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Cards Against Humanity: giochi semplici per persone orribili

Sicuramente i più attenti di voi ne avranno già sentito parlare, non è una novità: ma con le numerose espansioni dedicate ai nuovi serial TV (tra i quali anche House of Cards) abbiamo deciso di ripescarlo dal mazzo.

Capita che l'idea più semplice la vinca sopra tanta elaborazione. Siamo per molti versi animali semplici, in fondo: rispondiamo a istinti di base molto spesso, e in quei momenti la pancia ci prende di sorpresa e ci predomina rispetto al cervello. La risata, una delle reazioni più spontanee – e spesso difficili da domare – che abbiamo, si basa proprio su questo.Idea semplice, dicevamo. Cards Against Humanity, party game del 2011 ideato da un gruppo di studenti americani, ha fatto parlare di sè via Kickstarter prima di tutto. Una buona storia di successo di crowdfunding, 15570$ dollari raccolti su un obiettivo di 4000, nessuna grande credenziale di partenza per Max Timkin e compagni,l'hanno introdotto al pubblico come "a free party game for horrible people". Perfetto, eh?Perché? Cosa rende adatto il gioco a persone orribili? Cards Against Humanity è molto semplice. 
Ogni giocatore ha sempre in mano dieci carte bianche, ognuna delle quali porta scritta una frase o verbo: "un branco di scimmie urlanti", "la peste bubbonica", "scoreggiare e andare via", "all the single ladies" e via dicendo. A turno, una persona nel gruppo di giocatori è il Card Czar. Lo Zar delle Carte, il capo, il grande giudice insomma. Mostra una carta nera, con una frase dotata di una parola mancante: per esempio "Ma prima di ucciderla, signor Bond, devo mostrarle la mia collezione di _____" Scegliete ognuno una carta bianca, ve lo ordino come Zar, e giocatela faccia in giù. Io mischierò la mano delle proposte, sceglierò quella che mi fa ridere di più e il suo giocatore prenderà un punto. A 'questo punto, eletto il vincitore momentaneo, ognuno pesca una nuova carta e si cambia Zar. Si va avanti finché qualcuno non arriva a 10: e a quel punto? Bagno di pece e piume? No, invece. E volendo può anche deridere gli altri. Fatto, semplice, finito. E' nelle carte che sta il trucco. 
La mano di carte pescata può metterti in una rosa di possibilità che va dal politico al profano al biecamente oltraggioso – sì, puoi trovarti nel mazzo la cacca così come le parti basse così come personaggi famosi messi in mezzo alla cacca o alle parti basse, così come veri e propri tabù – e non sei portato a trattenerti. Devi far ridere lo Zar, no? Devi fargli dire "ma ca***, non ce la possa fare" e fargli venire le lacrime agli occhi, il crampo allo stomaco, anche fargli venire i sensi di colpa perchè sta premiando la cosa più orribilmente scorretta del pianeta. 
Anche ucciderlo dalle risate se necessario. Il fine giustifica i mezzi. E il fine è vincere.
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E' un gioco, non l'avevamo detto? Troppo tardi.E così con Cards Against Humanity, nient'altro che un set di carte bianche con scritte nere e nere con scritte bianche in rigoroso e hipsterissimo Helvetica, ti viene chiesto di non avere remore o inibizioni. Qui si ride di tutto e tutti, si spara sulla Croce Rossa e sui lettini e su chi sta nei lettini. In una chiacchierata con Kickstarter, Max Temkin ha anche chiarito quello che per lui è il valore liberatorio di potere ridere di qualunque cosa in un ambiente sicuro, amichevole, a prescindere dalla correttezza politica: si può trattare anche di aprirsi per un momento, anche ai propri pregiudizi o a riconoscere problemi che, se fanno ridere tanto, è perché li sentiamo.Oppure semplicemente è un momento per sfogarsi fino a star male di pancia dalle risate. Nessuno lo impedisce.Quello che ci piace qui, comunque, è come con un'idea così semplice esca fuori qualcosa di così carismatico e longevo, qualcosa che fa il suo compito – riempire una serata a furia di risate sguaiate e momenti da ricordare.
E la vediamo anche come una piccola lezione in fatto di creatività – le idee più forti sono non sono quelle semplici, sono quelle vere. Sono quelle che ci prendono allo stomaco perché vanno a colpire un fondo di verità, di umanità, che magari ci imbarazziamo a riconoscere, ma che ci sono.In fondo si può ridere di ogni cosa. E' orribile, forse, ma vero.Quindi, scatenatevi pure.

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