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I Seven Secrets di Daniele Di Nicuolo

Il fumettista ci racconta la passione per anime e manga, le sue influenze e il suo futuro

Sette Segreti che possono cambiare il destino dell’umanità, sette valigette che contengono artefatti il cui potere va oltre ogni immaginazione. E sette coppie di agenti segreti dalle doti eccezionali per difenderli. Questo il nocciolo della trama di Seven Secrets, che però diventa presto una storia che parla di famiglia, che ci porta in mondi sconosciuti, che sorprende in ogni pagina. Quest’opera nasce da Tom Taylor e Daniele Di Nicuolo, che ci ha raccontato questo fumetto e le sue passioni ed influenze in un’intervista round table. Un’occasione organizzata da Scuola Internazionale di Comics Torino, di cui Di Nicuolo è docente.

Seven Secrets, intervista al co-creatore e disegnatore Daniele Di Nicuolo

Daniele Di Nicuolo fa il suo esordio con Mirror’s Edge per Dark Horse nel mercato americano, per poi continuare a lavorare per IDW e Marvel. Moltissimi appassionati di fumetti forse lo conoscono per la serie come main artist per i Mighty Morphin Power Rangers, sulla quale ha un impatto enorme. In Italia ha lavorato per Sergio Bonelli Editore, Mondadori, Star Comics e Aurea Editore. Ma di recente sta concludendo la saga Seven Secrets, edito da Boom! Studios in America e da Edizioni BD in Italia (in fumetteria trovate i primi due volumi, che vi consigliamo di recuperare).

Di Nicuolo ha creato questa serie insieme a Tom Taylor (Injustice, DCeased), mentre Walter Baiamonte fa da colorista. Il team dà vita a una vicenda pienissima di azione e colpi di scena. Alla base della storia c’è un’organizzazione segreta, dalla storia millenaria. Capace di nascondere i Sette più enormi Segreti che possiate immaginare. Eviteremo di accennare anche lontanamente quali sono, per evitare di spoilerare questa ottima saga adrenalinica e davvero stupefacente.

Ma sappiate soltanto che è un bene che l’Ordine addestri alla perfezione i Detentori, che non possono mai togliere la mano dalla valigetta che contiene i Segreti, e i Custodi, che lotteranno fino all’ultimo per proteggerli.

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Questa saga epica ha nel midollo un centro emotivo chiaro. Dalle prime pagine sentiamo la voce narrante di Caspar che ci guida fra le pagine, presentandoci i suoi genitori Eva e Sigurd, Detentrice e Custode del Settimo Segreto. Caspar è frutto di un amore proibito, da cui hanno dovuto allontanarsi per la loro vitale missione. Ma durante la storia vedremo come i temi da lettera maiuscola come Amore e Famiglia prenderanno il palco: in ballo c’è il destino del mondo, ma ogni scena di azione non dimentica di farci emozionare.

Un’azione di ispirazione orientale

Durante la nostra intervista a Daniele Di Nicuolo (di cui vi risparmiamo le domande sulla trama del fumetto, che dovete assolutamente recuperare!), abbiamo provato a capire dove nasca la sua sensibilità nel disegnare l’azione. La storia permette di vedere combattimenti e battaglie da fare invidia alle più grandi saghe supereroistiche in circolazione. Ma Di Nicuolo affronta tutto con un’autorialità che sembra avere radici diverse.

“Faccio fatica a trovare ispirazione dal mondo dei supereroi, perché penso che spesso tendano a banalizzare le inquadrature e la narrazione visiva per focalizzarsi sul personaggio. Apprezzo invece quando nel mondo dei supereroi trovano spazio autori che si sentano liberi di affrontare l’azione mettendo al centro il racconto. Qualcosa che cerco sempre più di fare. Sono quindi contento si veda l’autorialità“.

E parlando delle sue ispirazioni, sebbene la dinamicità delle scene fosse per noi molto cinematica, ci svela che in realtà non è il cinema quello a cui pensa mentre disegna. Mi rifaccio moltissimo a manga e anime, che sono capaci di veicolare la narrazione attraverso la narrazione. Tengo molto alla gestione dei pieni e dei vuoti in una scena, per mostrare i contrasti. E utilizzo vignette orizzontali per conferire il senso di velocità. Anche nei primi piani, per dare prospettive ai volti”. Sfogliando le pagine del volume mentre ascoltiamo la sua risposta, troviamo diverse vignette che comunicano naturalmente questo concetto: sembra che l’azione corra da una pagina all’altra, portandoci a ‘divorare’ ogni volume.

