Intrattenimento

Lucca Comics & Games 2017 – Intervista a Sana Takeda

Durante Lucca Comics & Games alcuni fra i più importanti autori del fumetto mondiale ci attendono all'interno delle mura cittadine.
Nei cinque giorni dell'edizione 2017 abbiamo avuto l'opportunità di incontrare molte personalità, italiane ed internazionali, e fra queste una menzione speciale dobbiamo riservarla per Sana Takeda, disegnatrice della serie fantasy Monstress, pubblicata in Italia da Oscar Ink.
Insieme alla sceneggiatrice Marjorie Liu, Sana Takeda ha dato vita ad un vasto mondo in cui diverse razze sono in continua lotta fra loro. Fra scontri e soprusi, la giovane Maika scoprirà il terrore dell'ignoto e il potere che antiche entità sono ancora in grado di sprigionare sulla terra. Un classico incipit di genere che viene arricchito da un design ricercato e disegni che dettagliano minuziosamente ambienti e costumi.  
Scopriamo insieme come nasce la serie e cosa ci aspetta in futuro, parola a Sana Takeda.
ON: Leggendo Monstress è facile notare come il racconto sia un punto d'unione fra manga e comics. Come siete entrate in contatto e quali vantaggi questo legame ha dato alla serie?
Sana Takeda: La collaborazione con Marjorie Liu è iniziata quasi per caso sulle pagine X-23 di Marvel. Non ci siamo scelte a vicenda, è stato l'editore a metterci in contatto; ringrazio il destino che ci ha fatto incontrare perché oggi mi trovo molto bene a lavorare con lei. 
Per quanto riguarda il nostro stile bisogna dire che Marjorie sia nata in america ma abbia anche origini cinesi, mentre io sono completamente giapponese, cresciuta leggendo manga. Il nostro stile non è ricercato ne tanto meno frutto di un'unione forzata, è il risultato spontaneo delle nostre personalità.
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ON: In Monstress i personaggi indossano abiti molto curati e ricercati. Come avviene la realizzazione di questi raffinati costumi?
ST: Il mondo della storia è influenzato dall'art déco, elemento fortemente voluto da Marjorie sin dalla sceneggiatura iniziale, e al contempo anche un po' steampunk. Gli abiti sono pensati da lei, mentre io sulle sue indicazioni preparo alcuni esempi chiedendo quale sia più vicino alla sua idea, in un continuo scambio di informazioni. 
Lo stesso avviene anche per i personaggi, per esempio Kippa, una ragazza volpe, era inizialmente pensata come un personaggio di passaggio ma il mio disegno ha molto colpito Marjorie tanto da farla  diventare una dei protagonisti. 
In un altro caso ho invece creato un personaggio con molto impegno, mi piaceva davvero, ma nel capitolo successivo è morto. Credo che a Marjorie non sia piaciuto (ride).
ON: Maika affronta di continuo le proprie paure. Ce ne sono alcune che ha preso dalla sua vita?

ST: La paura nella storia è tutto frutto della sceneggiatrice, delle sue vicende personali. Visivamente la realizzazione dei mostri è basata sulla mia esperienza durante l'infanzia. Ho cercato di ricordare cosa mi faceva provare paura quando ero piccola e non avevo l'uso della parola, con l'intenzione di ritrovare un terrore primordiale che vado poi ad esprimere tramite i miei disegni. 
Per esempio da casa mia vedevo una ciminiera di una fabbrica ed in cima c'erano due lucine rosse. Provavo molto terrore e credo che questo, come molti altri esempi analoghi, mi permettano di rappresentare al meglio il timore che Marjorie vuole raccontare tramite i mostri da lei ideati.
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ON: In america Monstress è pubblicato da Image Comics, editore che lascia molta libertà creativa agli autori, oltre alla gestione dei diritti delle proprio opere. Avete mai pensato di trasporre il vostro lavoro in animazione o in una serie televisiva?
ST: Mi piacerebbe molto, per entrambe le versioni, ma dovrei andare a scusarmi personalmente con tutte le persone coinvolte, animatori o sarti, che dovrebbero lavorare su personaggi, ambientazione e sopratutto abiti dei protagonisti (ride).
ON: Nella storia i gatti sono una presenza costante, come il Dottor Tam Tam che inframezza i capitoli con alcuni racconti sul mondo da voi creato. E' un gatto realmente esistente?
ST: Marjorie è una grande amante dei gatti, questi personaggi sono tutta opera sua. Una volta mi ha mostrato una foto di Rem, un suo gatto, da cui ho preso ispirazione. 
Io preferisco i cani (ride) e con un po' di insistenza sono riuscita a farne inserire uno fra i personaggi del prossimo volume su cui stiamo lavorando proprio in questo periodo.
Ringraziamo Oscar Ink per l'opportunità di intervistare Sana Takeda e, se ancora non lo avete letto, vi invitiamo a scoprire il mondo fantasy, gli orrori e i misteri di Monstress nei due volumi attualmente disponibili.

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Mattia De Poi

Anche conosciuto come Il Nini, Mattia è il lato gioioso di Orgoglio Nerd. Biondo e curioso, è appassionato di ogni genere fumettistico, Gunpla e avventure. Portatelo in viaggio, all'organizzazione ci penserà lui.

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