10 Cloverfield Lane è arrivato completamente a caso, come una tegola che ti colpisce in testa in una giornata particolarmente ventosa.
Siccome Abrams (è il produttore) ci tiene e la pellicola si regge in piedi sul “non detto” in questa recensione non ci sarà alcun tipo di spoiler o di riferimento ai particolari di trama.
Il primo “capitolo”, che poi a voler essere precisi non ci troviamo di fronte a un sequel, ma a una storia semplicemente ambientata nello stesso “mondo” anche se effettivamente non ne abbiamo mai nessun indizio apparentemente, ci aveva portato uno strano esperimento.
Un mockumentario stile “found footage” che, tirando le somme, mostrava ben poco. La trama, proprio come in questa occasione, era fondata sulle possibilità.
La possibilità che qualcosa avvenga, ma che non è necessario che lo faccia per fomentare la tua angoscia.
Un approccio sicuramente Hitchcockiano nel metodo pratico, ma che deficita dell'eleganza del maestro del brivido.
Abrams è questo: “il potrebbe succedere” fatto regista e 10 Cloverfield Lane è il maggior esponente di questa sua declinazione.
Dan Tratchtenberg, il regista della pellicola, sembra viaggiare alto tra questi paletti.
Passerete tutta la pellicola aspettando che succeda qualcosa e quando questa accadrà comincerete a sperarne un'altra. Una sensazione d'ansia che potrà frustrare molto lo spettatore fino a fargli odiare tutta l'opera.
Ma è sicuramente un rischio che il regista ha ben valutato, sarà infatti il finale a fare la differenza.
La cosa certa è che fra i tre protagonisti John Goodman primeggia, “facile” direte voi visto la sua carriera, “facile” diremo anche noi visto la sua carriera.
Tuttavia Goodman è un attore al quale i produttori danno poca fiducia, poche sono le sue comparse nel panorama cinematografico attuale.
Poche, ma tutte brillantemente superate, come in Trumbo o nel sottotono Monument's Men. Vederlo così “impegnato” è un vero piacere.
Mary Elizabeth Winstead (l'indimenticabile Ramona Flowers) si impegna, e molto, ma non riesce a staccarsi e volare alto, forse è ancora vittima di una bellezza disarmante che non riesce a controllare; confusi? Capirete guardando la pellicola.
Il vero problema di 10 CloverField Lane è che sembra indirizzarci verso una nuova serie di pellicole “Cloverfiled”, una sorta di serie cinematografica di episodi non connessi (in apparenza) tra di loro. Un “Ai Confini della Realtà” di Abrams, ma per il cinema.
Se conoscete inoltre la serie classica di Twilight Zone non potrete che ritrovarvi in un gigantesco flashback visto la tematica, praticamente identica, ad alcuni episodi degli anni 60, e questo anche tenendo conto della metafora sugli abusi.
10 CloverField Lane è tra le migliori puntate di “Ai Confini della Realtà” mai viste questo è certo, se siete fan delle tematiche precipitatevi al cinema, se siete fan dei dettagli di Abrams anche, ci sono decine di pagine, link e video di riferimenti e rimandi al primo "capitolo" e teorie del complotto in questo film che potreste rimanerci anni, come al solito. State attenti alla Tagruato, ecco il link da dove partire per la vostra indagine.
Al cinema dal 28 Aprile!
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