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Pokémon: la scienza dietro la scelta degli starter

Essere allenatori Pokémon è un mestiere serio e chiunque abbia mai avuto una cassettina per il Game Boy rossa, blu o gialla può confermarvelo. Sin dal lontano 1999 ci siamo fusi gli occhi pur di trovare la luce necessaria per poter continuare ad allenare la nostra squadra in notturna, forgiati da mille battaglie, eravamo alla ricerca di quell'unica grandissima soddisfazione che poteva stare solo in una “pixelatissima” grafica per l’evoluzione. Ma i tempi sono cambiati, il numero di questi  Pocket-Monster  è più che quadruplicato e con essi anche una miriade di giovani allenatori si è susseguita inesorabilmente una dopo l’altra. Ma la domanda che più di tutte ha turbato i cuori di questi giovani Pokémon trainer è sempre stata la stessa: “Con quale starter è meglio cominciare?” . 
Con le frenesia scatenata dall'imminente uscita di Pokémon Go e dei nuovi giochi Sole e Luna, il web si è riempito di una serie di articoli che vantano la superiorità di uno o dell’altro starter, selezionandoli in base a criteri strettamente scientifici e alle più svariate analisi dati
Le pubblicazioni però sono state molte, ciascuna con approcci scientificamente diversi, eleggendo un mostriciattolo diverso a seconda del metodo utilizzato. E quindi, un po’ per amor di scienza ed un po’ proprio perché il mestiere del Pokémon master ci sta a cuore, abbiamo deciso che è giunto il momento di fare un po’ di chiarezza e di sapere se la scelta fatta in questi anni è stata quella giusta.
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Dato che le generazioni di starter sono decisamente numerose e non basterebbe un libro per poterle analizzare tutte, abbiamo deciso di limitarne la scelta tornando alle origini e utilizzando solo Charmander, Squirtle e Bulbasaur
Thomas Codd dell’University of  Leicester, ci ha dato un grosso aiuto in questo arduo compito, pubblicando un paper in cui paragona la potenza d’attacco delle evoluzioni finali di questi tre Pocket-Monster. Studiando le modalità di utilizzo è riuscito, difatti, a creare una stima dell’energia rilasciata dalle loro mosse più potenti e famose (Lanciafiamme, Idropompa e Solarraggio) e, di conseguenza, a eleggere il Pokémon più distruttivo. Partendo da Venusaur e dal suo attacco solare, Codd ha deciso di utilizzare un programma di elaborazione d’immagine per calcolare l’area del fiore che il “ranocchione” si porta sulla schiena e che utilizza per assorbire le onde luminose
Ponendo un’altezza di circa due metri (dati Pokédex), la superficie di assorbimento si è rivelata essere di 2.856 m^2 che moltiplicata per l’intensità solare assorbita e la durata dei tempi di carica di solarraggio, da un attacco che produce circa 194 KJ di danno, la stessa energia che ha un’automobile in corsa ad andatura moderata. 
Per paragonarlo all’Idropompa di Blastoise, il procedimento utilizzato è circa lo stesso: calcolando l’area delle pompe sulla schiena e stimando la velocità del getto grazie ad un esame dei frame dell’anime, Codd ha ricavato sia l’area del tubo che la velocità di uscita dell’acqua. Tramite questi dati (e alla stima del volume di liquido in circolo) ha estrapolato un’energia cinetica di circa 386 KJ per un getto di 13 secondi, facendo impallidire il povero Venusaur. Ma il vincitore indiscusso, per la gioia di tutti i fan del tipo fuoco è Charizard, che produce circa 2,62 x 10^9 KJ per un lanciafiamme di 12 secondi. Il procedimento di Codd è tutto basato sull’episodio 270 della serie, quello in cui Charizard scioglie un intero campo di battaglia per battere il Blastoise di Gary – per intenderci -, attraverso il quale è stata calcolata l’ampiezza e l’intensità di calore della fiammata, stimandone poi l’energia di combustione. 
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Ma per quanto Charizard riesca a utilizzare una mossa con gli stessi effetti della fissione nucleare dell’uranio, questo non lo rende il Pokémon migliore per la nostra scelta. Kyle Hill, dello Scientific American, per rispondere alla nostra stessa domanda, ha pubblicato un’analisi delle statistiche totali di ciascuno starter relative alle cassettine di prima generazione
Analizzando in che modo variano le Stat. iniziali, (ovvero  gli HP ed i punti di attacco, difesa e velocità)  ha notato che tra Squirtle, Bulbasaur e Charmander non c’è una particolare differenza nel lungo termine: tutti e tre, con l’evoluzione, acquisiranno all'incirca gli stessi punti finali e nessuno andrà a prevalere sull'altro in modo significativo. Kyle ha deciso  quindi di distinguere questi tre starter per tipo (erba, acqua o fuoco)  andandosi a concentrare sull’efficacia degli attacchi in relazione ai tipi di Pokémon che dobbiamo forzatamente battere lungo il cammino per arrivare alla fine del gioco, ovvero quelli dei Capopalestra e dei Superquattro
Per meglio intenderci, se il primo Capopalestra è Brock che usa un Geodude di tipo roccia, l’attacco di un Pokèmon di tipo acqua e di uno di  tipo erba (vedi  Squirtle e Bulbasaur) saranno super efficaci e colpiranno nel segno, mentre gli attacchi di fuoco di Charmander risulteranno utili quanto lo Splash di un Magikarp. Analizzando tutte queste “relazioni di efficacia” sia in difesa che in attacco e rapportandole a tutti i Pokémon da battere tra Capopalestra e Superquattro, Kyle è riuscito a eleggere finalmente un vincitore: Squirtle
Per quanto se la giochi per tutto il tempo con Bulbasaur (che ha la meglio nelle prime palestre ma risulta la peggior scelta nelle ultime) la piccola tartarughina blu è lo starter statisticamente più indicato per partire avvantaggiati nel gioco, con sia la difesa che l’attacco più efficaci contro i Pokémon  dei migliori allenatori.
E tanti cari saluti alle esplosioni nucleari di Charizard, che con queste statistiche si classifica ultimo. Insomma il lucertolone arancione potrà anche avere l’attacco potenzialmente più distruttivo di tutti, ma il miglior starter per le nostre cassettine è innegabilmente Squirtle. La grande scelta che ha turbato i nostri sonni di fanciulli ormai ha una risposta, che ci possa piacere oppure no… E voi che ne dite? Continuerete a scegliere il vostro starter preferito o cambierete Pokémon? 

