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Star Wars secondo J.J. Abrams: ecco cosa aspettarci

La notizia ha scosso il nostro Mondo: sembra proprio che J.J. Abrams dirigerà il settimo capitolo della saga cinematografica più famosa del mondo. Dopo esser riuscito a fare un reboot cinematografico di Star Trek (senza alzare la media dei suicidi fra i fan della serie) ora accetta un'altra sfida, probabilmente la più grande della sua carriera, Star Wars. J.J. Abrams smuove emozioni contrastanti in redazione, non riusciamo mai a fidarci di lui ad ogni progetto che inizia, ma poi ci stupisce sempre. Tuttavia sappiamo cosa aspettarci da un Guerre stellari diretto da lui. Eccovi illuminati.

{John Locke} I Cavalieri Jedi sono dei guerrieri che si sono addestrati fino a raggiungere una calma interiore straordinaria, che permette loro di compiere imprese incredibili. Credono che, grazie alla Forza, nulla accada per caso e sono sempre a rischio di precipitare nel lato oscuro, dove passione, rabbia e rancore la fanno da padrone. Abbiamo appena descritto John Locke, perlomeno nella prima parte di Lost (quella bella). Sappiamo che è folle, ma sarebbe spettacolare vederlo spuntare nell'Episodio VII, anche solo come cameo dell'attore Terry O'Quinn.

{Slusho!}Questa entry è un po' telefonata, lo ammettiamo, ma non potevamo non citarla, anche per la facilità con cui questa predizione finirà per avverarsi. La Slusho! È diventata, a buon titolo, il vero e proprio simbolo dell'”Abrams-verse”, comprensivo di tutto ciò che è stato raggiunto dai tentacoli del nostro: è partito tutto da Alias, per poi scivolare in Fringe, Star Trek, Super 8 e naturalmente Cloverfield, dove svolge una parte importante nella trama. Fa perfino capolino in Heroes, e siamo pronti a scommettere che da qualche parte ci sarà un bicchierone di Slusho! anche nell'Episodio VII.

{Universi Paralleli}Esprimiamo ora una certa preoccupazione, più che una previsione o una speranza. Le realtà parallele sembrano essere un tema ricorrente nelle produzioni di Abrams: l'ultima sciagurata stagione di Lost (lo sappiamo, non l'ha scritta lui, ma il suo nome ci è comunque legato), ovviamente l'intero intreccio di Fringe, Star Trek…quest'ultimo film, in particolare, sfrutta l'idea dell'universo parallelo per svicolarsi dal peso incredibile della continuity di Star Trek per operare un reboot in tranquillità. E funziona: speriamo però che non sia la scelta che verrà percorsa per Star Wars!

{Lens Flare} Anche questa è una predizione facile facile. Il “lens flare” è l'effetto particolare che si produce quando una fonte di luce piuttosto potente è presente nell'inquadratura, e i raggi luminosi vengono riflessi dalla lente della macchina da presa creando degli artefatti ben visibili. Di solito si cerca di evitarli, utilizzando lenti costose. Abrams, invece, li adora. Guardate Star Trek: praticamente ogni scena contiene un lampo di luce, un rilfesso, una nebbiolina luminosa, tanto che Abrams stesso alla fine ha ammesso di aver esagerato, in qualche caso. Comunque non ci stupiremo se l'Episodio VII sarà zeppo di nice flare.

{Mostro di Cloverfield} Che dite, se c'è la Slusho! perchè non dovrebbe poter fare capolino anche lo stesso mostro del film che ha la bibita come protagonista? Non ci aspettiamo ovviamente che il mostrone gigantesco faccia la parte del leone nell'Episodio VII, ma l'universo di Star Wars non è di certo scarso quando si tratta di grosse creature improbabili e distruttive, né di scene piene di elementi e di personaggi sullo sfondo in cui è facile nascondere delle sorprese! Ricordate il cameo di ET nell'Episodio I, vero?

{Mystery Box} La scatola del mistero di Abrams è sia un oggetto fisico che un concetto filosofico. Abrams possiede da più di 35 anni una Magic Mystery Box, una scatola dal contenuto misterioso comprata in un negozio di magia di New York. Non l'ha mai aperta, perchè qualunque cosa contenga non sarà mai così preziosa quanto la magia del mistero di non sapere cosa contiene. E i film, per lui, non sono altro che scatole del mistero. Ecco perchè quasi sempre le produzioni di Abrams contengono lunghi e tortuosi enigmi che mettono di fronte lo spettatore alla sempre più rara sensazione di non sapere cosa sta accadendo. Che sia una comparsa di una scatola con un punto interrogativo, o che sia la struttura narrativa del film, ci aspettiamo che anche l'Episodio VII rispecchi questa visione.

{Sequenza di Fibonacci} Uno dei feticci di Abrams è la numerologia. E' palese in Lost, ovviamente: chi non si ricorda il 4, 8, 15, 16, 23, 42? Ma non solo: un particolare esempio di ossessione numerologica è la sequenza di Fibonacci, cioè la sequenza di numeri per cui ogni numero è la somma dei due precedenti. Questa ricorre in molte produzioni: di nuovo Lost, poi Alias, Fringe…e chissà che, in qualche modo, non faccia capolino anche nella Galassia lontana lontana (con un altro nome, ovviamente…la sequenza di Vodo-Siosk Baas?)
{Osservatori}Sebbene limitato al solo Fringe, un altro easter egg ricorrente è quello di ficcare gli Osservatori in ogni angolo possibile. Non vogliamo svelare più di quanto vada svelato per chi dei nostri lettori non ha avuto il piacere di guardarsi Fringe (fatelo!), per cui diremo soltanto che gli Osservatori sono dei distinti gentiluomini in giacca, cravatta e cappello, completamente glabri, che appaiono in tutti i punti importanti della storia del mondo, dall'antichità ad oggi, senza mai cambiarsi d'abito. Scommettiamo che ce ne sarà uno nascosto in qualche taverna?

{Data} Questa predizione è più azzardata ma ci proviamo lo stesso. Sapete del cameo che R2-D2 fa nello Star Trek di Abrams, vero? Bene, sarebbe veramente così improbabile che il nostro voglia ricambiare il favore invertendo i ruoli dei due universi, ossia inserire un quasi invisibile cameo del più iconico androide di Star Trek nel nuovo film di Star Wars? Il candidato, naturalmente, sarebbe Data (non vogliamo scomodare i Borg).

{Cool Guy Don't Look at Explosions} MTV Movie Awards, edizione 2009: parte il corto “Cool Guys Don't Look at Explosions”, con Andy Samberg e Will Ferrell, che parla dell'istinto naturale dei fighi di ogni film d'azione che si rispetti: quello di allontanarsi dalle esplosioni che loro stessi hanno causato senza nemmeno voltarsi, come se non li riguardasse. La canzone parte, cresce, si anima per bene…ed ecco che, a sorpresa, appare nient'altri che lui, J.J. Abrams, che suona la tastiera! Al di là del cameo di sé stesso, Abrams vorrà omaggiare questa veneranda tradizione cinematografica? Vedremo!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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