Il 14 maggio 2017 DC Comics annunciò Doomsday Clock, un racconto in cui il mondo di Watchmen e l'universo DC si sarebbero uniti nelle sapienti mani di Geoff Johns.
Il pubblico si divise fin da subito in due blocchi: chi, come anche Alan Moore e Dave Gibbons, non riteneva utile questa nuova impresa narrativa, mentre dall'altro lato coloro desiderosi di ritrovare gli eroi di Watchmen e vederli nuovamente muoversi in un moderno racconto.
Gli indizi che portano a Doomsday Clock vennero disseminati sin dal termine dei New 52 e da DC Rebirth, il volume della Rinascita del nuovo universo narrativo in cui aleggia la presenza minacciosa del Dr. Manhattan.
Mercoledì 22 novembre 2017 il primo dei dodici capitoli che compongono la storia è stato finalmente pubblicato e dopo averlo letto posso dirvi senza alcuna remora che il passato non viene stravolto anzi, succede proprio il contrario.
Un piccolo avvertimento, nelle righe seguenti saranno presenti alcuni spoiler relativi a Doomsday Clock oltre che rimandi all'originale Watchmen. Questi ultimi non li considero pericolosi visto che la serie è uscita trentanni fa, ma se non doveste ancora aver letto uno fra i più importanti fumetti mai scritti direi che questo è il momento giusto per rimediare.
Partiamo dal presupposto che Doomsday Clock non è un sequel diretto di Watchmen, non ce ne sarebbe alcun bisogno. Il lavoro di Johns si concentra esclusivamente su questo prodotto, che non presenterà crossover o tie-in, rendendola una storia personale e imprescindibile per ciò che sarà dell'universo DC nei prossimi anni. Nelle intenzioni dello sceneggiatore c'è l'idea di mostrare una nuova decostruzione dell'eroe, così come fatto a suo tempo da Alan Moore, portando al tempo stesso i lettori a guardare dentro se stessi e alla situazione globale contemporanea.
Non aspettatevi un inizio scoppiettante, le pagine iniziali di Doomsday Clock servono a tranquillizzare i fan sul fatto che gli eroi che hanno tanto amato sono in buone mani.
Il primo capitolo ha lo scopo di riprendere le redini della storia trasportandoci al 1992 dove, anni dopo gli eventi di Watchmen, Ozymandis e Rorschach sono alla ricerca di Dr. Manhattan, unica figura capace di salvare il loro mondo.
Leggendo quanto scritto sopra posso immaginare l'incredulità di molti di voi, Rorschach venne infatti ucciso da Manhattan al termine di Watchmen. Nessuna resurrezione miracolosa o colpi di scena inverosimili dal momento che un misterioso nuovo personaggio ha indossato la maschera dell'eroe, impersonandone però al meglio anche comportamento e modo di parlare.
Il nuovo Rorschach è il personaggio più enigmatico e seguito di questo primo capitolo, sebbene lungo le cui vignette ci venga mostrato come una figura poco attendibile nei comportamenti, nelle date che riporta o nella puntualità dell'orologio che tiene nel taschino, oltre alla continua insofferenza provata ogni qualvolta la sua identità venga messa in dubbio, o quando viene paragonato al proprio predecessore.
Qualche indizio sul personaggio ci verrà infine svelato nelle pagine di chiusura del capitolo in cui ritagli di giornale evidenziano come l'FBI stia investigando sull'omicidio del giornalista in possesso del diario dell'originale Rorschach.
Che questa nuova figura sia l'assassino che dopo aver letto le pagine abbia copiato il modo di essere dell'eroe?
Solo supposizioni, per ora, ma sono convinto che entro la fine della storia scopriremo la verità.
Se da un lato Geoff Johns si mostra legato al lavoro di Moore lo stesso discorso può essere fatto anche dal punto di vista grafico, dove Gary Frank presenta nuovamente la divisione della tavola in 9 vignette, ingabbiate fra loro per essere quanto più simili al lavoro di Gibbons.
Alcune vignette sono veri e propri omaggi al passato, mentre le atmosfere e la fisicità dei personaggi non si discosta da quanto visto in precedenza, il tutto anche grazie al lavoro del colorista Brad Anderson.
Doomsday Clock si presenta come un lavoro personale e fortemente sentito dall'intero team creativo, autori ai quali non possiamo far altro che affidarci lungo i 12 capitoli di questo racconto che contrapporrà un alieno veicolo del meglio che la nostra specie può rappresentare, contro un umano divenuto essere superiore e distaccatosi in maniera incontrovertibile dal nostro mondo.
Dopo aver letto il primo capitolo le aspettative non possono far altro che aumentare, anche grazie al modo in cui il lavoro di Moore e Gibbons è stato omaggiato, oltre all'ovvia curiosità di conoscere il seguito di una storia che nelle premesse rappresenterà le fondamenta su cui costruire le avventure dell'interno universo DC dei prossimi anni.
Ritorni inaspettati, personaggi conosciuti e altri totalmente nuovi sono solo alcune delle sorprese che potrete trovare in questo primo capitolo, oltre a scoprire quali incubi infestano la mente di Superman durante la notte.
Ci toccherà aspettare ancora qualche mese prima di poter leggere in italiano Doomsday Clock, nell'attesa continuate a seguire le avventure degli eroi DC, i tasselli del piano di Manhattan sono nascosti in ogni angolo.
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