In occasione del Giorno della Memoria, dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto e internazionalmente celebrato il 27 gennaio, La Repubblica porta in edicola il racconto a fumetti con protagonista Jan Karski.
Scritto da Marco Rizzo su disegni di Lelio Bonaccorso, il volume Jan Karski, l’uomo che scoprì l’Olocausto ripercorre le gesta del soldato e partigiano polacco che durante la Seconda Guerra Mondiale ebbe il ruolo di far conoscere le atrocità naziste perpetrate nei confronti degli ebrei.
Durante gli anni del secondo conflitto mondiale, Karski fu prima arruolato fra le fila dell’armata polacca per poi finire prigioniero dell’esercito tedesco. Fuggito e ritornato a Varsavia entrò a far parte della resistenza, deciso a non arrendersi davanti allo strapotere nazista. Dal 1939 al 1942 ricoprì diversi ruoli come informatore e parte integrante della propaganda di liberazione, sebbene furono le sue testimonianze sulla situazione nel ghetto di Varsavia e sui campi di sterminio nazisti a far passare alla storia il suo nome.
Le sconcertanti verità di Jan Karski
Il volume della coppia Rizzo/Bonaccorso ripercorre le vicende salienti della vita di Karski durante gli anni della guerra, mostrando al contempo le atrocità naziste e i cambiamenti a cui tutta la società polacca fu costretta. Il viaggio di Karski metterà in luce la continua escalation di crudeltà a cui fu sottoposto il popolo ebraico, incapace di difendersi davanti a tali barbarie.
La coppia di autori rappresenta la figura di un uomo intenzionato a mettere in gioco la propria vita pur di far conoscere la verità, percorso che porterà Karski fino alla Casa Bianca nel 1943. Un uomo incapace di credere agli atti compiuti dai militari tedeschi che resero il ghetto ebreo di Varsavia una prigione a cielo aperto, oltre a quanto assistito dallo stesso Karski nei campi di prigionia.
Un racconto crudo che si fa carico di una delle pagine più buie della storia dell’umanità. La storia di un uomo comune che, quasi per caso e continuamente trascinato dagli eventi, decise però di non farsi da parte nemmeno dopo le efferatezze di cui fu testimone.
Jan Karski, la forza di non dimenticare
Il volume si basa sugli stessi racconti che Jan Karski, il cui vero nome era Jan Kozielewski, decise di scrivere nel 1944 dopo che la propria testimonianza non venne considerata dal Governo americano. Le sue parole riecheggiano però forti nelle pagine del fumetto quando, mostrando le atrocità del campo di sterminio, Marco Rizzo decide di fare un passo indietro e lasciare che siano i testi originali di Karski a parlare. Parole che penetrano nelle nostre menti come lame, testimoni diretti delle orribili azioni di cui si è macchiato l’esercito tedesco, accompagnati dagli evocativi disegni di Bonaccorso.
Pubblicato originariamente da Rizzoli Lizard nel 2014, Jan Karski, l’uomo che scoprì l’Olocausto rappresenta ancora oggi una lettura di grande importanza per non dimenticare. L’edizione proposta da La Repubblica, già disponibile in edicola, si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere anche chi, proprio come accadde negli anni ’40, preferisce voltare lo sguardo davanti alle crudeltà.
Un racconto che anche ad anni di distanza dalla sua prima pubblicazione conferma il talento della coppia Rizzo/Bonaccorso per le inchieste giornalistiche a fumetti, così come già visto con Salvezza e A casa nostra – Cronaca da Riace, entrambi editi da Feltrinelli Comics.
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