Spoiler (duh). Agent of Shield, dal primo istante, mette le cose in chiaro. Non possiamo promettervi la qualità tecnica del lato cinematografico di casa Marvel, perciò abbiamo deciso di puntare su qualcosa di diverso, qualcosa di interessante. Viviamo in un mondo (dopo gli attacchi alieni a New York) che ha scoperto di non essere solo, l’umanità sa che esistono i super poteri e quindi, come se non bastasse già venire dopo delfini e topi, ha capito di non essere più in cima al mondo.
Ora ci sono anche questi dei, giganti e plurimiliardari geniali che ci fanno sentire piccoli.
Il mondo ha paura di quello che non conosce e capisce, è come un bambino che gioca con una pistola laser. Serve qualcuno che lo protegga, uno scudo che ci salvi da quello che potrebbe ferirci. Ecco la linea base di AoS: un nuovo mondo completamente ingestibile ma che va comunque controllato. Whedon sa farlo, ci riesce, credevamo in lui e questo episodio pilota non delude. Riesce a mantenere un giusto equilibrio tra action, citazioni Nerd e comicità.
In particolare quest’ultima, la comicità, soddisfa. Le battute sono in puro stile Avengers e così la costruzione dei dialoghi, serrati e ricolmi di battute improvvise, inaspettate. In particolare i cambi repentini di direzione nel lessico spiazzano.
Coulson è in forma come non mai e Maria Hill anche se compare fugacemente (per colpa di How Met Your Mother) dimostra un carisma “riflesso” che soddisfa. E’ impossibile valutare un prodotto seriale dalla puntata pilota, ciò che possiamo dirvi è che siamo rimasti soddisfatti, incuriositi e che, sicuramente, continueremo la visione.
La parte più interessante dell’opera sono, almeno per un Nerd, i rimandi alla continuità Marvel. Partendo dalle action figures dei Vendicatori fino al virus Extremis passando per i rimandi diretti a Spiderman (sì, avete letto bene). Anche Ritorno al Futuro e Star Wars incombono.
Risulta anche molto stimolante intellettualmente il “mistero” dietro al ritorno di Coulson. Che sia sul serio il droide Visione? Un clone forse? Dobbiamo mantenere la pazienza. Certamente avrete voglia di rivedere AoS una seconda volta per cogliere tutti i piccoli indizi sparsi.
Whedon non si lascia incatenare dall’impossibile, riesce a giocare con le pedine che ha nel migliore dei modi. Non esagera, introduce lentamente l’argomento. Non tenta di strafare, ci mostra il meglio senza vergogna.
Il cast dovrà lavorare ancora molto per entrare nei cuori degli spettatori, i volti sono ancora freddi ma siamo certi che (se Whedon non ci farà crescere dentro un odio a pelle per qualcuno in particolare) riusciranno nel loro intento. Conoscendolo ci farà innamorare di qualcuno per poi ucciderlo senza pietà. Staremo a vedere.
Intanto non possiamo che consigliarvi di cominciare a seguire, possibilmente in lingua originale, la serie. In particolare se la continuità cinematografica Marvel vi intriga.
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