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Brexit: gli Snicci in Inghilterra

Esiste un'isola, da qualche parte, sulla quale vive uno strambo tipo di uccello chiamato Sneetches.
Tutti gli Sneetches (o snicci) sono identici sotto ogni punto di vista, hanno gli stessi diritti, hanno gli stessi doveri e sono gialli. Tutti contribuiscono a rendere la spiaggia dove vivono un posto migliore.
Ma non è sempre stato così: alcuni Sneetches, completamente a caso, erano nati con una macchia a forma di stella sulla pancia.
Non si sa perchè, ma questi stellati credevano di essere migliori degli altri pur essendo totalmente identici, essi trattavano male gli altri abitanti dell'isola, si misero a fare striscioni a Covent Garden, urlare insulti razzisti per le strade di Londra, scrivere messaggi su twitter contro gli stessi Sneetches identici a loro.
Forse mi sto confondendo. Riproviamo.
In questa favola ad un certo punto arriva una scaltra scimmia che propone, in cambio di alcuni spiccioli, di stampare una macchia a forma di stella agli Sneetches che non l'hanno.
Ora i pennuti sono tutti uguali, ma questo non basta ai "veri stellati", vogliono sentirsi ancora una volta "diversi".
In questo modo non possono riconoscere il nemico, sono troppo uguali.
Il brexit, ecco cosa ci vuole, un referendum che riporti alla luce chi la stella se la è stampata, che riporti l'egoismo e il razzismo in auge. Un referendum che riesca a ridare uno sprazzo di cupidigia agli Sneetches che rischiavano di essere ricoperti dal drappo del rispetto. Qualcosa che faccia capire ai pochi razzisti che "non sono soli".
In questo modo la scimmia avrà ancora più soldi, potrà togliere e mettere le macchie stellate a pagamento e quando gli Sneetches si accorgeranno di quanto hanno lottato e sofferto per affermare una differenza che non c'è, sarà troppo tardi.
Saranno passati anni di ingiustizie, alcuni pennuti saranno separati, dovranno abbandonare il futuro per il quale avevano combattuto tanto e tutto questo per una stella.
È il 1961 quando Theodor Seuss Geisel scrive questa storia, ma con tutti gli avvenimenti di questi ultimi giorni non riesco proprio a ricordala bene.
Oltre a ciò che accadrà per questo referendum consultivo, tra banche, borse e linee di confine, l'importante è ricordarsi una cosa: che siamo tutti Snicci.
Il pennuto giallo che prima del referendum faceva il babysitter ai tuoi bambini, ti serviva da bere in un bar, studiava sulla stessa tua spiaggia o era il tuo capo, è ancora uno Sniccio esattamente come te, la stella che qualcuno gli ha stampato sul petto non lo rende differente da quattro giorni fa.

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Commenti

  1. Mah….ora mi chiedo….chissà se sul Corriere della Sera troverò notizie sulla seconda stagione di One Punch Man?

    Quello che voglio dire,caro Rinoceronte,è che per quanto possa essere d’accordo con te,non trovo corretto usare uno spazio giornalistico rivolto esclusivamente a notizie e approfondimenti sul mondo nerd (e quindi film,anime,serie tv,videogames,libri e comic books) come spazio per esternare il tuo pensiero politico-sociale,cosa che francamente dubito interessi a chi frequenta un sito di notizie nerd.
    Certo,lo hai creato tu questo spazio,ma ancor di più per questo motivo trovo molto scorretto l’uso che ne fai.
    Se hai voglia di esternare il tuo pensiero su notizie che con il mondo nerd non c’entrano nulla ti consiglierei di creare un blog personale,in modo che chi lo visita sia conscio di essere un tuo follower e sia davvero interessato a ciò che hai da dire su qualsiasi argomento,dalla Brexit alla nuova stagione di One Punch Man.

  2. Da un pò,solo che prima facevo parte della maggioranza silenziosa,ma visto che ad una critica costruttiva sai solo rispondere con un LOL allora non vale neppure la pena fartela.