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Durante l’intervista, Daniele Di Nicuolo ci svela che “Spesso quando guardo un anime, specie se animato da un peso massimo come Yutaka Nakamura (adoro il suo lavoro in Cowboy Bebop e My Hero Academia), faccio degli screenshot per studiarmi come gestisce la narrazione. Perché riesce ad avere un impatto narrativo enorme pur senza riempire il disegno. Una scelta più ‘anti-americana’ possibile, ma che aiuta a far muovere la storia”.

Come rendere memorabile il cast di Seven Secrets?

Di chiara ispirazione manga/anime anche il cast di Seven Secrets. Un gruppo di personaggi enorme: ci sono quattordici fra Detentori e Custodi, altri membri dell’Ordine, le reclute, i nemici. Di Nicuolo ci spiega che questa enorme sfida gli ha permesso di utilizzare altri ‘strumenti’ che anime e manga sanno usare alla perfezione. Ma anche il mondo dei videogiochi.

“Dovevo far conoscere un cast enorme in poco tempo, quindi ho voluto dar loro una caratterizzazione forte in stile manga. Qualcosa che mi diverte moltissimo. Adoro il fatto che tutti i personaggi siano riconoscibili anche solo dalle silhouette così diverse fra loro. Perché aiuta a giocare con i neri pieni, con le luci, per trovare nuove soluzioni di narrazione visiva”.

E per trovare ispirazione, Di Nicuolo ci racconta di aver “guardato diversi artbook dei personaggi CapCom nel mondo dei videogiochi, perché riescono a raccontare una storia intera sul personaggio solo per il modo in cui si vestono o per come appaiono. E poi adoro il fatto che in manga come One Piece ci siano personaggi fortissimi che però esteticamente sono molto particolari, non il tipo di supereroi che vediamo di solito nei fumetti delle major”.

Intervista a Daniele Di Nicuolo: la speranza di vedere Seven Secrets diventare un anime e il futuro del disegnatore

Una domanda che il ristretto gruppo di giornalisti alla round table non poteva evitare era sulla speranza di vedere Seven Secrets diventare un anime. Di Nicuolo non usa mezzi termini dicendo che “prego in ginocchio perché possa diventare un anime. Io lo disegno come se fosse un anime e mi sembra che sia anche l’impressione che hanno molti fan della serie. Super Crooks di Millar diventa un anime per Netflix, quindi non sarebbe il primo caso: la speranza ce l’ho, anche se per il momento non c’è nulla di programmato”.

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Durante l’intervista ci è sembrato di capire che non solo le offerte per il futuro di Di Nicuolo sono molte, con diversi progetti sulla buona strada negli Stati Uniti e un progetto come autore unico cui sta lavorando (anche se dice “magari poi una vacanza me la faccio”). Ci sembra anche che sappia come vuole lavorare nel prossimo futuro.

“Anche lavorando con le major voglio continuare a dar voce alle mie idee narrative, anche se la mia sensibilità non è necessariamente supereroistica. Voglio essere il più iconoclasta possibile, far sentire la mia voce anche nel mainstream classico”. Un futuro che in America vede possibile perché i team mi danno fiducia a livello stilistico e narrativo“, qualcosa che in Italia invece fatica a trovare.

E vede anche nel mainstream arriva sempre più una forte influenza del manga, che si “sta mangiando il mercato americano”. Il fatto che ci sia corrispondenza fra anime e manga per Di Nicuolo aiuta a crescere il numero di lettori: quando guardano la prima stagione di un anime su Netflix poi corrono a leggere la storia sul manga. Mentre non ci sono corrispettivi uguali dopo aver visto un film del MCU, i personaggi cambiano e le storie non proseguono. Ma pensa anche che lavorare tenendo coerente il team creativo come nei manga paga. Durante la mia run con i Power Rangers ho avuto modo di vedere quanto il pubblico si appassioni al disegnatore. E lavorare per lungo tempo con lo stesso team creativo può logorare per i tempi stretti, ma aumentare l’impatto narrativo”.

Insomma, Di Nicuolo sembra convinto di poter sempre più esprimere le proprie doti narrative in fumetti che non vediamo l’ora di leggere. Soprattutto perché fremiamo per scoprire il finale di Seven Secrets. E ci aspettiamo che l’azione strepitosa vista nei primi due volumi continui a crescere.

Se oltre al suo lavoro come disegnatore siete curiosi di scoprire com’è come insegnante, date un’occhiata al sito di Scuola Internazionale di Comics di Torino.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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