Louise è rimasta sola sulla banchina della piccola stazione della località balneare di Biligen: l’ultimo treno della stagione è partito, lasciandola in una cittadina completamente deserta. L’estate è finita e i chiassosi villeggianti che popolano Biligen durante la stagione calda se ne sono andati tutti, insieme ai commercianti dei vari negozietti che si affacciano sul lungomare. Dopo esserne rimasta inizialmente sorpresa, l’anziana protagonista pensa “Pazienza, i miei parenti si accorgeranno della mia assenza e torneranno a prendermi.” Ma così non è. Il tempo peggiora, scatenando una tempesta che costringe Louise a rintanarsi nella sua piccola casa per tre giorni, circondata da un silenzio irreale e resa quasi una minuscola isola dall’innalzarsi della marea stagionale, che lascia Biligen senza corrente elettrica e mezzi di comunicazione. Stufa del silenzio soffocante che regna in casa sua, una volta terminata la tempesta Louise decide di trasferirsi a vivere sulla spiaggia, nell’attesa dei soccorsi. Si improvvisa una moderna Robinson Crusoe e, raccogliendo ciò che le mareggiate e la discarica le donano, si costruisce un’accogliente capanna proprio davanti all’oceano. Il tempo trascorre lentamente portando Louise attraverso un autunno dal clima particolarmente mite. Ormai lei si è abituata alla solitudine, anzi, sembra proprio che le faccia bene trascorrere il tempo da sola: la sua salute sembra migliorare e la vecchietta si è organizzata con una routine giornaliera: coltiva un piccolo orto nel fertile terreno del cimitero, pesca granchi e pesciolini nell’acqua bassa vicino agli scogli, legge, dipinge grazie ad un pennello parte di un coltellino multiuso e al pomeriggio arriva la sua parte preferita del giorno, ovvero una lunga passeggiata nella quale esplora i dintorni della spiaggia.
Man mano che il tempo trascorre, esso sembra rallentare e confondersi tra realtà, sogni e ricordi. Nessuno viene a prendere Louise e lei comincia a chiedersi se non si tratti in qualche modo di una specie di punizione per qualcosa che ha commesso in passato. Cominciano a riaffiorare disordinati frammenti di ricordi d’infanzia. Frattanto, durante una delle sue passeggiate Louise incontra un anziano cane dal pelo nero e bianco. Inizialmente scocciata dall’aver perso la propria pacifica solitudine, decide di tenerlo con sé e di chiamarlo Pepe. Ed è così che questa improbabile Robinson al femminile trova la propria versione di Venerdì. Il vecchio cane diventa una sorta di confidente di Louise, poiché in un certo senso sembra essere uno specchio di lei stessa.
Il regista francese Jean-François Laguionie è riuscito a creare un lungometraggio animato poetico e pittorico, che ci dimostra tutto il suo amore per la Normandia nella cura messa nel ricreare i luoghi e le atmosfere del paesino di mare in cui l’anziana Louise si ritrova a trascorrere le stagioni in solitudine. Appassionato di pittura ed in particolare dei pittori francesi della seconda metà dell’Ottocento, Laguoine ha scelto di far realizzare i fondali delle scene con la tecnica pittorica del guazzo, il quale conferisce un’ulteriore poeticità al film, senza peraltro cozzare con l’animazione digitale dei personaggi, realizzata con tale tecnica e cura stilistica da integrarsi perfettamente con gli sfondi.
La stessa cura è stata mostrata nella scelta della colonna sonora, delicata come i toni del film, scarna, a volte lasciata muta per dare spazio ad un altro grande protagonista di questo lungometraggio animato: l’oceano, che con il canto delle sue onde, combinato a quello degli animali marini sembra accompagnare Louise durante il suo viaggio formativo durato tre stagioni. Mentre il canto del mare e delle sue creature sembrano sottolineare la solitudine di Louise, i pezzi a pianoforte composti da Pierre Kellner si sposano perfettamente con l’energia e la vitalità di Louise. Il compositore francese Pascal Le Pennec si è invece occupato di trasmetterci al meglio l’atmosfera onirica e vagamente inquietante dei ricordi di Louise.
Le stagioni di Louise (Louise en hiver, in originale) è stato presentato in anteprima mondiale il 16 giugno 2016 al Festival del cinema d'animazione di Annecy, dove ha ricevuto il plauso di critica e pubblico, ed è stato successivamente distribuito in Francia il 23 novembre 2016. In Italia è stato presentato in anteprima all'interno della selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2016, in collaborazione con Alice nella Città, e poi distribuito in sala nel dicembre dello stesso anno. La protagonista Louise nella versione italiana del film è doppiata dall'attrice Piera Degli Esposti, mentre in originale, a prestare la voce alla vecchietta era l’attrice francese Dominique From. La voce del vecchio cane Pepe è stata affidata ad un altro veterano del doppiaggio italiano, Mino Caprio, mentre è stato proprio lo stesso regista Jean-François Laguionie a doppiarlo nella versione francese del film.
In conclusione, Le stagioni di Louise è un film delicato e poetico, da gustare con calma, come una buona tazza di tè.
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