  3. Itlas, come può essere una critica costruttiva? Se ci segui sai che OrgoglioNerd non parla solo di One Punch Man, da sempre, parla di ciò che accade nella società, e sai che le rubriche, editoriale in particolare, rappresentano le opinioni personali dei nostri redattori, da differenziare dagli articoli normali. Questo non “da un po’” questo dal primo giorno di OrgoglioNerd.
    Leggi qui
     
    http://www.orgoglionerd.it/blogs/il-rinoceronte/2016/03/perch-facciamo-quello-che-facciamo
    Tu hai deciso che ON è uno spazio giornalistico rivolto solo a tematiche nerd. Noi no, dal primo momento.

  4. Perchè in itaGlia non si riesce ad avere uno spazio giornalistico specializzato dove i redattori scrivano quello che compete al tema della testata e non esternino il loro pensiero politico-sociale.E intendiamoci,non parlo solo di Orgoglio Nerd,ma anche di altre testate nerd web di cui non faccio nomi che fanno lo stesso.Personalmente è una cosa che a me non piace,anche se sono assolutamente d’accordo con tutto quello che hai scritto sul Rinoceronte.

  5. Itlas, il fatto che a te non piaccia non significa che sia sbagliato per noi, in particolare se è nostra intenzione impostare la nostra linea editoriale così, stupirsi di questo dopo 4 anni mi lascia perplesso. La semplice recensione di qualcosa di artistico come un film è una opinione, non siamo “un ente” che deve raccontare le questioni senza giudizi, per quello abbiamo le nostre news, il confronto è il punto chiave di ON e non si può avere senza una opinione.

  6. Bah,fate come volete,ma io personalmente se voglio leggere approfondimenti e opinioni su temi socio-politici vado a cercare quelli di chi scrive sul Corriere della Sera o La Repubblica,non di chi scrive su Playboy.

  7. Dire al fondatore e direttore di una testata di cosa parla la testata (non quello che tu ci vorresti leggere, ma la sua ragione di esistere) non mi sembra una critica costruttiva, solamente un assurdo.

  8. Tra le tre testate da te citate ce n’è una che ho visto più volte trattare temi delicati senza alcuna conoscenza in materia e con mancanze di tatto e professionalità vergognose, non dirò di quale si tratta ma ti dico che non è “Playboy”.

  9. Itlas: ti stupiresti di quanti scrittori abbiamo scritto in entrambe le testate. Ma posso immaginare che i pregiudizi siano parte integrante di alcuni.

  10. Quando si legge un articolo, o un’opinione, è legittimo criticare quello che si è detto, se si trovano argomentazioni valide da contrapporre alla tesi sostenuta, o il come sia stato detto, perché anche quella è una componente importante (sebbene spesso ignorata o ridotta, erroneamente, a un dettaglio).
    Non è legittimo invece criticare il fatto in sé di parlarne, che è un diritto di tutti, ed è semplicemente pretendere che se tu non vuoi sentir parlare di qualcosa nessuno possa farlo.
    Inoltre, non c’è neanche niente di costruttivo dietro tale critica, perché si limita a imporre dei paletti a priori.

  11. A mio avviso,e lo dico da Europeista,l’uscita della Gran Bretagna è stata una buona cosa.
    Per anni ci siamo ripetuti come un mantra “l’Europa deve cambiare”,ma alla fine sono sempre state parole a vuoto a cui non è seguito nulla,senza penetrare in quel gigantesco muro di gomma finanziario-burocratico che è l’Unione Europea,che come un mostro annuiva alla richiesta di cambiamento,ma di fatto,se la rideva sotto i baffi pensando,tra sé e sé “o pure che fate?”.
    Per farla breve,spero che l’uscita del Regno Unito sia il calcio in culo necessario a innestare il processo di cambiamento che da anni invochiamo a gran voce,un processo non dettato da qualcosa di astratto come le logiche finanziarie,ma da noi,la gente che la abita.

    P.S.

    piantiamola con le previsione economiche amatoriali,nessuno capisce un cazzo di economia,nemmeno gli economisti stessi,viste tutte le previsioni mancate di questi anni

  12. Non commentare più qui.E neanche visitalo.Non ci sta col cervello e tu hai tutte le ragioni del mondo per criticare.Dovrebbe fare il cuoco e smettere di credere di essere chissà chi.

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