Intrattenimento

La battaglia contro gli Eldrazi continua al GP Bologna

Magic è cresciuto in maniera esplosiva negli ultimi anni. Questo è in larga parte dovuto ai costanti miglioramenti del gioco vero e proprio, sempre più perfezionato sia a livello di meccaniche sia in tutto il comparto di “colore”, ovvero storia, personaggi, illustrazioni, ambientazioni. Ma è anche dovuto allo sforzo titanico di Wizards of the Coast per creare un’offerta di gioco organizzato per i giocatori di ogni livello, che preveda diversi punti di ingresso nel mondo dei tornei, dal livello locale a quello delle competizioni professionistiche più importanti. Dall’iniziativa del Friday Night Magic, che assicura che ogni venerdì le fumetterie e le ludoteche di tutto il mondo organizzino tornei, draft e iniziative per i giocatori locali, al circuito dei Pro Tour, i quattro tornei ad invito che si svolgono ogni anno, fino ad arrivare alla Magic World Cup: insomma c’è un’iniziativa per tutti. Wizards ha davvero fatto di tutto perché l’ambiente dei tornei più “alti” e competitivi sia accessibile da parte di chiunque lo desideri, e gli step da intraprendere siano chiari.
Lo scorso fine settimana si è svolto a Bologna un Grand Prix, che nella “scala” delle varie offerte di gioco organizzato si colloca più o meno a metà strada: il torneo è ad accesso libero, quindi può essere un ottimo punto di ingresso nel mondo dei tornei professionistici, ma al contempo il livello è straordinariamente alto: giocatori da tutta Europa si sono riversati a Bologna per competere e per contendersi diversi premi importanti: intanto i 10.000 euro per il primo classificato (e altri 40.000 euro per gli altri migliori giocatori), ma non solo: vincere un Grand Prix garantisce un invito ad un Pro Tour, dove solo i migliori giocatori hanno privilegio d’accesso. Oltre all’invito, la Wizards provvede anche a pagare il biglietto aereo per il torneo, proprio per abbattere ogni possibile barriera per i giocatori. E non è finita, perché in palio ci sono anche gli ambitissimi Pro Points, i punti su cui si misura la carriera di ogni giocatore, che garantiscono altri importanti benefici.
Il risultato? 2200 iscritti al main event del GP Bologna, e molte altre migliaia hanno partecipato agli altri due Grand Prix che si sono svolti in contemporanea in Australia, a Melbourne, e negli Stati Uniti, a Detroit.
Siamo stati così fortunati da essere stati invitati da Wizards ad una gitarella a Bologna, per toccare con mano l’evento. La primissima cosa che ci ha colpiti quando siamo arrivati alla Fiera – luogo di svolgimento del torneo -, è stato il silenzio: più di 2000 persone in un’unica stanza, chine a giocare a Magic, più centinaia fra arbitri, membri dello staff, famigliari e amici degli iscritti, e l’unico rumore era un lievissimo brusio. È stato soltanto al termine delle partite in corso, nei pochi minuti di pausa in attesa del turno successivo, che i concentratissimi giocatori si sono concessi di alzarsi, passeggiare e, sì, anche chiacchierare ad un volume di voce udibile!
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Il formato del torneo era modern, e come ci aspettavamo tutti dopo il Pro Tour di Giuramento dei Guardiani, gli Eldrazi hanno assolutamente dominato. Non entriamo nella conversazione circa il ban di emergenza proposto da più parti, ci limitiamo soltanto a fare i complimenti al vincitore, l’inglese Kayure Patel, e alla sua versione bianco-blu del mazzo del momento.
Ma il GP è stato anche molto, molto altro: abbiamo avuto il piacere di conversare con Marco Cammilluzzi, Andrea Mengucci, William Pizzi e Francesco Bifero, i quattro campioni del mondo: simpatici, davvero professionali e molto “sul pezzo” dalla discussione fra Pizzi e Mengucci sull’annoso problema di cosa è più importante fra talento e preparazione, alla franchezza di Cammilluzzi, che ci ha raccontato come il maggiore appeal della carriera di giocatore di Magic sia il poter viaggiare per il mondo ed essere parte della comunità dei Pro, fino al “ehi, io conosco quel simbolo” di Bifero di fronte al nostro cartellino stampa con il logo di Orgoglionerd, ci hanno dato l’idea di quattro ragazzi che sanno il fatto loro e che sicuramente arriveranno in alto.
Abbiamo anche conversato con Karl Kopinski, illustratore di Magic (e, fra le altre cose, protagonista di una bellissima mostra a Lucca Comics&Games dell’anno scorso, nonché creatore della locandina della fiera) ma per nulla giocatore, che ci ha raccontato di come Wizards gli invii i lavori da fare con frasi del tipo “Karl, per la prossima espansione torneremo su Zendikar!”, senza che questo gli dia alcuna reale informazione, ma anche di come Wizards non gli dia mai particolari paletti o limitazioni alla sua direzione artistica, e abbiamo sorriso al paradosso per cui lui, pur sapendo poco dell’ambientazione e quasi nulla del gioco, sia in una posizione ideale per aiutare a plasmare sia l’una che l’altro.
E infine, abbiamo potuto prendere parte alla vera sorpresa del Grand Prix, ovvero la fantastica escape room pensata per promuovere la prossima espansione in uscita ad aprile, Ombre su Innistrad. Innistrad è sempre stata una delle ambientazioni più amate e più cariche di fascino: è un mondo gotico, popolato da vampiri, lupi mannari, demoni e angeli, zombie creati da necromanti e da scienziati pazzi…e per promuovere l’uscita dell’espansione (e per dare gustose preview di alcune carte), nei tre luoghi dove si sono svolti i tre GP sono stati ricostruiti tre luoghi chiave di Innistrad: la Cattedrale di Thraben a Detroit, il laboratorio di Geralf a Melbourne…e nientemeno che il maniero dei Markov qui a Bologna. I giocatori potevano dividersi in squadre e cercare di farsi largo fra pericoli ed enigmi fino all’uscita. Abbiamo partecipato all’esperienza insieme agli altri giornalisti in visita, e sebbene le nostre tempistiche non siano, ehm, state fra le migliori, siamo orgogliosi di dire che ce l’abbiamo fatta!
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Giulia Mambrini, la community manager di Wizards Italia, descrive i Grand Prix come eventi da visitare, se non per prendere parte al torneo vero e proprio, anche soltanto per respirarne il clima. Non possiamo essere più d’accordo di così: ai Grand Prix c’è qualcosa per tutti, dai Gold Pro che inseguono gli ultimi Pro Points per arrivare al livello Platinum ai giocatori che vogliono il loro primo assaggio di cosa voglia dire nuotare con i pesci grossi, dai collezionisti ai giocatori più “casual” in cerca di un tavolo e di una compagnia per un bel draft.
L’appuntamento è quindi a Rimini, il 12, 13 e 14 agosto, per il prossimo Grand Prix italiano!

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Gabriele Bianchi

Lettore, giocatore, conoscitore di cose. Storico di formazione, insegnante di professione, divulgatore per indole. Cercatelo in fiera: è quello con la cravatta.

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