Dominion: il padre dei Deck Building

Nel mondo dei giochi da tavolo un posto importante è legato al filone dei Deck Building. Sono giochi dove il punto focale della partita è la costruzione di un mazzo di carte. Si parte da un insieme comune, ma turno dopo turno il mazzo meglio costruito permette a un giocatore di primeggiare sugli avversari. All’interno dei Deck Building uno dei capostipite è senza dubbio Dominion. Questo è un gioco del 2008 ideato da Donald Vaccarino e pubblicato dalla casa americana Rio Grande Games.

Ogni giocatore inizia la partita di Dominion con un mazzo di 10 carte uguale per tutti, composto da 7 carte moneta e 3 carte vittoria. Al centro del tavolo, vengono posizionati alcuni mazzetti di carte con diversi effetti, a disposizione di ogni giocatore che le voglia comprare.

Ad ogni turno, ciascun giocatore pesca 5 carte dal proprio mazzo. A questo punto ha a disposizione 1 azione ed 1 acquisto, dopo di che scarta tutte le carte che gli sono restate in mano e ne pesca 5 nuove. Se il mazzo è terminato, le carte nella pila degli scarti vengono rimescolate e poste a formare di nuovo il mazzo. Quando tre dei mazzetti di carte acquistabili sono esauriti, il gioco termina.

Le azioni sono gli effetti dati da alcune carte acquistabili dal centro del tavolo. Gli effetti sono dei più vari: avere altre azioni, pescare carte dal mazzo, far scartare carte agli avversari,… Queste carte possono essere acquistate ed aggiunte al proprio mazzo durante la fase acquisti. Per fare un acquisto si scartando carte moneta per un valore pari o superiore al valore riportato sulla carta acquistata. I nuovi acquisti vanno immediatamente messi negli scarti e quindi non saranno subito disponibili per essere utilizzate. Come già accennato ad ogni turno ciascun giocatore ha a disposizione un solo acquisto, a meno che non abbia giocato una carta azione che gli conceda acquisti extra.

Oltre alle carte azione, sul tavolo sono presenti tre mazzetti di carte moneta. Hanno un valore di 1, 2 o 3 monete e sono acquistabili come le altre carte. Man mano che il mazzo si riempie di carte che permettono più acquisti, può essere vincente avere in mano carte moneta dal valore elevato che permettano al giocatore di fare l’acquisto.

Infine, l’ultimo tipo di carte presenti sul tavolo sono le carte vittoria. Ce ne sono di tre tipologie, da 1, 3 e 6 punti e sono le uniche carte che danno punti a fine partita per determinare il vincitore. Le altre carte sono assolutamente ininfluenti a fine partita, di contro le carte vittoria non hanno nessun altro effetto. Diventa quindi fondamentale trovare il momento giusto della partita in cui iniziare ad acquistarle, per non “appesantire” il proprio mazzo facendolo così rallentare troppo.

La strategia di costruzione del mazzo è una parte molto importate di Dominion. La varietà di carte disposte sul tavolo, che sono solo una parte di quelle disponibili nella scatola permette una buona longevità del gioco. Un suggerimento importante: investite qualche euro in più per acquistare delle buste protettive. Il continuo mescolare le carte del proprio mazzo rischia di rovinare velocemente quelle più utilizzate. Meccanicamente il gioco non è complesso: dopo i primi turni anche i giocatori meno scafati capiscono il meccanismo di acquisto ed utilizzo delle azioni. Le diverse strategie possibili, la meccanica di deck building e la scelta del momento giusto in cui iniziare ad acquistare le carte vittoria lo rendono un gioco mai banale. In generale è un’ottima esperienza di gioco.