Negli ultimi anni Netflix ci ha abituato a grandi serie tv e film originali degni di nota che non hanno fatto altro che aumentare il prestigio del servizio on-demand e la nostra stima nei suoi confronti. Quando abbiamo sentito che stava per arrivare una nuova serie sul Wrestling ambientata negli anni '80, i nostri piccoli cuori da Generazione Y si sono infiammati!
Sebbene il fenomeno del Wrestling non sia vissuto in Italia con la stessa intensità, gli Stati Uniti ci hanno regalato moltissimi spettacoli di questo particolare Sport; che ne siate appassionati o meno vi sarà sicuramente capitato di guardare in TV un Match della popolarissima WWE o di aver giocato a qualche videogioco dedicato al Wrestling.
GLOW (Gorgeous Ladies of Wrestling) è stato un programma televisivo americano andato in onda nel 1986 e composto da 4 stagioni in cui un gruppo di giovani donne, caratterizzate dagli stereotipi del proprio paese di origine, lottavano tra di loro tra irriverenti sketch e vere e proprie "trame" da soap opera.
La serie di Netflix è liberamente ispirata alla vera storia dello Show; ambientata nella Los Angeles dei favolosi anni 80', la storia vede come protagonista Ruth Wilder, interpretata da Alison Brie, una giovane donna che fatica a realizzare il suo sogno di diventare un'attrice affermata. Ben presto la sua carriera e la sua vita verranno stravolte da GLOW, un programma televisivo di Wrestling dove partecipano giovani donne guidate da Sam Sylvia, interpretato da Marc Maron, un irruento regista di B Movie che si ritroverà a gestire questo straordinario gruppo.
Il principale punto di forza di questa serie sono ovviamente loro, le lottAttrici, ossia un gruppo fantastico di donne di tutte le etnie, con caratteri, ambizioni e storie intriganti delle più disparate che ci hanno ancora una volta convinto che la diversità è una gran ricchezza.
Tutta la stagione è incentrata sui principali problemi che accomunano le aspiranti lottatrici durante la preparazione della prima puntata dello show, problemi che spaziano dal razzismo alle discriminazioni sessuali, dalle difficoltà di recitazioni alle quotidiane seccature della convivenza. Tristemente possiamo affermare che i temi trattati e le modalità possono perfettamente riferirsi anche alla società di oggi; se si pensa, appunto, alla discriminazione femminile o al razzismo che subisce la lottatrice "Palestina" dal pubblico americano o ai vari stereotipi che vengono affibbiati alle lottatrici.
A questo punto è quasi impossibile non sentire nell'area una certa analogia con un'altra serie originale Netflix, stiamo parlando di Orange Is The New Black. GLOW è stata infatti ideata "dal team che ha creato Orange Is The New Black" compresa, ovviamente, la sceneggiatrice Jenji Kohan. Ad un primo sguardo la "somiglianza" tra le due serie ci aveva lasciato un po' dubbiosi ma poi abbiamo capito che l'unica cosa che questi due show hanno in comune è la volontà di raccontarci una grande storia.
Anche se il Wrestling non è nella vostra Top 10 di interessi, noi di OrgoglioNerd vi consigliamo di dare una chance a GLOW e di lasciarvi incantare da un coloratissimo mondo di lustrini, scaldamuscoli e paillettes.
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