Adria Arjona, Denise Gough e Kyle Soler. Non mancavano poi naturalmente Tony Gilroy, sceneggiatore di Rogue One: A Star Wars Story e creatore di questa serie, e Cassian Andor in persona, alias Diego Luna. Il tutto moderato da Joe Neumaier dalla radio di New York WOR.
La prima domanda della conferenza stampa di Andor ha naturalmente affrontato lo spunto da cui nasce questa storia, da dove sia nata la necessità di raccontare le origini di questo personaggio. Su questo Tony Gilroy ha spiegato come tutto parta dal desiderio di scoprire come il protagonista sia diventato la figura che scopriamo poi nel film. Per questo seguiremo la sua trasformazione, dall’infanzia fino a quando cambiò per sempre la storia della galassia.
In particolare l’autore ha sottolineato come tutto questo si svolga in un momento chiave per Star Wars: “È un periodo potente nella storia. Molte persone stanno affrontando tempi difficili e trovano decisioni ardue da compiere sulla loro strada. Questo è il vero tema dello show e io sono qui per l’opportunità di raccontarlo su una scala gigante, su una grande tela“.
La parola a Cassian Andor stesso
A questo punto quindi il passaggio naturale è stato chiedere a Diego Luna quale sia stata la ragione per cui ha scelto di tornare a interpretare Cassian Andor. Da una parte nasce tutto dal desiderio di collaborare nuovamente con la “famiglia” di Star Wars oltre che proprio con Gilroy. Dall’altra c’è un desiderio di esplorare di più un personaggio che in Rogue One: A Star Wars Story arriva già pronto, ma che vale la pena di conoscere meglio.
“Per me è piuttosto importante oggi raccontare la storia di cosa debba succedere perché emerga, esista, nasca un rivoluzionario. Cosa dà significato alla vita di qualcuno, tanto da renderlo pronto a sacrificare tutto per una causa? […] Quel viaggio è importante per me” ha dichiarato Luna.
A questo poi ha aggiunto un dettaglio chiave, ricollegandosi a un dialogo proprio del film in cui ha debuttato Cassian Andor: “Il personaggio dice cose in Rogue One che mi hanno tormentato. Ha iniziato a combattere quando aveva sei anni. Cosa significa esattamente? Perché un bambino di sei anni dovrebbe perdere la propria infanzia per combattere? Questo per me è davvero interessante da sapere. Parla di un passato oscuro. Dice di aver fatto cose terribili per la Ribellione. A cosa si riferisce? Credo che questa storia sia importante“.
Mon Mothma vista da una nuova prospettiva
Abbiamo già conosciuto Mon Mothma, figura centrale per la Ribellione, in diversi film della saga di Star Wars, oltre che nelle serie animate. Qui la ritroviamo per la prima volta in una posizione nuova, diversa da quella a cui siamo abituati, come ha sottolineato la sua interprete Genevieve O’Reilly:
“Penso che la cosa straordinaria di come Tony abbia scritto Andor e dove abbia scelto di iniziare questa storia è che è molto diverso da dove troviamo Mon Mothma in Rogue One. È ancora una senatrice elegante e rispettata, certo. Ma per la prima volta riusciamo a vedere la donna dietro il ruolo. Possiamo vedere il volto privato di Mon Mothma. Approfondiamo non solo la senatrice, non solo la futura leader dell’Alleanza Ribelle, ma anche la donna“.
Denise Gough ha descritto il proprio personaggio come una figura “ambiziosa e meticolosa“, che inizia il proprio percorso “nella parte più bassa della scala” sociale. Questo aspetto è stato interessante da approfondire, in particolare in rapporto al fatto che si muova “in questo mondo molto dominato dagli uomini“.
Adria Arjona ha inquadrato il suo personaggio come “senza paura“, aggiungendo che “è coraggiosa, ma al contempo molto profonda, incredibilmente leale e compassionevole e tiene forse troppo alle persone accanto a lei. Il che a volte gioca a suo svantaggio“.
Parlando di ciò che lo ha attratto verso il suo ruolo nella serie, Kyle Soler ha immediatamente citato la scrittura di Tony Gilroy: “Ha creato un personaggio che è davvero tridimensionale e ha un grosso punto di domanda sopra la sua testa. Potrebbe fare di tutto. Può far parte dell’Impero. Potrebbe legarsi all’Alleanza Ribelle. E c’è una grande zona grigia intorno a lui“.
A chi è davvero rivolta Andor?
Questo show è indubbiamente legato al successo di Star Wars e al suo rilancio degli ultimi anni. Si tratta dopotutto di uno spin-off dedicato a un personaggio comparso in un altro spin-off. Un approfondimento che si rivolge agli appassionati del franchise quindi, ma come ha raccontato Tony Gilroy nella conferenza stampa di Andor, c’è anche di più.
“Lo show esiste perché c’è un’enorme, intricata, importante, appassionata community di fan di Star Wars. E non si tratta di un gruppo monolitico. Ci sono tante versioni e divisioni al suo interno, ma esiste questa comunità gigantesca che segue la saga. […] È questo che ci ha dato i fondi, l’opportunità e l’abilità di creare uno show che è così pazzescamente grande […] Porteremo un sacco di contenuti per questa community, che speriamo possano apprezzare davvero.
