Era il 2013 quando Netflix trasmise stagione di House of Cards, sua prima serie originale.
Trascorsi cinque anni la piattaforma di streaming ha visto la sua diffusione aumentare vertiginosamente catturando l’attenzione degli spettatori grazie a produzioni curate e attuali, serie tv che periodicamente sono capaci di tenerci incollati allo schermo per lunghe maratone.
Dopo i buoni risultati ottenuti con le proprie produzioni legate ai supereroi Marvel, da Daredevil a Jessica Jones, nell’agosto del 2017 il colosso dell’intrattenimento ha acquistato Millarworld, etichetta fondata da Mark Millar, ottenendo di fatto ogni diritto di sfruttamento sulle storie scritte dall'autore scozzese.
Il primo lavoro nato dalla nuova sinergia è The Magic Order, una serie che ci trasporta in un mondo in cui la magia è tutto fuorché immaginaria, una realtà dove i maghi si ergono a difesa degli uomini proteggendoli da creature e malvagità senza volto. Faremo la conoscenza della famiglia Moonstone, un’antica enclave di maghi che da generazioni ricopre un ruolo di sentinella, ora minacciati da un misterioso killer di maghi.
Un incipit semplice ci introduce in un mondo dalle grandi potenzialità, una storia pensata per essere un fumetto e, probabilmente molto presto, anche un prodotto televisivo, sia esso film o serie tv. L’accordo con Netflix, oltre ad un alto budget a disposizione per i team creativi, ha portato con se un nuovo modo di creare le storie di Millar, da sempre attratto dal mondo televisivo e ora più che mai pronto a tuffarsici.
Questi elementi si concretizzano in una narrazione molto simile a quella di un pilot televisivo: una parte introduttiva di grande impatto, rapida presentazione del cast, qualche mistero per ora solo accennato e un climax finale che sono sicuro invoglierà molti lettori ad acquistare anche il secondo capitolo.
Oltre al soggetto originale anche l’aspetto grafico di The Magic Order ha tratto giovamento da Netflix: lo stesso Millar ha dichiarato come gli sia stato messo a disposizione un intero team di designer con l’obiettivo di realizzare un mondo che potesse stupire i lettori, portando su carta le idee dello sceneggiatore.
Il semplice fatto che Netflix fosse coinvolta, nonostante una diffusa e ben studiata campagna di marketing di cui il trailer in alto è solo una piccola dimostrazione, ha fatto modo che la serie balzasse in cima alle prevendite di giugno, spinta anche dal fatto che non ci saranno ristampe del primo capitolo. Una mossa coraggiosa pensata per rendere l’albo un oggetto del desiderio da parte dei lettori, quanto mai curiosi di scoprire cosa posso fare Millar e Netflix insieme.
Passando alla storia vera e propria devo dire che la pecca principale di questo primo capitolo risiede nei suoi personaggi, intriganti ma poco sfaccettati. La famiglia Moonstone presenta molti cliché di genere come il padre saggio e protettivo, la figlia ribelle o il personaggio dal passato traumatico che lo ha convinto a riporre la bacchetta, elementi che almeno per il momento non convincono appieno.
Giudizio diametralmente opposto per il lavoro di Olivier Coipel e Dave Stewart, rispettivamente disegnatore e colorista della storia, capaci di portare su carta un mondo oscuro e reale grazie a un comparto visivo curato e dal forte impatto cromatico.
Questo primo capitolo propone misteri e un buon colpo di scena finale, i quali però non sono all'altezza delle alte aspettative dovuto ai nomi coinvolti. Prima di esprimere un giudizio definitivo dovremo però attendere la pubblicazione di tutti i capitoli della serie, sei in totale, per vedere se Millar e Netflix saranno capaci di trasporre in fumetto la magia delle proprie idee dando così vita ad un potenziale successo crossmediale.
L’impatto che Netflix porterà nel mondo del fumetto americano è ancora ben lontano dall’essere chiaro, a differenza dell’interesse mostrato verso un medium da cui le produzioni televisive hanno pesantemente attinto durante l’ultimo decennio.
Per ora posso dire che le forze messe in campo sono notevoli, lo stesso Millar ha dichiarato come nei prossimi nove mesi saranno pubblicate tre nuove serie a fumetti prodotte da Netflix, ma per guadagnarsi la fiducia del pubblico contemporaneo sono necessarie qualità e costanza.
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