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Commenti

  1. Parlerò da pokelunatico ma ho sempre scelto charmender come starter in rosso, sempre. L’unico starter acquatico al quale io mi sia affezionato era totodile (era troppo figo). Però é vero, uno starter acquatico ti consentiva di avanzare in maniera “spensierata”.

  2. Ora e per sempre… sarò fedele al tipo fuoco!

    Gran bell’articolo davvero! Però onestamente, visto che la squadra la si crea man mano andando avanti, trovo un pochino irrilevante la scelta dello starter in base alle statistiche! Và a sentimento, è una scelta che a prescindere da tutto viene mossa dal cuore, non dalle statistiche.

    Forse esagero, ma vorrei sapere chi ammette di aver scelto lo starter in base alla convenienza per la sua scalata verso la lega! 😉

  3. Sempre preso il tipo acqua in ogni gioco (l’eccezione è stata in Y, dove ho preso quello di fuoco, così da avere dopo Squirtle), e lo farà sempre

  4. In ognuno dei giochi pokemon a cui ho giocato la mia prima scelta come starter è il tipo fuoco 😉

  5. Nel corso degli anni riguocando ai vari Rosso/Blu – Rosso Fuoco/Verde Foglia mi sono abbastanza alternato tra fuoco e acqua, più per simpatia verso il mostriciattolo che effettiva efficacia/facilità nel gioco. Poi a seconda della generazione scegliere un tipo acqua aiuta molto, perchè a parte gli starter si fatica a trovare un tipo acqua all’altezza, esclusi leggendari e Gyarados che però è duro da allenare.

    Comunque chiedo a gran voce lo spiegone scientifico per le altre generazioni!

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