[…] Allo stesso tempo, non è certo un segreto. Il partner, il capo, il ragazzo, la ragazza, la madre, il padre di tutti questi appassionati… Ci sono tantissime persone che sono solo vicine a Star Wars o addirittura avverse. E devono poter vedere il nostro show. La serie è studiata in modo che questo possa essere il tuo punto d’ingresso in Star Wars.Potresti guardare i nostri 24 episodi, quello potrebbe essere il tuo punto di partenza. Stiamo facendo uno show che non richiede nessuna conoscenza pregressa di alcun tipo per coinvolgere. […] Quella è la scommessa. Possiamo soddisfare, elettrizzare ed esaltare i fan più dedicati? E possiamo allo stesso tempo portare qualcosa che sia così intenso emotivamente e sembrare così vero, che racconta dei più piccoli drammi personali e delle minuzie delle relazioni immersi nel mezzo di momenti storici epici e rivoluzionari dove le persone devono fare grandi decisioni?
Possiamo attirare anche un pubblico che sia interessato a questo? Possiamo unire le due cose? Questa è la scommessa. Questo è quello che stiamo cercando di fare e il motivo per cui siamo qui“.
Due aneddoti chiave dal set
Lavorare a un progetto del genere deve essere emozionante ed è sempre interessante scoprire come sia l’atmosfera al suo interno. E nel corso della conferenza stampa di Andor sono emersi diversi aneddoti che ci danno un’idea di come l’abbia vissuto il cast. A partire dall’esperienza di Kyle Soler, su uno dei set più grandi dello show:
“Mi ricordo che ero su uno dei set, la città costruita dal team di scenografi e le diverse set unit e avevano pensato davvero a tutto. Ogni singolo cassetto aveva qualcosa al suo interno. Ogni armadio aveva un’intera vita al suo interno. E c’era questa folla che passeggiava qua e là prima che iniziassimo a girare e si era in qualche modo separato e poi c’era questa fila di Stormtrooper. E arrivato a quel punto, mi ero quasi dimenticato di essere in Star Wars.
Pensavo ‘Oh sono in questo drama sociopolitico, che è anche una storia di famiglia e una storia d’amore e ci sono tutte queste cose che succedono e sono importanti per la nostra epoca. E ops, ci sono anche degli Stormtrooper!’. Ho fatto cadere il caffè e il mio bambino interiore era molto felice“.
Un’altra storia incredibile arriva da Denise Gough, sempre legata allo stesso set:
“Era così intricato e bellissimo. Io non ho un background da fan di Star Wars. Non l’ho mai visto prima. Ero talmente appassionata di Batman da bambina da non riuscire a creare nessuna connessione con l’universo di Star Wars, davvero. E a quel punto ero lì con questa divisa davvero splendida e la mia arma.
E mi danno questi due Death Trooper che camminano dietro di me e ho iniziato a canticchiare [intona la Marcia Imperiale] e a quel punto tutte le comparse mi hanno seguito e così improvvisamente mi sono trovata a camminare per questo set e a pensare che anche io, che non sono in alcun modo un’aficionada di queste cose, non riuscivo a credere che lo stessi facendo“.
La conferenza stampa si è chiusa parlando della differenza tra Andor e il resto delle serie di Star Wars
In chiusura la parola è tornata al protagonista Diego Luna, che ha spiegato cosa rende speciale Andor rispetto a tutti gli altri progetti legati a Star Wars. E per l’attore, tutto torna alle abilità del suo autore:
“Innanzitutto, questo è scritto da Tony Gilroy” ha dichiarato “il che lo rende davvero speciale e vi spiego il perché. Insomma, Tony non è un autore che usa il linguaggio del giusto e sbagliato, capite? O tipo il bianco o il nero. Spende molto tempo nella complessità delle zone grigie. Nelle contraddizioni dei personaggi […]
Questo è uno show che parla di persone, di persone vere. Siamo in un momento molto oscuro per la galassia, non ci sono Jedi in giro, queste persone devono trovare una reazione all’oppressione ed è il tipo di Star Wars più concreto che tu possa avere. […] È davvero ispirante, credo. È gigantesco, come ha detto Tony. Ed è avventuroso e ricco di azione, come ti aspetti da Star Wars, ma poi diventa molto intimo ed è davvero sottile e richiede tempo per comprendere ogni personaggio e si prende tempo per ogni storia.
Penso solo che sia davvero ricco di contenuti, potente e che il pubblico lo apprezzerà“.
Insomma, le premesse dalla conferenza stampa di Andor sono davvero ottime. Saremo pronti a scoprire di più il 21 settembre quando i primi tre episodi di questo show debutteranno su Disney+. E voi, cosa vi aspettate da questa nuova avventura nell’universo di Star Wars?
- POP! Vinile
- Ispirato a Rogue One
- Personaggio Capitano Cassian Andor alto circa 9 cm
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