Dopo la nostra recensione su Mytico abbiamo il piacere di intervistare Monica Manzoni, redattrice dell' -concedeteci il termine- "epico" staff del fumetto in questione. Ecco le domande che ci sveleranno retroscena e curiosità sulla stesura di questo originale progetto.
Orgoglio Nerd: Prima di cominciare chiariamo una cosa: come si pronuncia Mytico?
Monica: Posso scrivere da me una di quelle note del giornalista che si trovano a volte nelle interviste, tra parentesi? (Ride). Rido perché in redazione lo chiamiamo spesso “Maitico”, all'“inglese” (quando inglese non è) per divertirci. La pronuncia è semplicemente “Mitico” o, se proprio volessimo fare i sofisticati, “Mütico”, come al liceo si legge la “y” greca (ma è abbastanza brutto, no?). Quella ypsilon, oltre a essere etimologica (perché richiama il greco “mythos”), serve a caratterizzare maggiormente il marchio e a distinguerlo rispetto all'aggettivo di uso comune.
ON: Ok, ora raccontaci del tuo ruolo in Mytico!
Monica: Ho avuto la fortuna di seguire questo progetto fin dai suoi primi passi, lavorando con Fabio Licari, Luisa Sacchi, Alessandra Generali e Francesco Grizzaffi di RCS al numero zero, dove abbiamo sperimentato diversi stili di narrazione e disegno e diverse tipologie di rubriche. Una volta raccolti i riscontri dei nostri primi giovani lettori abbiamo scelto la strada da percorrere per il settimanale e io mi sono occupata di condurre ogni numero in porto, coordinando il lavoro di tutto il team creativo e curando i redazionali. Sempre in sinergia con Francesco e Fabio, e sempre sotto la guida di Marco Schiavone. Supervisione, revisione e scrittura: in uno dei prossimi numeri mi cimento anche nelle vesti di sceneggiatrice… E aspetto i commenti dei lettori!
ON: Com'è nata l'idea e cosa vi ha convinto a puntare sul “Mito”?
Monica: L'idea è stata di RCS e ha riscosso subito i nostri entusiasmi in Edizioni BD/Alta Fedeltà, perché sia Marco sia io siamo sempre stati appassionati di mitologia classica. Fabio ha spiegato le ragioni della scelta nell'editoriale del numero 7: il Mito è un universo complesso e affascinante, che conserva ancora oggi, a nostro parere, una grande forza narrativa e capacità attrattiva.
ON: Una volta i miti degli eroi venivano tramandati a voce e le loro gesta erano leggendarie. Secondo voi la mitologia antica quanto ha influito sul fumetto super-eroistico attuale? Quanto di mitologico ritroviamo nei super eroi di oggi?
Monica: A questa domanda probabilmente vorrebbe rispondere Fabio che è appassionatissimo di supereroi! 🙂 Credo che il concetto stesso di super-umano debba moltissimo alla mitologia, dove agli uomini comuni sono affiancati esseri dalle “potenzialità maggiorate”, che siano dei, semidei, Titani o mostri. Anche la componente di “fallibilità” dei supereroi attuali trova riscontri già nel Mito, perché molti eroi, come Giasone o Perseo, hanno alle spalle storie personali difficili e tormentate. E possono sbagliare, o potrebbero sbagliare, se gli ingombranti dei non si mettessero sempre in mezzo. Poi è chiaro che il contesto culturale (e gli anni!) completamente diverso determina anche grosse differenze.
ON: Era dagli anni '90 che in Italia non si puntava su un formato “Comics” (con la copertina Foil tra l'altro) per un fumetto, ma Mytico ha eguagliato la caparbietà di Ercole e si è lanciato in questa avventura. Secondo te perché fino ad oggi è “mancato il coraggio”?
