Intrattenimento

Alex Alice, tutto dall’incontro a Lucca Comics and Games

Cosa ci ha raccontato l'Angoulême Guest of Honor?

Tra i tanti ospiti di questa edizione di Lucca Comics and Games spiccava uno speciale, ovvero Alex Alice. L’autore francese era ospite della manifestazione, in collaborazione con il noto Festival di Angoulême. Un’occasione di incontro unica tra due delle principali realtà europee dedicate alla nona arte. Noi eravamo presenti all’incontro di Alex Alice a Lucca e siamo qui per raccontarvelo.

Alex Alice a Lucca Comics and Games 2019!

L’autore ha dato il via all’incontro sottolineando quanto fosse felice di poter prendere parte all’evento. Essere a Lucca Comics and Games è un grande riconoscimento fra gli autori francesi ed è orgoglioso di averlo ricevuto. Si tratta della sua prima occasione alla manifestazione toscana e come molti prima di lui è rimasto colpito dalla sua originale conformazione.

Ha poi proseguito parlando delle proprie influenze, citando oltre ai grandi classici del fumetto franco-belga, anche le opere legate al mondo Disney. A questi aggiunge tre pilastri della nona arte: Akira, Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Watchmen.

Entrando di più nel dettaglio del suo stile, ha ribadito la propria preferenza per il disegno analogico, distanziandosi dalle tecniche digitali: “Per fare un libro su carta, bisogna disegnare su carta. Ed è anche più rapido“. Ciononostante, ritiene la tecnologia moderna un importante strumento che può contribuire alla nascita di un’opera in tanti modi diversi.

Alice ha spiegato ad esempio il complesso processo di ricerca che ha affrontato per realizzare la rappresentazione di Marte nella propria opera. Un lavoro certosino, culminato nel ritrovamento di mappe antiche del pianeta da confrontare con le immagini moderne, per crearne una sintesi. Ha successivamente proiettato quest’ultima sulla propria tavola, su cui disegnare. Un’affascinante narrazione di come sia possibile un incontro tra la tecnologia e il disegno analogico, senza necessariamente che uno prevarichi sull’altro.

“Come un vero uomo!”

L’autore ha anche rivelato di preferire lavorare direttamente sulla tavola, anche nel momento del colore. “Come un vero uomo!“, ha simpaticamente dichiarato, prima di chiarire che cerca comunque di contenere i rischi di errore, correggendo e ridisegnando solo se strettamente necessario.

Successivamente ci ha guidati nel processo che lo ha portato a creare un titolo che fosse davvero per tutte le età. E come si può intuire non è stato sicuramente un processo semplice. Creare un’opera che riuscisse a cogliere davvero l’attenzione di giovani e meno giovani ha richiesto un grande impegno. Non solo, ma ha dovuto scontrarsi anche con alcuni approcci dell’industria stessa, che preferiva opere più focalizzate su target specifici.

Un lavoro complesso, a cui però Alex Alice non ha voluto rinunciare. Una scelta che ha dato sicuramente i suoi frutti e lo ha portato anche a essere l’Angoulême Guest of Honor di quest’anno. E chissà cosa lo attende in futuro…

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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