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Le notti dei Super Robot: avete lanciato i componenti?

Prima di addentrarci in questo viaggio di infanzia e robottoni dobbiamo fare una premessa: esistono persone che non hanno mai visto i classici  "anime giapponesi con i robot". 
Ebbene sì, ognuno di noi ha esorbitanti lacune, e per alcuni c’è anche la fossa dei cartoni giapponesi coi robot.
Per chi non li ha visti "Mazinga Z, Goldrake, Jeeg" sono tutti nomi che sì, suonano famigliari, ma che non sono assolutamente in grado di assegnare al corretto gigante meccanico.
Mancanze che hanno a che fare con un’infanzia in assenza di un televisore, con un centellinato utilizzo dello stesso a casa della nonna e con un ristretto monte ore a disposizione per cui si andava a scegliere sempre Occhi di gatto e i Power Rangers.
Ma questa non è una colpa, non c'è da vergognarsi, anzi: è una buona scusa per andare al cinema.
Quelle persone potranno scoprire finalmente di cosa parlavano i compagni di classe in quei tormentatissimi dibattiti all’intervallo a cui non potevano contribuire con cognizione di causa.
Dettagli come Mazinga Z – e perché Z e non H- e dove si mettono le personcine per pilotarlo.
Ma parliamo della "Notte dei Super Robot": l’esordio, l'inizio, è coi fuochi d’artificio: Mazinga Z contro (in realtà “a fianco di”) Devilman, l’uomo-demone che ribellatosi alla stirpe infernale di cui fa parte, combatte per difendere gli umani.
Il terribile dottor Inferno insieme al Barone Ashura ha scatenato i suoi mostri meccanici nell'ennesima lotta contro Mazinga Z, che naturalmente vince ma durante il combattimento risveglia per errore l’arpia infernale Silen (ancora non abbiamo deciso se sia molto sexy o molto orrenda).
Akira (Devilman) a causa del pericolo va a cercare Ryo, il sedicenne che pilota Mazinga, ma soltanto una corsa in motocicletta saltando da un crepaccio all’altro permetterà di superare la diffidenza iniziale tra i due. Ma il mondo da salvare è una questione più importante di tutto, non c’è tempo da perdere annusandosi e ringhiando, e il potere dell’amicizia vince.
È indubbio, la parte migliore rimane la bromance struggente tra Mazinga e Devilman.
Ma perché alcuni (in particolare alcune) preferiscono altri cartoni/anime rispetto a quelli coi robot?
Il sospetto ha a che fare con la fidanzata di Ryo. Sayaka ha un robottone (rosa) tutto suo, Afrodite A, bellissimo, enorme e che spara i razzi dalle tette. Chi non si è sognata una cosa del genere? Andiamo, è invincibile, altro che girl power. E invece no, l’entusiasmo viene immediatamente storpiato, perché alla prima lontana occhiata dei nemici Afrodite A in tutto il suo splendore viene allontana per mettersi in salvo, riesce giusto a sparare un paio di razzi perché Sayaka è testarda e non sa stare al suo posto. 
Ma Afrodite cade immediatamente, inciampando nei suoi piedoni meccanici, e viene tagliata in due, niente a che fare con l’eroica resistenza di Mazinga.
A questo punto la domanda è spontanea: ma sono i robot per le femmine che sono fatti di carta velina e glitter o sono proprio questi piloti ad essere incapaci?
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Pazienza, torniamo nel vivo dell’azione. 
A seguire, Mazinga Z contro il Generale Nero. Fantastico, con un’armata di superobot mostruosi micenei che riemergono dimenticati dalle viscere della Terra, distruggendo le più grandi città del mondo.
Tra l’altro, è proprio in questo medio metraggio che fa la sua prima comparsa il Grande Mazinga, misterioso robot che salva Mazinga Z da una sconfitta ormai certa, all’ultimo secondo.
A chiudere in bellezza il terzo capitolo della maratona Il Grande Mazinga contro Getta Robot.
Questa volta Mazinga Z ha lasciato il palco alla sua versione evoluta e più micidiale di Grande Mazinga, pilotato da Tetsuya in perenne competizione con la squadra Getta.
Probabilmente conoscete già la storia. La squadra batte sul tempo Tetsuya arrivando prima sul campo di battaglia, che vede una Yokohama distrutta da un enorme mostro spaziale in parte ragno e in parte rettile, impegnato a divorare e distruggere qualunque cosa sul suo passaggio.
Solo la collaborazione tra i due storici rivali potrà davvero porre fine al male, ecco la lezione che i tre della squadra Getta e Tetsuya dovranno imparare, insieme a chi è cresciuto seguendo le loro avventure, naturalmente.
Prima di chiudere, voglio spendere tutto il nostro apprezzamento a Boss Robot, il nostro nuovo robot preferito nella sua tragica inutilità. Gli vogliamo bene.
Felici di quest’occasione più unica che rara, vedere (o rivedere) queste chicche dell’animazione giapponese al cinema dopo anni, con il doppiaggio originale. L’occasione perfetta per i nostalgici ed evidentemente anche per chi è un totale neofita. Certo, se fate parte  di quelli che poco ne sanno dei Robot (ce ne sono anche in redazione, come la redattrice che scrive) e non avete visto tutti gli episodi intermedi manca un po’ di retroscena alle vicende e ai personaggi, che fanno parte dell’unico grande universo di Go Nagai, ma nulla di troppo insormontabile.
Ed è proprio ieri che i Super Robot sono tornati? Voi c'eravate?

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Francesca Giulia La Rosa

Trekker, whovian. Non amo le etichette (a parte queste?). Traduttrice, editor a caccia di errori come punti neri nel tessuto della realtà. Essere me è un’esperienza profondamente imbarazzante.

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