Se il lato cinematografico di Star Wars non si è tecnicamente mosso dal 2019 (esclusi annunci vari), il piccolo schermo si è rapidamente popolato di novità. Dopo The Mandalorian, The Book of Boba Fett, Andor e Obi-Wan Kenobi, su Disney+ arriva finalmente Ahsoka, una delle serie TV più attese dagli appassionati più “hardcore”. La curiosità è a mille, dato che porterà finalmente al centro alcuni dei personaggi più amati di un certo angolo della galassia lontana lontana. Noi abbiamo potuto avere un assaggio di questa avventura in anteprima, avendo visto i due episodi di Ahsoka che debutteranno domani e siamo pronti a raccontarvi cosa ne pensiamo nella nostra recensione di questa serie TV….
La recensione di Ahsoka: dove e quando ci riporta questa serie TV?
Nella seconda stagione di The Mandalorian abbiamo ritrovato Ahsoka Tano, per la prima volta in live-action. Un personaggio che (come vedremo) nasce nella parte animata delle storie di Star Wars e che piano piano si è ritagliata un angolo sempre più grande nel cuore dei fan della saga. Da Padawan irrequieta a Comandante dell’esercito della Repubblica, fino a diventare leader dell’Alleanza Ribelle, il suo percorso è stato lunghissimo, attraversando tanti degli eventi chiave della saga.
Qui tutti i vantaggi del mondo Disney+
Ora la ritroviamo nei primi momenti di vita della Nuova Repubblica. Una realtà nata anche grazie a lei e ai suoi compagni di avventura, che però ha ancora bisogno di aiuto. Le ceneri dell’Impero non si sono spente del tutto e c’è chi ancora crede alle sue promesse oscure. E nell’ombra qualcosa sembra muoversi: un vecchio nemico che sembrava sconfitto, ma che potrebbe avere ancora un ultimo colpo di coda….
Pochi secondi dopo aver fatto partire l’episodio diventa subito evidente il messaggio che Jon Favreau ma soprattutto Dave Filoni vogliono mandare e che abbiamo “tradotto” nel titolo della nostra recensione di Ahsoka: “Ora si fa sul serio“.
E lo vediamo anche nella messa in scena di questi due episodi, in particolare del primo. È evidente l’impegno a ogni livello che è stato messo in questo definitivo debutto di Ahsoka Tano in live-action. L’impressione è che questo non sia semplicemente un altro tassello nella sua strada, quanto piuttosto un primo punto di arrivo. Un obiettivo costruito con attenzione in quasi quindici anni.
Ahsoka è una serie TV che non teme il pubblico
Quando è venuto il momento di tracciare il nuovo corso di Star Wars, quello che avrebbe portato alla trilogia sequel, è stata fatta una scelta drastica, che tantissimi fan della saga oggi ricordano quasi come fosse l’Ordine 66: cancellare dal canone praticamente tutto l’Universo Espanso. Il futuro della saga sarebbe stato completamente originale, costruito sui film.
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Una scelta difficile, ma guidata dal desiderio di raggiungere un pubblico più ampio possibile, senza “costringerlo” a recuperare troppi titoli per seguire la storia. E così la trilogia sequel andò avanti, senza inserire particolari richiami neanche alle vicende rimaste canoniche.
Qualcosa iniziò a muoversi nei prodotti antologici. Rogue One e Solo contenevano rispettivamente diversi piccoli riferimenti a Star Wars Rebels (la serie animata “sequel spirituale” di The Clone Wars) e un sorprendente cameo di Darth Maul che creò un po’ di confusione tra gli spettatori. E che probabilmente avrebbe avuto un seguito molto concreto, se solo il film su Han non fosse stato un disastro commerciale.
E alla fine arriva Mando
Il cambio di passo vero però è stato alla fine del 2019. È arrivata Disney+ e con la piattaforma, anche la prima serie live-action di Star Wars, The Mandalorian. Fu un successo travolgente, tanto più impattante se paragonato all’accoglienza che stava avendo il “fratello maggiore” L’ascesa di Skywalker al cinema. E proprio i risultati di quella prima stagione sembrano oggi in prospettiva essere diventati un grimaldello.
