Quando vi dicono che il mondo delle criptovalute non è regolamentato, voi fate un gioco di parole e rispondetegli “Senza regolamento? Non è MiCA vero!“.
Il Regolamento MICA è infatti un insieme di norme del Parlamento Europeo che vuole regolamentare il mondo delle criptovalute, le stablecoin, gli exchange e molti altri aspetti di questo mondo. Facciamo una breve panoramica dei suoi punti principali.
Qualche dettaglio sul regolamento MiCA
La sigla MiCA sta per “Markets in Crypto Assets”. Questo regolamento è stato approvato dal Parlamento Europeo il 30 giugno 2022 e secondo le previsioni dello stesso Parlamento verrà ratificato dai singoli Stati dell’Unione entro la fine del 2024.
Il Regolamento MiCA nasce con l’obiettivo di tutelare i cittadini europei e stabilizzare il mondo delle criptovalute. Queste potrebbero essere la base per possibili scenari futuri, come ad esempio la creazione di una criptovaluta europea.
Da notare che in questa prima scrittura del MiCA rientrano le criptovalute, le stablecoin e gli exchange. Mentre resta fuori la DeFi, ovvero la “finanza decentralizzata” cioè le transazioni finanziarie che invece di essere legate a banche e organismi intermediari, si appoggiano a blockchain. Ne sono esclusi anche gli NFT, cioè i contenuti digitale che rappresentano opere d’arte, musica, giochi e collezioni di qualsiasi tipo, e che sono vincolati a blockchain.
Il MiCA e le stablecoin
Il MiCA va a colpire le stablecoin. Gli emettitori di stablecoin infatti dovranno avere una riserva liquida protetta con un cambio di 1:1 con la stablecoin emessa. Una riserva che sarà controllata dall EBA (European Banking Authority), per evitare i rischi di insolvenza.
Troviamo poi un tetto massimo per le transazioni con stablecoin, fissato a 200 milioni di dollari al giorno. Questo limite è una parte molto criticata del Regolamento MiCA, infatti le principali stablecoin ora in commercio, ad esempio UEDT e UEDC, hanno scambi giornalieri per 50 e 500 miliardi di dollari. Il tetto andrebbe quindi rivisto al rialzo.
Infine gli enti che emetteranno la propria stablecoin dovranno avere la sede legale in Europa per poterla scambiare in Unione Europea. Questo per poter controllare che effettivamente seguano il MiCA.
Cosa cambierà dopo l’approvazione del MiCA?
Ad oggi sembra che per chi scambia criptovalute ci sarà una maggior sicurezza. Anche contro eventuali insolvenze infatti il Regolamento MiCA individua cone responsabili i CASP (Crypto Asset Service Provider), cioè quegli enti che gestiscono lo scambio tra una criptovaluta e una valuta FIAT (cioè denaro contante) o tra due criptovalute. E l’Unione Europea potrà imporre delle restrizioni se un CASP non rispetterà le norme inserite nel MiCA.
Si cercherà inoltre di risolvere il problema del riciclaggio tramite criptovalute. Questo avverrà con la creazione di un ente ad hoc nell’EBA, che attuerà le norme già esistenti per gli enti finanziari, ma in relazione alla materia delle criptovalute. Creerà inoltre una lista di aziende che non potranno svolgere le attività di CASP nell’Unione Europea. Questo limiterà l’accesso aell’Unione Europea di enti provenienti da Stati che hanno un elevato tasso di riciclaggio.
C’è anche un’attenzione all’impatto ambientale delle criptovalute. Infatti tutte le aziende che hanno assets di criptovalute legate alla Proof-of-Work (PoW) dovranno consegnare una documentazione sul loro impatto ambientale. Il MiCA comunque non bandirà le criptovalute PoW, ma ne limiterà la diffusione tagliando gli incentivi statali legati a questo genere di tecnologia.
I pagamenti in criptovalute tra privati non saranno toccati dal MiCA. Tuttavia scambiare criptovalute tra un exchange centralizzato ed un altro avrà una procedura più complessa. Queste transazioni dovranno essere tracciate e segnalate a un ente europeo. Prelevare le criptovalute da un exchange o da un wallet privato richiederà un tracciamento solo per cifre sopra i 1.000€.
Che effetti avrà il Regolamento MiCA sul mercato europeo?
Il sentimento che il settore delle criptovalute ha verso il MiCA è molto positivo. Molti ritengono infatti che la via per arrivare ad un utilizzo di massa alle criptovalute debba necessariamente passare attraverso una chiara e precisa regolamentazione.
Inoltre il maggior controllo agli exchange impedirà alle aziende poco affidabili di intromettersi nel mercato europeo, tutelando gli investitori. Insomma l’augurio è di non vedere di nuovo quanto successo a FTX.
Vedremo poi se queste aspettative saranno concretizzate oppure no. Se intanto volete dare una letta al testo approvato dal Parlamento Europeo, lo trovate qui.
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