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Quarantine Prophets, la nascita di un universo crossmediale | Recensione

Abbiamo letto il primo titolo e parlato con gli autori di questo ambizioso (e promettente) progetto

Nasce tutto da una graphic novel, che può creare un intero universo. Parliamo nella nostra recensione di Quarantine Prophets, il primo tassello del ‘Guaglioverso‘, un progetto crossmediale che vede già in libreria il primo fumetto “Epifania” edito da Panini Comics, scritto da Fabio Guaglione e Luca Speranzoni con disegni di Giovanni Timpano e colori di Daniele Rudoni. Ma è già uscito anche il primo romanzo per Harper Collins, “Futuro Fragile“, scritto da Speranzoni, che racconta questo mondo da un’altra prospettiva.

In futuro l’universo narrativo si amplierà con Carisma e Carnivalia, che continueranno la storia di questo mondo in cui alcune persone si trovano ad avere poteri psichici di diversa natura (e pericolosità). Imprigionati in una struttura governativa, dove sono sotto studio (come pazienti o come armi?), si forma un cast di personaggi davvero interessante. Abbiamo letto il primo volume, Epifania, e chiacchierato in un panel online con gli autori per capire il potenziale di questa nuova avventura crossmediale.

Quarantine Prophets – “Epifania”, l’inizio di un progetto multimediale | Recensione

Il telegiornale nella graphic novel racconta di una pandemia diversa da quella che sentiamo nelle nostre TV (il progetto nasce nel 2018). Sembra più una scena tratta dagli X-Men che da The Walking Dead: alcuni “Profeti” possono vedere il futuro, il passato, creare illusioni, leggere la mente. C’è persino qualcuno che riesce a sentire che un oggetto gli servirà in futuro, senza conoscerne il perché. Qualcosa sta mutando le capacità psichiche di parte della popolazione e nessuno riesce a spiegarsi perché.

Per cui il governo degli Stati Uniti decide di non aspettare e li raduna tutti, contro la loro volontà. Vuole mettere i Profeti in quarantena.

quarantine prophets recensione progetto crossmediale-min

Finiscono in una struttura chiamata ClearWell, che i detenuti/pazienti chiamano ‘il Pozzo’. Perché anche se non sanno esattamente cosa succederà, sono sicuri che nessuno ne uscirà. Qui dentro seguiamo Rob, con la giacca di pelle e il carattere frizzante, l’influencer Hailee Mara e il complicato Arnon. Ma ben presto impariamo a conoscere un cast di personaggi sempre più ricco e con caratteri ben definiti. E poteri incredibili.

Come spiega lo stesso Guaglione, “è un mix fra gli X-Men, Prison Break e un po’ di Lost“. Ha ragione: i poteri e la paura per essi richiama molto i mutanti, le dinamiche sono quelle classiche del ‘prison drama’ e flashback e racconti ricordano la narrazione incentrata sui personaggi della serie sui naufraghi più discussa della TV. Guaglione nasce regista e non è un caso se i suoi riferimenti sono televisivi. Questo primo atto del suo universo mostra la ‘sceneggiatura ad orologeria‘ della buona serialità e un grande ritmo. Forse persino troppo: da quando entriamo a ClearWell, ogni azione porta a quella successiva, in una corsa forse poco verosimile. Ma sicuramente entusiasmante: non ci si annoia mai in Quarantine Prophets.

quarantine prophets recensione del primo volume-min

Un universo crossmediale

La lettura del primo volume ci travolge con l’azione, fornendoci però tutti i fili della trama in cui questo universo narrativo vuole avvolgerci. Finiamo la lettura con la voglia di continuare a leggerne, incrociando le dita perché questo volume abbia successo e affinché i sequel siano assicurati. Se ancora non tutti i personaggi ci hanno incantato, la curiosità per il futuro di questo mondo basta a farci venire voglia di continuare a sfogliare pagine.

Ma l’aspetto forse più interessante di questo “Guaglioverso” sta nell’approccio crossmediale. Il fumetto infatti ha funzionato perfettamente per tracciare i contorni della storia. Giovanni Timpano ha persino raccontato di aver costruito un modello 3D superdettagliato della prigione per poterla disegnare, con tanto di macchinette per le merendine e il caffè. Qualcosa che ha permesso agli autori di trovare nuovi spunti (per esempio c’è una Profeta che riesce a ‘parlare’ con la tecnologia, nata dal fatto che “le macchinette erano già lì”).

In questo modo avremo riferimenti chiari quando leggeremo Futuro Fragile, il romanzo di Luca Speranzoni. Che esplora Clearwell dal punto di vista della guarda carceraria Sam, potendo entrare facilmente nella psicologia dei personaggi, come solo un romanzo può fare. Ma dando più forza alla “commedia da camera, con un’unità di tempo e luogo” creata nel fumetto che per Speranzoni permette davvero una “scrittura a orologeria”.

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Il romanzo serve ad arricchire la storia e a dare un peso diverso al finale di questo primo volume. Ma come spiega Guaglione “abbiamo voluto scrivere una storia modulare: potete leggere prima il fumetto e poi il romanzo, con due effetti diversi. Ma anche se ne doveste saltare uno potrete comunque seguire la storia”.

In questo modo, l’universo crossmediale di Panini Comics e Harper Collins sembra meno gravoso. Potete leggere rispettando solo l’ordine cronologico d’uscita, potete esplorare solo i libri o solo i fumetti. L’esperienza sarà meno appagante, ma in compenso non vi sentirete obbligati a leggere se non ne avete voglia. Noi pensiamo di recuperarli tutti, ma in ogni caso ci piace la possibilità di non doverlo fare per non perdere il filo.

Recensione di Quarantine Prophets – Epifania, primo passo in un universo

Non possiamo scrivere questa recensione di Quarantine Prophets dando un giudizio sull’intero progetto. È troppo complesso: ci sono almeno tre serie di un romanzo e un fumetto. Ma possiamo dire che questo primo passo ci ha incuriosito. Un progetto che gioca con i generi per raccontare un mondo interessante. Un cast di personaggi variegato e pieno di poteri interessanti da scoprire. Il tutto con un ritmo davvero travolgente.

Quello iniziato da Panini Comics e Harper Collins promette di essere un progetto davvero interessante. E chissà, magari un giorno la crossmedialità si allargherà per includere anche film e serie TV. Di storie da raccontare sembra ce ne siano a volontà, in questo “Guaglioverso”.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, Nerd da prima che andasse di moda.

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