Perché se l’inizio delle avventure di Mando fu piuttosto slegato dalla mitologia più ampia di Star Wars (tanto da accennare solamente al ritorno di Boba Fett, lasciandolo in sospeso per più di un anno) dalla seconda qualcosa è evidentemente cambiato. Puntata dopo puntata aumentarono le connessioni proprio con le serie animate curate per anni da Dave Filoni, ora al fianco di Jon Favreau su The Mandalorian e sempre con lui co-creatore di Ahsoka.
Tutti quei richiami furono fatti con sempre meno preoccupazione di “inseguire il pubblico”. Bo-Katan non è stato un nome citato di sfuggita, una comparsa sullo sfondo, ma un personaggio chiave, diventata ancora più importante nella terza stagione. Ahsoka Tano è tornata e non sono servite tante spiegazioni: chi già sapeva chi era si è emozionato, chi non la conosceva avrebbe imparato a farlo.
E ora con questa serie TV si raggiunge forse il punto massimo. Perché – senza entrare in troppi dettagli per ovvi motivi di spoiler – Ahsoka, protagonista della nostra recensione, sembra essere davvero un sequel di Star Wars Rebels. Con tutti i lati positivi e negativi di questo approccio.
Ahsoka, la recensione: è una serie TV poco accessibile?
Questa è La Grande Domanda. Indubbiamente Ahsoka è una delle serie TV che più spinge sulla linea che separa i titoli indipendenti e quelli che richiedono delle visioni propedeutiche. È come se il paradigma fosse stato completamente ribaltato.
Non si tratta più di raccontare una storia per tutti, con delle piccole o grandi “ricompense” per chi ha voluto fare tutta la strada. La serie TV di Ahsoka è nata chiaramente con in mente il pubblico che ha guardato The Clone Wars e Rebels. I vari personaggi non rispiegano tutto il loro background, al massimo viene ribadito qualche passaggio chiave, il resto sta allo spettatore.
In questo c’è la scommessa di questo show. Una scommessa che evidentemente era parte della visione di Filoni da anni, ma solo ora questo autore ha il credito necessario a confrontarla con i fatti. Riuscirà questo show a conquistare un pubblico ampio senza rincorrerlo? È davvero così necessario spiegare ogni passaggio oppure si può cercare di andare oltre e costruire il futuro su quella impalcatura gigantesca eretta negli anni dalle serie animate?
L’impressione, per ora, è che la scommessa ha buone possibilità. Ahsoka sembra essere comunque accessibile a tutto il pubblico. Chi già conosce il mondo di Rebels resterà particolarmente estasiato in alcuni punti. Il resto degli spettatori potrebbe trovarsi con qualche dubbio in più, ma non sarà disorientato del tutto. Nulla che non si possa risolvere con un rapido ripasso supportato da qualche articolo (che naturalmente abbiamo già in cantiere).
La recensione di Ahsoka, è un punto di svolta per il franchise
Tracciare una valutazione complessiva di questo progetto è naturalmente impossibile, dopo averne visto solo un quarto. Tuttavia è innegabile che Ahsoka abbia uno spirito diverso da quanto visto finora, che dà la sensazione di essere entrati in una nuova fase.
Sarà che è il primo show che arriva dopo l’annuncio di un nuovo film diretto da Filoni che farà da punto d’incontro per tutte queste serie. Sarà che mette in chiaro fin da subito che la storia che vuole raccontare non è il classico “angolo della galassia dimenticato da tutti”. Oppure sarà che Ahsoka Tano è il personaggio più importante della storia di Star Wars extra-cinematografica ed è bello vederla finalmente protagonista.
Sta di fatto che questa serie si presenta davvero con una marcia in più. E sembra mantenerla anche nel secondo episodio che prende una leggera verticalità, ma non sembra voler seguire la strada di The Mandalorian. Insomma, c’è qualcosa di grosso da raccontare e noi siamo di nuovo pronti a partire per un’avventura nella galassia lontana lontana….
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