La recente scomparsa dell’artista Hans Ruedi Giger (Coira, 5 febbraio 1940 – Zurigo, 12 maggio 2014) assieme alla meno recente scomparsa del maestro degli effetti speciali Carlo Rambaldi (Vigarano Mainarda, 15 settembre 1925 – Lamezia Terme, 10 agosto 2012) hanno creato un senso di vuoto nella comunità fantascientifica internazionale che solo le incessanti maratone cinematografiche dell’epopea Alien sono riuscite parzialmente a lenire. Tutto questo trambusto non poteva passare senza travolgere anche i nostri laboratori di ricerca. Dopo notti insonni a fissare fermi immagine con flebo di caffeina per endovenosa, i nostri tecnici hanno pensato di poter onorare la memoria dei due artisti provando l’esistenza dell’Acido Molecolare, nome dato al sangue della loro più famosa creazione.
Chiariamo subito un concetto. Dal punto di vista della terminologia chimica, qualsiasi acido è di per se molecolare, in quanto composto da una struttura di atomi legati tra di loro. Quindi “acido molecolare” suona tanto tautologico quanto “il miglior “Dal Tramonto all’Alba”è il primo”. Nessun dubbio, nessuno potrebbe mai affermare il contrario senza andare contro a logica e buon senso.
Ma partiamo dal basso. Ci sono acidi con cui abbiamo a che fare tutti i giorni e che sono del tutto innocui, come l’acido acetico e l’acido citrico. Qualcuno un po’ più noioso durante l’attività fisica, come l’acido lattico. Questi sono generalmente considerati acidi “deboli",innocui a meno che non si stia giocando a spruzzarseli negli occhi. Nel nostro piccolo poi abbiamo la nostra piscinetta chimica di acido cloridrico, contenuta nello stomaco e capace di sciogliere senza grossi fastidi metalli come alluminio e ferro. Ma anche utilizzando acido cloridrico concentrato, faremmo ben pochi danni a metalli come titanio o oro, alla maggior parte dei ceramici e a un numero gigantesco di polimeri.
Se è necessario incattivire di molto la nostra soluzione,oltre ad esporla in loop alla visione di “Pluto Nash” (Ron Underwood, 2002) e“Batman e Robin” (Joel Schumacher, 1997), possiamo pensare di cambiarne la composizione utilizzando l’acido fluoridrico. Rispetto al cloridrico ha una sfrenata passione anche per il vetro e le leghe di titanio, tanto da venir utilizzato abitualmente in entrambi i settori produttivi.
Come cattiveria, tragli acidi “convenzionali” non ha rivali: le sue ustioni non sono dolorose, ma con attaccano il sistema nervoso e possono portare all'insufficienza multi-organo e all'infarto in due settimane con una esposizione equivalente ad un bicchiere d’acqua. Emana anche un gas tossico che aggredisce il sistema respiratorio, facendo danni tendenzialmente irreversibili che sicuramente ne impreziosiscono il profilo di pericolosità.
Ma anche questo primo della classe tra gli acidi “forti”avrebbe bisogno dell’insegnante di sostegno se paragonato ai così detti super-acidi. Utilizzando come metro di confronto la funzione di acidità di Hammett, che sostituisce il concetto di pH nel caso di soluzioni concentrate ed ha lo stesso valore del pH nelle soluzioni diluite, l’acido magico (no Drs Strange were armed in the making of this article) ad esempio ha un H0di -20 contro il -12 dell’acido solforico puro. Questo significa che l’acido magico è cento milioni di volte più forte. Ma per quanto magico questo acido si possa vantare di essere, viene a sua volta umiliato e sbeffeggiato dai veri Stephen Hawking del suo settore, tra cui il più potente super-acido attualmente conosciuto, l’acido fluoro antimonico (miscela di HF e SbF5), 12 miliardi di miliardi di volte più potente dell’acido solforico. All’epoca del primo film (1979), però, questo capolavoro di malvagio potere dissolvente doveva essere ancora sviluppato.
Ma alla fine di questo lungo discorso, quale sarebbe l’equivalente reale dell’acido molecolare? Giù al laboratorio vogliamo pensare sia qualcosa di unico nel suo genere ed esotico quanto le creazioni di Giger, qualcosa come l’acido carborano (H(CHB11Cl11). Si tratta di un super-acido solido che non tende a dissociare e contrariamente al primo della classe è composto da un unico acido, non una miscela. Duro e puro come un T-800 che non vuole morire, non tende a reagire e svanire come la maggior parte dei fratelli minori e attacca anche i composti più duri del diamante.
Ma soprattutto, ridà un po’ di onore allo scivolone terminologico di Ridley Scott.È un super-acido composto da un solo tipo di molecola, quindi un (super-)acido(mono-) molecolare.
Testi di Elia Marin
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