Monica: Forse perché in Italia il panorama del fumetto, almeno per il grandissimo pubblico, ha un'identità fortemente marcata dai due fenomeni Disney e Bonelli, che hanno puntato su opzioni diverse riguardo al formato. Forse gli editori, in questi ultimi vent'anni, hanno avuto paura di fare scelte che apparissero troppo inusuali o poco “nazionali”, o forse questo è stato solo il risultato di politiche editoriali un po' “pigre”. Quasi sicuramente c'era il timore che il pubblico non avrebbe apprezzato e questo timore può derivare da vari fattori…
ON: Raccontaci dell'aspetto “virtuale” di Mytico, il fumetto è solo la punta dell'Iceberg, vero?
Monica: Esattamente, l'intenzione è quella! Il sito di Mytico (www.mytico.corriere.it) vuole creare una comunità di lettori-giocatori desiderosi sì di approfondire quanto leggono sul giornale, ma soprattutto di “godere” del Mito fino in fondo, sentendosene parte. La app poi auspica di creare una rete di lettori anche al di fuori del circuito delle edicole italiane. Dalle mail e dai messaggi su Facebook che abbiamo ricevuto in questi due mesi ci siamo accorti che gli appassionati di mitologia e fumetti sono tantissimi… e non è detto che tutti vivano in Italia!
ON: Ormai dalla pubblicazione del primo numero sono passati un paio di mesi. Com'è stato il riscontro di pubblico per Mytico?
Monica: Molto incoraggiante perché, al di là dei numeri, praticamente tutti i messaggi che abbiamo ricevuto sono di complimenti, e questo ci fa molto piacere, così come ci fa molto piacere che Mytico! sia letto anche da un pubblico più adulto rispetto a quello sul quale sono stati modellati in modo privilegiato i contenuti. Vuol dire che il prodotto è buono e si presta a una lettura a più livelli e ne siamo orgogliosi.
ON: Avete intenzione di estendere in un prossimo futuro la mitologia trattata anche ad altre culture come quella nordica o egiziana?
Monica: Sarebbe sicuramente molto interessante perché anche le altre mitologie, magari un po' meno note nel nostro Paese (per semplici ragioni “scolastiche”), offrono un buon materiale narrativo. Senza contare che nelle diverse culture si ritrovano alcuni miti simili e non sarebbe male approfondire tali archetipi. Vedremo, comunque. Per il momento, il piano è di concentrarsi sulla mitologia classica.
ON: Pensate che Mytico possa far appassionare le nuove generazioni alla sempreverde mitologia e fare in modo che i più giovani si informino anche per conto loro tramite le fonti originali? Insomma, ha anche uno scopo divulgativo?
Monica: Ci siamo sempre ripromessi di essere fedeli alle fonti e di prenderci qualche libertà soltanto quando le esigenze narrative lo richiedono. Quello che vogliamo è che i lettori si divertano a leggere le nostre storie ma se, mentre leggono, immagazzinano anche un po' d'informazioni sui miti classici è davvero il massimo! Vedo difficile che la lettura di Mytico! possa spingere un bambino (ma anche un adulto) ad andare a guardarsi Pausania o Pindaro, ma se solo gli facesse fare qualche domanda in più alla professoressa a scuola, o se lo portasse a leggere il libro di Epica con maggiore curiosità e interesse, per noi sarebbe già un ottimo risultato. Lo stesso discorso vale anche per una pagina di Wikipedia in più aperta. I mezzi per approfondire, per gli adulti e i più piccoli, di certo non mancano, ma quello che manca, tante volte, è l'incentivo. Noi speriamo di dare l'incentivo. A tutto il resto pensano egregiamente la scuola, l'università, le biblioteche, le risorse in rete. Già ora, comunque, i lettori ci scrivono di come grazie a Mytico! le lezioni di epica siano diventate più interessanti e vivaci!
ON: Qualche anticipazione?
Monica: Nei prossimi numeri di Mytico! ci soffermeremo di più sul teatro principale: la guerra di Troia. E riveleremo finalmente qualcosa dell'enigmatico Leandros…
Ringraziamo ancora Monica per la disponibilità concessa. Noi continureremo a seguire queste appassionanti vicende mitologiche e voi?
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