Intrattenimento

I Kill Giants: i temibili giganti interiori

Gilberth Keith Chesterton, celebre scrittore inglese a cavallo tra il 1800 e il 1900, coniò la massima: “Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini lo sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano che i draghi possono essere uccisi”.
Avventurandosi tra le pagine dell’opera “I Kill Giants” sono esattamente queste le parole che si delineano pian piano nella testa fino a non poter iniziare l’articolo che in questo modo. 
I Kill Giants è una graphic novel scritta da Joe Kelly e disegnata da JM Ken Nimura, vincitrice di diversi premi fumettistici dell’anno (2008-2009), sia in patria che fuori. La storia ruota intorno a Barbara, una piccola e fragile bambina all’apparenza, che ci avverte fin da subito del suo ruolo all’interno della storia e si presenta con l’urlo di una vera cacciatrice: “I find giants, I hunt giants, I kill giants!”
Frequenta la quinta elementare, ha un vita familiare piuttosto travagliata, non ha amici e ama i giochi di ruolo, con una folle inclinazione al fantasy. Come se la presentazione e il suo background non bastassero a rendercela simpatica, custodisce un grande segreto: è l’unica in grado di poter affrontare e uccidere le terribili creature note come giganti, con l’aiuto di trappole ben congegnate e del martello incantato, Coveleski.
Joe Kelly prende tutti questi elementi, li inzuppa nel calderone delle fate e dei mostri a noi caro, e ne tira fuori una storia originale, di crescita e avventura. L’eroina è, graficamente, quello che di più innocente possiamo mai immaginare, con due soffici orecchie da coniglio a contornare un viso da ragazzina che ha bisogno di aiuto. Farnetica, sragiona e sembra isolata nel suo mondo ma capiamo fin da subito che l’animo è quello di un’amazzone risoluta, di una valchiria votata allo scopo, di una guerriera con in mano un gigantesco martello. Con lo scorrere delle pagine capiamo che colei che sembra urlare aiuto alla società, in realtà sta tentando di farcela con le proprie forze e a modo suo; con gli strumenti che una bambina di quinta elementare potrebbe utilizzare: la propria passione e la propria immaginazione. Armi così potenti da ridefinire quello che è reale e quello che non lo è. In questo frangente, molto bravo Kelly a non darci mai risposte, a non essere chiaro, ma lasciare sempre quel velo di mistero e dubbio che attribuisce all’opera quel qualcosa in più. 
Per sconfiggere i suoi giganti lei si batte, non chiede aiuto a chi non potrebbe capire, si oppone strenuamente a chiunque tenti di imporle una strada classicamente piatta, diversa da quella che lei ha ben chiara, che siano giganti, bulli o adulti, e cresce.
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I Kill Giants racconta una toccante storia tra la realtà e il fantastico, una storia di crescita dall’infanzia all’adolescenza e ci mostra un diverso punto di vista per affrontare il passaggio. Ci racconta il trauma di una bambina lasciata sola, senza una vera propria guida, e lo fa indossando la maschera fantasy che trasforma il dramma in un’avventura, la tristezza in risolutezza, come i classici eroi dalle argentee armature.
Nel 2015, dopo il bagno di folla internazionale del fumetto, è stato annunciato il suo adattamento per il grande schermo che vedrà alla regia Anders Walter e alla sceneggiatura lo stesso Joe Kelly. Il progetto, prodotto da Chris Columbus, vede come protagoniste Madison Wolfe, Zoe Saldana e Imogen Poots. Il primo trailer mostrato fa ben sperare sia per la resa grafica delle gigantesche creature, sia per l’atmosfera fredda della cittadina, sia per la partecipazione dell’autore originale, ma potremmo definitivamente giudicarlo solo dal 28 marzo in poi, quando il film uscirà nelle sale americane.
Nel frattempo il consiglio è quello di recuperare il fumetto (edito in Italia da Bao Publishing), gettarsi nella lotta contro i giganti insieme a Barbara e godersi il viaggio che la porterà ad affrontare le sue peggiori paure, sotto forma di muscoli, corna e zanne. 
Leggete quest’ennesima fiaba perché mai come in questo caso imparerete come uccidere i vostri draghi.

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Mattia Russo

Laureato in Comunicazione, Marketing e Pubblicità per farla breve, e aspirante giornalista. Curioso per natura, dalla vena impicciona, tendo a leggere qualsiasi cosa, con un'inclinazione al fantasy. Non sono uno che ama i silenzi e parlo troppo. Pace.

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Commenti

  1. Vorrei gentilmente informarvi che il TARDIS davanti a quella stazione c’è realmente,non l’ha messa google

  2. Tecnicamente davanti a quella stazione c’è una vecchia cabina telefonica per le chiamate alla polizia.
    Il TARDIS, effettivamente, ce l’ha messo Google.

  3. confermo. Trattasi di una semplice vecchia cabina della polizia dalla quale il Tardis riprende le sembianze e specialmente NON si apre! Ve lo dico perchè ci sono stata 2gg fa xD

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